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Le altre recensioni o commenti
Di user deleted: Un brano basato su una visione della "legge del più forte" del tutto personale. Descrive un mondo in cui non esiste un sentimento sincero e puro: dietro "l'affetto" del gatto per il topo, c'è il desiderio di cibarsene; dietro la fedeltà del cane per il topo, c'è la stessa intenzione di morte. Forse solo il sorcio è capace di sentimenti sinceri e di sogni genuini; ma infine è costretto a disilludersi e ad ingegnarsi per rendersi più astuto del gatto e a partecipare a questa giostra di morte per sopravvivere. O perlomeno questo lascia intendere il finale, dal quale però non si deduce se al topo riuscirà di sfuggire anche al cane.
Lo stile è innovativo e scorrevole se non fosse per alcuni passi di difficile comprensione, causa punteggiatura; forse sì, va un po' sistemato, possibilmente però senza cambiarlo troppo. Di Domenico De Ferraro: Grazie per i commenti. Tengo a precisare che questo racconto è stato scritto improvvisando ,seguendo una logica di componimento senza badare a regole stilistiche e grammaticali ,giusto o sbagliato che sia credo che la logica poetica giustifica l'errore insito nel componimento , redendo lecito l'errore commesso nel comporre codesta storia di un povero sorcio. Saluti a Tutti
Di Michelangelo Rufo: Quando si scrivono recensioni ci si lascia andare spesso a vorticosi giri lessicali. si dice tanto ma non si dice niente. questo sorcio mi diverte, detto semplice semplice. e con quest'autore ci scriverei volentieri un pezzo folle, a quattro mani. bravo, ma la prossima volta rendi il tono del tuo intimo colloquio con una punteggiatura adeguata.
Di Amos2011 Angelo Manarola: Racconto quanto mai coraggioso con quei periodi divisi solo da virgole e spesso senza i soggetti indicati. Può piacere, può non piacere ma di sicuro andrebbe rimesso un po' in ordine: pare una stanza disordinata con tutti quegli spazi tra l'ultima lettera e la virgola. Anche qualche refuso di troppo qua e là tipo: "...io mi nascondevano".
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Grazie, e buon lavoro!
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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