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Le altre recensioni o commenti
Di Domenico Gigante: Caro Francesco! Mi piace la tua versione. Ne ho tratto alcuni spunti per modificare il testo. Il finale, però, mi è caro così com'è. Grazie e un abbraccio!
Di user deleted: Ciao Domenico, mi spiace ma commenti negativi non posso dartene perché la poesia mi è piaciuta. Visto che chiedi la partecipazione del lettore per eventuali migliorie ti dico volentierila mia.
Ci sono alcuni abbozzi di rime che stonano nell'insieme del testo, io li toglierei. Ho perplessità sulla forma e ti proporrei un cambiamento nel finale: Lungo gli assolati viali - cosi' secco e arido è il vento - il tempo, quel muto tragitto che mi infligge questo smanioso mestiere di addizionare vita e denaro. In questo vuoto d'asfalto si alza la mia luce oscura: mi accingo a servire. Il mondo si sdoppia e la fatica pure. E il cuore - una ad una - conta le straripanti sistole. Quando l'incudine domina il respiro allora l'oscurità è tutto lo spirito: il tuo risveglio è dolore. Un dolciastro di uomo blu dice: "i tuoi occhi sono di nuovo grigi, il cocktail non fa più effetto". Un caffè rosa di donna canta: "sei quel che allora un giovane non vide, sei ansia ostinata che ti sfianca". Poi, lungo quei viali, restituito a un più discreto amor della vita vedo l'alba proiettare il suo solito sole. Di Domenico Gigante: Caspita! hai fatto una tua rielaborazione del testo. Non mi dispiace affatto, anche se cambia il senso del mio testo. Grazie!
Di Domenico Gigante: Bella domanda! Provo a dare una mia interpretazione. La poesia ha subito negli ultimi due secoli profondi mutamenti. L'avvento del romanzo, soprattutto come primaria forma di intrattenimento (il romanzo borghese), l'ha costretta ad un mutamento di stile, forma e linguaggio per contrapporsi e nello stesso tempo conformarsi. Da qui nascono le diverse sperimentazioni, che non sono affatto incapacità di comunicare il proprio sentire, ma tentativo di farlo in maniera del tutto alternativa al romanzo: sintassi e punteggiatura diventano espedienti espressivi da utilizzare con grande libertà e la metafora ardita e ricercata è il fulcro dell'espressività e della creatività.
Ovviamente io, nel mio piccolo, faccio delle prove. Non pretendo di avvicinarmi alla poesia vera. Di user deleted: Lungo gli assolati viali
il tempo, è arido vento, in quel solo tragitto inflitto mi porto un peso, lo smanioso mestiere a tracolla, della vita, il prezzo. L'oscurità tutto forgia, l'incudine, il respiro domina, il risveglio semplice battito, la vita sordo dolore. Si alza la mia luce oscura in questo vuoto d'asfalto, mi accingo ancora a servire. Un dolciastro blue di uomo dice: "Gli occhi sono di nuovo grigi il cocktail smeraldo non fa più effetto" Un rosa caffè, la donna canta: "Sei di ansia ostinata, sei stanca, sei quel che allora il giovane non vide" Il mondo si sdoppia, la fatica raddoppia, una ad una questo cuore conta, come file di monete impilate le straripanti sistole. Poi ecco l'alba acceca quest'ombra, con pace serena, restituito è l'amore, sul passo di morte, ora il sole. Giusto per darti qualche idea, ma non so. Di Giancarlo Rizzo: E perché la ricerca per nascondere i significati? Pensavo che l'essere criptico fosse una inevitabile impossibilità per un poeta di esprimere linearmente il senso del suo sentire, non una scelta tecnica. Sbaglio, evidentemente; ma perché?
Di Domenico Gigante: Ciao Giancarlo! Intanto grazie. La tua versione non stravolge il senso (tranne forse nella prima strofa). Hai provato a linearizzare il ragionamento. Ma è proprio quello che cercavo di evitare. Sto sperimentando e forzando proprio la mia tendenza a rendere la poesia un saggio in versi. Come ogni esperimento ha i suoi limiti, che sto cercando di scoprire.
Un abbraccio! Di Giancarlo Rizzo: Solo per esperimento: mi cimento sperando di non stravolgere il significato e mantenendo le tue parole.
Lungo gli assolati viali il tempo, così secco e arido vento, in quel muto tragitto mi ha inflitto questo smanioso mestiere di addizionare vita a denaro. Si alza la mia luce oscura e mi accingo a servire in questo vuoto d'asfalto. E il mondo si sdoppia, la fatica raddoppia e il cuore conta una ad una le straripanti sistole. L'oscurità è in tutto lo spirito quando l'incudine domina il respiro e il tuo risveglio è dolore. Un dolciastro blu di uomo dice: "Gli occhi sono di nuovo grigi e il cocktail non fa più effetto" E un caffè rosa di donna canta: "Sei ansia ostinata che stanca, sei quel che allora un giovane non vide" Poi l'alba mi proietta verso il sole restituito a un più discreto amore per la vita. |
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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