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Thu 18 April, 03:30:12
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Recensione o commento a: Una mattina come tutte le altre - (Racconto Horror, Breve) - di Alessandro Pesaresi:

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Le altre recensioni o commenti
Di Ida Dainese: Molto interessante questo inizio che descrive un ambiente tranquillo, a tratti così normale e monotono, dove pian piano si inserisce il “disturbante”. Mi piace che l’inquietudine si preannunci a lenti passi, l’incubo, il fumo, l’odore, il comportamento strano della gente, l’incidente. Anche la scrittura è buona, scorrevole, accattivante. Sono d’accordo con Alberto, però, sull’anticipare un po’ la cosa, tu stesso dici che sarà un romanzo breve, dunque meglio non dilungare troppo in questo primo capitolo. Mi sembra un buon suggerimento quello di usare dei flashback per non perdere le belle descrizioni fatte, ma puoi anche dosare in modo diverso l’entrata horror, con accenni o sospetti o per esempio facendo sognare l’incubo a Matt fin da subito. La scelta è tua naturalmente, in ogni caso promette bene.
Di Alessandro Pesaresi: Grazie Alberto per la tua recensione, è proprio in questo tipo di consigli e riflessioni che speravo, quindi ti ringrazio molto.
L'idea di usare la vita normale come flashback è ottima e forse, più avanti, cambierò. A presto con il secondo capitolo
Di Alberto Tivoli: Mi incuriosicono sempre le storie horror e soprattutto gli horror zombie.
Premetto che questa, più che una recensione, è un ragionamento aperto con l'autore in quanto affronto anch'io le riflessioni che espongo di seguito.
Il testo proposto, il solo primo capitolo di un'opera più estesa, è molto leggibile e le scene scorrono chiare durante la lettura.
Però, considerando che è un incipit di un horror, l'ho trovato un po' lento, nel senso che vediamo il personaggio principale (comunque uno dei protagonisti, presumo) impegnato ad affrontare una normale giornata lavorativa. Quest'idea è positiva perché in questo modo cominciamo a conoscere questo personaggio è a capire il suo carattere, però ritarda la venuta della parte horror. Forse come incipit sarebbe più efficace buttare il lettore in mezzo all'apocalisse zombie o almeno in prossimità del suo inquietante confine con la realtà. Dico questo perché l'occupazione del protagonista e la sua giornata tipo è piuttosto normale, diverso sarebbe il caso in cui la professione del personaggio fosse stata più particolare. L'immagine che si da all'inizio, grazie al lavoro del protagonista, della comunità serena è molto bella e in effetti fa pesare la rottura dell'equilibrio che avviene dopo quando appare il primo zombie, ti fa veramente incavolare nei confronti dei cadaveri ambulanti. Però, forse, questa costruzione la si potrebbe introdurre successivamente, come flashback del personaggio, e quindi aprire l'incipit subito con la componente horror.
Sempre considerando l'efficacia dell'incipit, mi sto chiedendo come potrebbe essere più immersivo per il lettore se si adottasse un punto di vista ancora più vicino al protagonista di quanto sia stato fatto. L'autore ci ha presentato una buona scrittura, ma vista la tematica potrebbe essere ancora più avvincente vivere le scene appiccicati al personaggio.
Per il momento saluto l'autore e spero di poter leggere il seguito.






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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
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striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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