
presenta
Neve (Searching for Life)
e le altre poesie
ebook del GrandPrix poetico stagionale d'estate 2023
Ebook del GrandPrix poetico stagionale d'estate 2023
A cura di Massimo Baglione.
illustrazione di copertina: The man smoke an electrical cigarette and on the dark background - myloview.com
Nota: le opere qui pubblicate sono le prime 10 classificate e hanno subìto un blando editing formale rispetto ai testi originali nel forum di BraviAutori.it dedicato ai GrandPrix poetici stagionali.
Nota: la classifica qui pubblicata fa riferimento al periodo in cui si è svolto questo concorso. Se dalla pubblicazione dell'ebook a oggi qualche iscritto al sito ha cancellato il proprio account, le graduatorie odierne potrebbero differire.
Regolamento dei GrandPrix Poetici Stagionali di BraviAutori.it
I GrandPrix poetici stagionali sono concorsi a partecipazione libera, gratuiti, dove chiunque può mettersi alla prova divertendosi, conoscendosi e, perché no, anche imparando qualcosa.
I migliori testi di ogni GrandPrix poetico saranno pubblicati in un ebook gratuito.
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Piramide
(vincitore del GrandPrix d'estate, 2023)
Neve (Searching for Life)
Così nuovo era per me
stringere una mera sigaretta
nella mia mano morta,
rossa nell'urlare al corpo
il suo essere viva;
così forte era per me
fumare tabacco,
tabacco grezzo
in una fredda notte inglese.
La cenere moriva
nell'attimo in cui
rossa, più rossa di sempre,
la fiamma, viva, la investiva.
Sì, così buia era la notte.
Il fumo invadeva
le nostre pelli bianche,
con quanta facilità
giungeva a mete proibite
penetrando il calore
che nascosto fuggiva
i miei occhi indiscreti.
I tenui fiati dei tetti
rompevano meritati silenzi
e vedevo la neve
ancora per aria
venire fucilata sul posto.
Allora scendevano gocce,
pesanti lacrime,
e noi
che non ci parlavamo poi tanto,
noi quella sera
ascoltavamo i suoni
di un mondo distante.
Chissà se si congiunsero
i nostri pensieri fuggenti,
che a vederli ora
paiono così annebbiati,
intossicati dal fumo trasgressivo
di ragazzi sognanti.
Io contemplavo
il nostro destino,
e ignaro piangevo;
ora so di aver visto
condensati in un istante
l'inizio e la fine.
Per la prima volta sentii
piangere una sigaretta,
morire la neve,
seduto fumando nella notte
scoprii il suono
dell'acqua che ghiaccia.
Il fiume ora in piena
lentamente velava
i suoi fondali
e la morente sigaretta,
ancora accesa,
consumava l'ultimo tiro,
sospesa in superficie,
colta dalla morte.
La neve cadeva
e nei nostri silenzi
solo una sigaretta parlava
chiedendo perdono,
e una calma ancestrale
svelava la malinconia
della nostra spaurita
giovinezza.
Quella notte
provammo a consultare
il cosmo per oracolo
e ci affannammo
a dare voce,
a chiedere vita
ai silenzi.
Letylety
Santuario
Io credo negli spiriti buoni
che aleggiano
in un granello di polvere,
e sussurrano
nei cigolii notturni
di questa casa.
Prima che la terra
fosse fresca,
voci allegre
e risate
e battiti di tacchi
riempivano queste mura.
Ora ci sono solo alcuni souvenir
a far da guardia
a questo santuario,
e al mio ritorno,
quando apro quella porta
varcata mille volte,
sorrido al passato.
Aspetterò la notte
per riascoltare le voci.
Lodovico
Nicola
Non posso perdonarlo.
No, luna, non te lo posso perdonare,
quel giorno di luglio.
Tu sapevi, tu avevi visto.
Lo avevi visto, nel fondo del crepaccio.
E io ti guardavo quella sera
ma tu non hai avuto pietà di me
non mi hai avvisato.
Hai aspettato lo sapessi per telefono.
Ma la tua luce era anche lassù, sul ghiacciaio
a illuminare quella piccola buca
che conteneva la sua vita,
dove gli è sfuggita, tra la neve.
No, luna, dall'alto
non potevi non vedere
la sua anima restituita al cielo.
Avresti potuto dirmelo, luna,
che Nicola non avrebbe più
scherzato a Natale
sul sapore del cedro,
né mangiato gli arrosticini.
Mi hai lasciato solo, luna,
dall'alto della tua indifferenza,
davanti a quel viso freddo
che mi gelava il cuore,
impotente ad avvicinare una mano
pensando avvilito:
"Non ti voglio toccare, Nicola.
Perdonami".
Nunzio Campanelli
Se
Se non avessi altro da fare
che pensare a morire
e il fiato liquefatto
non ostruisse le mie vene.
Se avessi ancora tempo
di pensare a scrivere
allora potrei sognare
pensieri inespressi
e catalogarli tra le mie
infinite inutilità.
Se la vita restituisse
i colori che poco alla volta
ha sottratto alla mia anima
percolerei tali umori
attraverso organi inalienabili
e realizzerei dipinti
di dubbia utilità morale.
Se fossi ancora capace di amare
cercherei di smettere
di fumare, ma così soli
non serve a niente.
Giuseppe Gianpaolo Casarini
Un tempo
Non più quel profumo di pannocchie al sole
quell'aria respirata e quel tipico sapore
alla vista solo il ricordo che è l'aia
schegge di cemento tra erbe rovi arbusti
non più del gallo il canto a salutare
il nascente sole non più quel coccodè di buon
mattino quell'invito a raccoglier vieni
il bianco dono una rete rugginosa quattr'assi
e due bastoni son rimasti del pollaio
non più delle mucche quel muggire quel forte
dire ecco siam pronte alla mungitura da tempo
lì vi è solo un gran gran silenzio rotto solo
e si sente dal ronzare delle mosche e calabroni
invano sogno quel da vecchio a ritornar fanciullo
a ricercar volere suoni voci e profumi antichi
che solo si avverte un profondo vuoto dentro il cuore
Laura Traverso
L'isola del ballo
C'era una volta un'isola che si chiamava "isola del Ballo"
perché si danzava sempre finché non si cadeva a terra
dentro il cerchio perché tutti ballavano sempre in cerchio
Perché ogni giorno c'era la cerimonia del ballo e tutti erano contenti
di danzare con Amore e Allegria e tutti danzavano in Armonia
La signora bellina si era portata la camicina della mattina,
la bambina molto piccina si era portata la gonnellina
E il suo fratellone aveva un buffo cappello sul suo bel testone
mentre il cagnolino e il loro gattino zampettavano lì vicino
Il sole splendeva e metteva armonia e tutti ballavano in compagnia
(scritta e ideata da Adele, la mia nipotina di 7 anni)
Marco Pozzobon
La fame
ho messo a tacere la fame
il privilegio del sonno
ore sfumate dal vino bianco
del supermercato
i sigari si spengono e la DMT fa effetto
immerso nella veglia,
il ricordo di una scuola lontana...
ho chiuso le palpebre e salutato mia madre
conosco il bagno e il vomito
assordante, stridulo, sdentato del pavimento
graffio i polpastrelli di un estraneo
pacchiane e futili le ceneri
che mi porto appresso come un trionfo, cosciente di cosa significhi perdere l'innocenza attraverso le sbronze infelici della madre
e le scopate nella muffa circostante
di un padre che non smette di ricordarti che ogni parente che hai amato è sepolto
o bruciato
domani ho scuola e spero che
Giovanni inizi una sparatoria
ponendo fine alla vita di professori
e compagni, ponendo fine a quel
briciolo di passione che mi resta
per un nozionismo sterile
e materie così belle da essere orrende
domani ho scuola e spero che
la notte mi avvolga
Athosg
Ungaretti rivisitato
Uguali
eppur così diverse
come tutte le storie d'amore
anche le nuvole
Macrelli Piero
Lato estivo
Lato estivo
così diceva l'etichetta
quando ho girato il materasso
e anche io mi son girato
che adesso la testa dorme al posto dei piedi
il pensiero e l'azione si sono scambiati di posto
e ho provato vertigine
e quasi son caduto dal letto
mentre sognavo.
Roberto Di Lauro
La signora di sopra
Al caldo nel mio letto
sotto buona coperta
l'alba aspetto.
Nel piano sopra al mio
sento canti e miagolii.
Ed io nel letto tutto pio.
C'è una signora innamorata
canta di prima mattina.
Mo gli faccio una serenata.
Quel mattino però non è un cantare.
Son più note d'amore
sento anche ululare.
La signora canta bene
forte musica a miagolare.
A me pareva tanto perbene!
Ad un tratto il silenzio.
Sento un tonfo e dal piano di sopra
sento un profumo di assenzio.
Un'altra mattina sento cantare
stavolta la signora è sola.
Mo la invito a miagolare.
Raffaella villaschi
Nuvola
In una nuvola,
mi getto fra le tue braccia
così, come un filo d'erba,
assaporo il tuo bacio,
sono inciampata nel tuo amore forte,
coinvolgente, esuberante.
Come una nuvola,
mi sento sbiancata,
vergogna di me,
come una nuvola,
vado e tremo in giro per il paese in un minuto piango,
dal desiderio che ti desidero ancora,
sconvolta,
mi aggrappo a una nuvola che mi circonda il mio stato d'animo confuso.
In una nuvola,
bianca trasparente
sento che il mio cuore scoppia di piacere.
Nuvola, nuvola,
la testa è in mezzo al cielo
pensando a te,
nuvola!
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