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Le altre recensioni o commenti
Di Arcangelo Galante: Assaporare e udire quello che avviene intorno a noi, fa parte del nostro "essere": persone che hanno una coscienza e una sensibilità tale da riuscire ad interpretare e cogliere l'essenza stessa della vita. Ma non esiste "un antidoto al veleno di questa esistenza" perché è insito nell'uomo stesso, che lui lo voglia o meno. E' l'intelletto a renderci superiori rispetto alle altre specie viventi e non sempre si rivela come una cosa positiva, perché la consapevolezza non sempre paga, quanto, invece, l'indifferenza. La solitudine è antica come l'uomo, e sempre lo circonda, anche se solo in apparenza. Pensieri molto interessanti!
Di Ida Dainese: Grazie! Un complimento-citazione, sei molto gentile.
Di Ferruccio Frontini: Certo che come sai tu sviscerare gli argomenti
che noi umani mai ci immagineremmo !...un saluto , Brava! Di Ida Dainese: Bel piccolo testo con una chiusa ambigua. Dai primi versi ci si immagina il momento di riflessione in cui l’autore si trova. Alcune parole come silenzio, buio e solitudine potrebbero descrivere lo sconforto, il citato “veleno” dell’esistenza, e ci appare la visione di un poeta stanco, tormentato da rumori insistenti e molesti, rassegnato a lasciarsi andare. Ma la parola “assaporo” del secondo verso propone una lettura diversa. Non è un uomo stanco questo ma uno che non si arrende, uno che ha capito il male dell’esistenza e ne cerca l’antidoto. I versi assumono allora una luce diversa, perché descrivono il rimedio trovato, la capacità di riflettere, di cogliere le piccole cose e i suoni lontani a cui si è spesso indifferenti, lasciando ai margini quelli forti e fastidiosi. L’ultimo verso ha così il sapore di una vittoria.
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Grazie, e buon lavoro!
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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