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Recensione o commento a: Eros e Thanatos - (Racconto Narrativa, Breve) - di ClaudioC:

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Le altre recensioni o commenti
Di Arcangelo Galante: Potrebbe piacere l'idea di questa storia fantasy-horror, giacché non è affatto male il "ritmo" descrittivo e anche la molta scorrevolezza, adoperata nel dipanare lo scenario, pure se non mancano errori, facilmente comprensibili, nonché rimediabili. Forse, a parere modesto, quello che invece manca alla pubblicazione, è la magia, l'invenzione narrativa originale, che trascini il lettore a partecipare, emotivamente, all'epilogo risolutore. Il testo avrebbe meritato, forse, un finale, scritto con maggior trasporto. Un cordiale saluto, Claudio Candia.
Di Ida Dainese: A parte le imperfezioni che ti hanno già segnalato, anch’io trovo che questo racconto abbia la sua triste bellezza. Nel suo svolgimento si avvertono i sentimenti del protagonista, che fanno di lui una creatura non morta che ha ancora molto di vivo e che comprende e soffre come un vivo. Tormentato dai ricordi, desideroso di affetto, pieno di solitudine, questo vampiro trova l’inaspettata fortuna di un incontro che gli mostrerà il colore che può avere la felicità. Purtroppo niente dura per sempre, anche per un immortale. Ma questa morte è autentica e assoluta come lo era stato quell’amore.
Di Marino Maiorino: "Amore è morte" è, secondo Poe, il più bel tema che si possa trattare, e ClaudioC lo tratta con qualche risvolto inaspettato che è anche piacevole scoprire.
La prosa è garbata, il che è da apprezzare per i diversi spunti impiegati in questo racconto: tra omosessualità e splatter, più d'uno sarebbe caduto nella tentazione di fare di questo racconto qualcosa di gratuitamente volgare e/o violento.
D'altro canto il racconto presenta piccole incongruenze da limare assolutamente. Ad esempio, al principio il protagonista dichiara esplicitamente la propria età -"Non avevo ancora compiuto vent�anni"-, per poi smentirsi più tardi -"gli insegnai ciò che sapevo, ciò che avevo imparato da solo nei miei oltre duecento anni di vita"-. Capita alle volte che l'ansia di rivelare finalmente l'identità di un personaggio tenuta nascosta fino ad un certo punto, faccia esplodere la consistenza della trama.
Addio "sospensione dell'incredulità"! Ma non è in questo caso un peccato grave, come dicevo è più il caso di limare un racconto gradevole, leggibile ed apprezzabilmente garbato.
Di Angela Di Salvo: "Eros" e "Thanatos", amore e morte, mi pare un titolo molto appropriato al testo. L'amore è vita, ma può riscaldare anche l'esistenza di un "morto vivente" che di mestiere fa il vampiro. Originale la trovata di pensare a due vampiri omosessuali che condividono una condizione non propriamente felice e appagante. La loro storia diviene così simbiotica che senza l'uno, l'altro non avrà più alcuna ragione per perpetrare la sua "vita da morto" e cercherà la morte vera, quella che annulla e distrugge, quella che porta via ogni ombra del passato per regalare forse, dopo tanti tormenti e una grande solitudine anaffettiva, qualche istante di assurda felicità. Nella sua cupa tragicità, il racconto, scorrevole e coeso, lancia il grande significato dell'amore nella vita sulla terra. Senza di esso, niente ha senso. Neppure nella vita di un essere così deviante come un vampiro. Vale allora molto di più andare incontro alla fine e all'annientamento.
Il testo presenta parecchie imperfezioni nella punteggiatura,mentre qualche espressione andrebbe rivista per conferire al tutto la perfezione stilistica che merita.
Di Giuseppe Novellino: Originale e interessante questa storia di vampiri gay. Rispecchia in qualche modo l'impostazione horror, ma si presenta come una specie di parabola sulla solitudine, sulla ricerca d'affetto nei grandi misteri dell'amore e della morte.
La prosa è nel complesso robusta ed efficace, ma andrebbe spurgata da alcune piccole imperfezioni di battitura.






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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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