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Tue 19 March, 05:20:45
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Recensione o commento a: La camera azzurra - (Racconto Narrativa, Breve) - di Lorena:

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Di Lorena: Mi correggo, non dovevo parlare di gusti, dato che si tratta di ortografia, ma di 'licenza poetica' anche se poeta non sono. E mi ha fatto sorridere l'idea di aver dato l'impressione di una casa e una camera affollate, la casa dei nonni e quindi delle zie e di mia madre: era molto grande, con una fila di stanze che si affacciavano sulle Zattere, a Venezia, e un altro appartamento al piano superiore, collegato con una scala interna, appartamento poi abitato da mia madre, dopo sposata. Ecco perché potevo scendere spesso (molto spesso) e infilarmi nella camera azzurra. Scusa se mi dilungo, la colpa è del mio affetto per quella casa che non è più nostra. Ancora: so che talvolta i miei periodi sono lunghi, a scapito della comprensione, forse colpa della consecutio temporum di vecchia memoria? e li farei sempre lunghi, anche se apprezzo pure le frasi brevi, alla Ginsburg, per capirci. Scusa la chiacchierata, avrai capito, sbuffando, che mi piace ricordare la vecchia casa e la vita che vi conducevo... ah, ricordi, tesoro dei vecchi! Con affetto e ancora grazie per l'attenzione data ai miei pasticci.
Di Lorena: Hai ragione, sono distratta e batto spazi che non servono e hai ragione anche su altre frasi che non 'corrono' bene. Solo sulle virgole non mi trovi d'accordo, talvolta mi piace sentire il rincorrersi di alcune parole. Sono mancanze volute, forse è questione di gusti...
Di Ida Dainese:
Ciao! Grazie per la tua precisazione e per aver accolto gentilmente il mio parere. Smile
Ti accontento volentieri e spero di non crearti fastidio con la mia pignoleria, è solo un'opinione personale che ti invio umilmente e che ti rispetta comunque come autrice.

"Era , la nonna," niente spazio prima della virgola.

"... poiché di fantasia fervida era, e anche lei inseguito figure..." penso che sia meglio: poiché era di fantasia fervida e anche lei aveva inseguito.

"... di quello che aveva detto fatto provato in quegli anni..." mancano due virgole.

"... da ciò che lei aveva guardato toccato amato potevo intuire..." mancano tre virgole.

"... mi assalivano desideri rimpianti ricordi frammentari che non mi lasciavano dormire..." mancano due virgole.

"... sul soffitto da lei guardato bambina..." che lei guardava da bambina.

"... eccomi di nuovo col naso in aria lucidissima a tentare..." mancano due virgole.

"Qualche volta d’estate ... in quella stanza." Questa frase è troppo lunga, lascia senza fiato.

"Ma quanto difficile!" meglio con il verbo, era difficile.

"... camera non mia , ma che occupavo..." niente spazio prima della virgola.

"... né scorgo quell’inimitabile dolcezza che erano proprie di lei e della nonna." che era propria.

Scusa ancora. Ciao!
Di Lorena: No, non si dormiva assieme, la mamma andava talvolta a riposare là, ancora fanciulla, così come avrei fatto io dopo vari anni. Era la camera nuziale dei nonni, poi divenuta la camera per una zia, una delle loro figlie. La amavamo tutti perché accogliente, spaziosa, luminosa e... con una bella tappezzeria e un bel soffitto affrescato. Grazie della recensione e delle benevoli parole, se mi consigliassi su qualche frase che sarebbe da rimaneggiare, te ne sarei grata.
Di Ida Dainese: Una camera che ha grande importanza per la protagonista, per quello che simboleggia e rievoca. Il semplice scorrere dello sguardo sui dettagli della tappezzeria, i giochi di luce sulle pareti, danno vita a immagini e ricordi del passato e rappresentano un piccolo rifugio per l'anima.
Il tono del brano è evocativo e un po' poetico, sussurra delicato e senza pausa. Si tratta dopotutto di una camera un po' affollata visto che è quella nuziale della nonna ma allo stesso tempo quella della mamma bambina/fanciulla e ora quella di una zia. Forse perché si dormiva tutti insieme?
Ci sono qualche virgola e un paio di frasi da sistemare ma la lettura dona al brano un effetto sognante.






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A voi, astanti ed esteti dell'arte.

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