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Le altre recensioni o commenti Di Giuseppe Mauro Maschiella: Grazie dei vostri graditi commenti Arcangelo Galante ed Ida Dainese! Ma in questa poesia all'inverno è sottintesa una stagione della vita..... quella in cui termina la vita. Di Arcangelo Galante: Dell'inverno, tutto potrebbe far pensare al calore, all'accoglienza, ad un nido che ci abbraccia e dove si ritrovano i ricordi che scaldano il cuore, assieme alla neve, che dona, persino, tepore ed un senso di intimità, nelle case di parecchia gente. D’altro canto, leggendo la pubblicazione, mi pare quasi come se fosse un racconto inerente ad un inverno che sembra il dipinto di un pittore, ferito per la visione di tale scenario stagionale. Del resto, non potrà esistere la magia della primavera, se non si vive l'inverno, con le sue nuvole dense, i suoi profondi silenzi e la neve, che, malgrado possa non essere amata da tutti, ha sempre la sua naturale ragione d’esistere, per la terra stessa. Ovviamente, rimane opinabile il parere mio, ma la poesia dell’autore resta una bellissima pennellata di colore bianco invernale. Di Ida Dainese: A dir la verità, io amo l'inverno e il mio punto di vista è assai diverso da quello di questo testo. Tuttavia comprendo i sentimenti della poesia, dove l'osservazione della natura coincide con le riflessioni dell'uomo. L'inverno non ha certo l'allegria della primavera né il calore del sole, e non richiama immagini di vita rigogliosa. E' momento di pausa, di silenzio, di ricordo. Nella vita umana c'è molto a cui pensare: perdite di anni, di occasioni, di persone care. Quanto è più lungo il nostro passato, tanto più freddo ci sembra l'inverno. L'immagine di una stagione spietata che non concede neanche una foglia, che minaccia con lunghe notti e gelo, che si stende tra il bianco e il nero. Eppure, nel finale, il tuo corvo nero non gracchia, ma canta. Anche l'inverno passa come passa la nostra vita. Arriverà la primavera o un'altra meta verso cui proseguire.

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