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Le altre recensioni o commenti
Di Arcangelo Galante: Mi ha attirato verso questa lettura, la descrizione fattane dall'autore: "È possibile condensare un romanzo in due righe? Possono due righe contenere tutto il senso di una storia? Quali sono gli elementi minimi della narrazione? Esiste un lettore/consumatore delle pillole di romanzo?". Il quesito è tutto lì: il romanzo deve essere somministrato in piccole dosi, proprio come una medicina, e, ovviamente occorre seguire attentamente le avvertenze e le modalità d'uso, perché, altrimenti, si rischia l'assuefazione. Una buona dose di ironia, mescolata a una scrittura precisa e scorrevole, per un testo che ho, davvero, gradito molto. Sinceri complimenti e un caro saluto.
Di Ida Dainese: Un testo divertente da leggere ma da rileggere e pensarci su. In questo senso definire pillole i micro romanzi non è soltanto per la loro dimensione ma per i loro effetti collaterali. Ogni pillola apre uno sguardo sulla realtà con ironia e una punta di amarezza, invitando a guardare con occhi diversi situazioni che diamo per scontate o che non ci scuotono più. I miei preferiti: l’eletto che s’ingozza di banane, la coscienza che va in pubblicità e “Il pollaio dei furboni”.
Di Angela Di Salvo: Il "romanzo della vita e degli uomini" somministrato a piccole dosi attraverso l'incisività e la pregnanza di riflessioni che sono aforismi ironici e irriverenti prodotti da un'attenta conoscenza dei difetti e dei vizi dell'umanità. Non manca neppure l'elemento favolistico che assume un animale come figura simbolica dell'uomo. Completa il tutto la "finzione" relativa alla tipologia del testo prescrittivo (fornire regole e istruzioni per l'uso) finalizzato a evitare certi comportamenti per non cadere nell'errore. Testo molto originale e significativo.
Di Pia: suppongo che sul foglietto illustrativo c'è scritto di non ridere troppo perchè sotto le battute si nasconde quel fondo di verità sul quale, a ben riflettere (come lo specchio), ci sarebbe da piangere. Lo scimmione democratico che si ingozza, il pappagallo che paga per colpe altrui, il pesce pessimista e per giunta ateo o la Musa rivalutata, ma la volpe star è la più emblematica e triste
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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