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Recensione o commento a: La mail di Donald - (Racconto Fantasy, Breve) - di Terre di Confine:

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Le altre recensioni o commenti
Di Arcangelo Galante: Giacché, la sua mente, avrebbe creato un altro essere, in cui proiettare questa parte malata e frustata di sé, creata, per l'appunto, in una dimensione incisivamente lontana dalla realtà. Eppure, anche Donald, arriva a nutrire qualche dubbio. D'altro canto, egli uscirà dal carcere, perché un'altra morte, riguardante la povera poliziotta biondina, perpetrata allo stesso modo dall'assassino, dimostrerà che lui non c'entra e che il mostro, solerte, circola a caccia di vittime nuove. Il caro Donald, inarrendevole, si prepara ancora una volta a tendere una trappola al suo instancabile nemico. Riuscirà a ottenerne la completa sconfitta? Allorché, lo scrittore sembra divertirsi nel lasciare Donald e tutti i lettori, sospesi nel finale, negando la sicurezza del lieto fine, lasciando nel fantasioso dubbio, di non avere visto bene lo svolgimento della questione. E in effetti, risulta che, qualche cosa, possa non apparire come è stata delineata. Alla prossima parte, la risposta di una siffatta non conclusione, divenuta intrigante. Davvero bravo, Uberto. Applausi e complimenti meritati. Un cordiale saluto.
Di Arcangelo Galante: Di certo, presto, Donald si rifarà vivo, per raccontare il prosieguo della sua angosciosa esperienza. La saga delle avventure di Donald continua mediante altre mail che, egli stesso, manda all'amico. Ed esse, aggiungono un nuovo tassello a questa misteriosa e prolungata sfida, fra il povero Donald e il mostro sanguinario e assassino, ora, divenuto un pericolo, anche invisibile, che guai continui gli procura, oltre a un crescente spavento. Al mostro, non è bastato ammazzare Nassie, e lo dimostra con l'uccisione della moglie del vicino di casa, divorandone le carni. Il malcapitato Donald, ci aveva provato a tendergli una trappola ma, quando se lo è trovato davanti, per mezzo dell'invisibilità dello spaventevole essere, non lo ha potuto scorgere, ne ha semplicemente avvertito il nauseabondo odore, e, la sua spada, ha mancato il bersaglio. Accusato dell'omicidio della "strega indiana", va a finire in carcere, dove un rinomatissimo psichiatra cerca di convincerlo che, il mostro, non è altri che lui stesso, frutto d'una fervida immaginazione repressa che lo rende incapace di accettare questo vorace istinto di violenza. (3. Segue)
Di Arcangelo Galante: Improvvisamente, giunge un'altra mail di Donald, che informa, il ricevente, d'aver saputo degli strani eventi avvenuti nella casa del suo amico, il quale, gli aveva consigliato di rivolgersi alla polizia. Donald, lo ha fatto, e lo informa delle successive novità, malgrado, la polizia, dopo aver fatto il sopralluogo, nulla ha trovato che possa risultare fonte di sospetto, a parte le impronte di chi vi soggiorna. Pertanto, non ha saputo dare delle risposte, in merito all'intrusione di un estraneo nella casa. Le stranezze, però, continuano a manifestarsi, e, a rimetterci la pelle, è Nassie, il cane, che viene ucciso e divorato dal "mostro". Davanti alla porta di Donald, è tutto sporco di sangue, e i vicini hanno tempestivamente provveduto a chiamare la polizia. Colpito dalla terribile morte del suo caro amico animale, Donald tende una trappola al suo aggressivo nemico e visitatore, accanitoglisi contro, determinato e armato del bisogno di vendetta. Anche quest'altra parte della vicenda rispecchia, perfettamente, le qualità descrittive dell'episodio precedente. Ma, ancora perviene una nuova mail, che sembra non essere conclusiva. (2. Segue)
Di Arcangelo Galante: Avvincente storia, colma di fantasia, dove l'autore offre l'aperitivo al lettore, per poi, in seguito tacere, lasciando alla traduzione della email di Donald, il compito di masticare la restante parte, a divenire, che egli proporrà, in un crescendo di immagini peculiari, sino a spingersi alla minacciosa e rivelatrice conclusione finale. Lavoro lineare, organico, armonico, che mette, chiaramente, in luce il buon stile narrativo, adoperato per dipanare lo scenario. Il monile, ritrovato e portato a casa, scatena una serie di impensati fenomeni, alquanto misteriosi, inquietando il cane e il padrone, poiché ha avuto l'effetto di risvegliare un'antica anima dei Celti, affamata di vendetta e riscatto sanguinari. Cosicché, il mostro si trasforma nell'antagonista del tranquillo e ospitale Donald, pronto, attraverso la comunicazione elettronica, a mettere al corrente, il narratore, della sua incredibile esperienza, allo scopo di ispirarlo, con interessanti spunti, alla scrittura. Accattivanti e piacevoli parti descrittive, la pubblicazione presenta, sino a divenire visive, seminando nel lettore curiosità, attesa e trepidazione. (1. Segue)
Di Ida Dainese: La mail di Donald 7
E siamo al finale di questa bella storia. Ben scritta, (qualche refuso: “cose che non credere esistere”), giusta dose di spavento da renderla credibile come le leggende popolari di forte influsso. Donald ritiene sia il caso di rivolgersi a chi ne sa di più e, nonostante il suo semplice, concreto buon senso scozzese, apre la sua mente a conoscenze che stanno in bilico tra fantasia e realtà, dopotutto dà quasi per scontata l’esistenza dei folletti. La porta che è stata aperta non è però così facile da chiudere; l’autore della narrazione sembra divertirsi nel lasciare Donald e tutti noi un po’ spaventati e un po’ incuriositi, negandoci la sicurezza del lieto fine, lasciandoci col dubbio di non aver visto bene e la certezza che qualcosa ci sia sfuggito sotto al naso.
Di Ida Dainese: La mail di Donald 6
In questa penultima parte del racconto la paura di Donald si è concretizzata in un terrore che prende anche il lettore. Davvero suggestive e inquietanti la giornata e la notte trascorse dal protagonista, descritte come incubi dalle sensazioni molto reali. Decisa e pragmatica la sua reazione: al fine di controllare l’ospite di cui non riesce a liberarsi si procura tutto il necessario per calmarlo, rimandando ulteriori decisioni a tempi più quieti.
Di Ida Dainese: La mail di Donald 5
Questa mail lascia trapelare lo sconforto. La creatura non è controllabile, non è possibile giungere a compromessi, non si può negoziare. Anche volendo apprezzare alcuni aspetti delle sue azioni, il prezzo è decisamente troppo alto. Con timore, con una punta di rispetto, Donald sta accarezzando l’idea di eliminarla. Come negli altri testi la scrittura è precisa nei dettagli eppure quasi elegante nel descrivere l’orrore.
Di Ida Dainese: La mail di Donald 4
Un cambiamento inaspettato nell’evolversi degli eventi. Donald continua a dialogare con il suo amico italiano, di cui capiamo i suggerimenti nel corso della narrazione. Sono stati fatti dei collegamenti che hanno portato a alcune spiegazioni e soprattutto a un sorprendente equilibrio razionale e a un senso pratico da parte dello scozzese che pensa bene di sfruttare le potenzialità dell’ospite, soddisfacendo in cambio le sue richieste e poterlo almeno controllare.
Di Ida Dainese: La mail di Donald 3
La paura si delinea agghiacciante in questo terzo racconto, insieme alla presenza dell’intruso inafferrabile e alle tragiche conseguenze delle sue richieste inascoltate. La vicenda è ormai uscita dalle mura della sua casa e i sospetti si sono fatti molto concreti. Donald racconta la verità, cerca di difendersi come può ma non riesce a evitare la prigione e soprattutto gli strani personaggi che gli ronzano attorno cercando di convincerlo della sua colpevolezza e che stanno agendo per il suo bene.
Di Ida Dainese: La mail di Donald 2
Qui il racconto si è fatto più pauroso. Ma Donald è un coraggioso scozzese pronto alla spada e non rimane a guardare, prende qualche misura, si prepara a combattere, con senso pratico. Le cose però non si calmano e anzi portano a una triste conseguenza. Vengono coinvolti il vicinato e le forze dell’ordine ma ciò che il protagonista ne ricava è curiosità pettegola dall’uno e scetticismo dalle altre, con tanto di sospetti nei suoi confronti.
Di Ida Dainese: La mail di Donald
Ottimo racconto che affascina fin da subito. L’introduzione è accattivante, con un linguaggio che ha qualche punta di ironia, con descrizioni che abbondano di particolari e tengono desta l’attenzione. Il narratore cede il posto al suo protagonista che racconterà a distanza l’avventura oscura attraverso il computer. Le mail che seguono sono come storie capaci di tenere a bocca aperta chi le ascolta. Donald racconta le sue strane esperienze con lucidità e un po’ di cinismo, lo spavento è ancora ben gestibile ma rimane sorpreso da alcuni fatti concreti e soprattutto dalla richiesta inquietante trovata sulla porta della cucina.
Di Terre di Confine: Aggiunte le parti 4, 5, 6 e 7. Buona lettura!
Di Angela Di Salvo: Continua la "saga" delle avventure di Donald e ogni mail che Donald manda all'amico aggiunge un tassello a questa misteriosa e prolungata sfida fra il povero Donald e il mostro sanguinario e assassino (adesso anche invisibile) che continua a procurargli guai, oltre che una crescente paura. Non gli è bastato ammazzare Nassie, adesso ha ucciso anche la moglie del vicino di casa, divorandone le carni. Ci aveva provato Donald a tendergli una trappola ma,quando se l'è trovato davanti, non lo ha "visto", ne ha soltanto sentito l'odore nauseabondo. E la sua spada ha mancato il bersaglio.
Accusato dell'omicidio della "strega indiana", va a finire in carcere dove un illustre psichiatra cerca di convincerlo che il mostro non è altri che lui stesso: incapace di accettare questo vorace istinto di violenza, la sua mente avrebbe creato un "altro" in cui proiettare questa parte malata di sè.
E anche Donald arriva a nutrire qualche dubbio. Dal carcere però uscirà perchè un'altra morte (la povera poliziotta biondina) perpetrata allo stesso modo dimostrerà che lui non c'entra e che l'assassino circola ancora a caccia di nuove vittime. Danald si prepara ancora a tendere una trappola al suo "nemico". Riuscirà a sconfiggerlo? Alla prossima parte la risposta. Bello anche questo racconto, piacevole e intrigante, affascina e incuriosisce.
Segnalo un' espressione non chiara:"umida e lontana generazioni". Forse si intendeva scrivere "di umida e lontana generazione.
Di Angela Di Salvo: Arriva un'altra mail di Donald. Così veniamo a sapere che il narratore, dopo aver saputo degli strani eventi nella casa del suo amico, gli aveva consigliato di rivolgersi alla polizia. Donald lo ha fatto e lo informa delle successive novità. Ovviamente la polizia, dopo aver fatto il suo sopraluogo, non ha trovato niente di particolarmente sospetto (nessuna impronta estranea) nè ha saputo dare delle risposte in merito all'intrusione di un estraneo nella casa. Ma le stranezze continuano. A rimetterci la pelle è Nassie, il cane che viene ucciso e divorato dal "mostro". Davanti alla porta di Donald è tutto sporco di sangue e i solerti vicini hanno provveduto a chiamare la polizia. Colpito dalla morte orribile del suo caro e amico animale, Donald tende una trappola al suo "aggressivo" nemico e visitatore. E' determinato e armato del bisogno di vendetta. Anche questa seconda parte rispecchia perfettamente le qualità descrittive e narrative del racconto precedente. Ma anche questa nuova mail sembrea non essere conclusiva. Di certo presto Donald si rifarà vivo per raccontare il proseguio della sua angosciosa esperienza.
Di Angela Di Salvo: Il monile ritrovato e portato a casa, che scatena una serie di fenomeni strani inquietando cane e padrone, ha avuto l'effetto di risvegliare misterosamente un'antica anima celtica affamata e sanguinaria. Il mostro diventa l'antagonista del buon e ospitale Donald che attraverso la comunicazione elettronica metterà al corrente il narratore della sua incredibile esperienza per offrrgli qualche interessante spunto di scrittura.
Il testo presenta delle belle parti descrittive che diventano visive, seminando nel lettore curiosità e attesa.
La voce narrante introduce il racconto e poi tace,lasciando alla traduzione della email di Donald il compito di continuare la storia in un crescendo di immagini fino alla minacciosa e rivelatrice scritta finale. Lavoro lineare, organico e dotato di buon stile narrativo.
Di Pia: ho apprezzato la parte iniziale introduttiva all'anima del racconto. Le descrizioni sono davvero molto dettagliate, quasi si poteva sentire il profumo della pancetta che sfrigola. Donald aveva capito subito che il medaglione avesse delle strane proprietà, anche Nessie con il suo atteggiamento, aveva dato segno di ostilità. Perchè non se ne era liberato subito? Forse perchè si cerca sempre di essere razionali e invece a volte dobbiamo seguire di più l'istinto, esattamente come gli animali. Molto ben scritto






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