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Di Gianfranco39: Racconto noir breve ma completo. Potrebbe essere il canovaccio sul quale sviluppare un racconto più articolato, anche se nelle poche righe sei stata capace di concentrare tutta la drammaticità dei contenuti e hai saputo condurre sapientemente lo sviluppo della vicenda in un crescendo drammatico che culmina con lo sfogo sadico che fa ipotizzare una successiva catarsi emotiva. È il secondo tuo racconto che leggo, tra l'altro questo è di un genere che non mi è congeniale… Ma quando c'è la stoffa del bravo narratore, tutti i temi sviluppati possono risultare graditi. Brava!
Di Arcangelo Galante: Non c'è che dire: è una pubblicazione noir, la quale, si fa leggere velocemente, fino in fondo, giacché appare scritta bene, con uno stile lineare e un filo conduttore logico, al di là del proprio contenuto crudo, nonché drammatico. La storia è ben congegnata e, forse, per quel che conta il parere mio, potrebbe preludere a un racconto più consistente, perché la bravura dell'autrice, ben si presta a generare attesa, curiosità e suspense, pure se la conclusione è già stata resa ufficiale. Comunque sia, lascio i meritati complimenti. Un cordiale saluto, gentile Daniela Piccoli.
Di Ida Dainese: Un racconto ben scritto la cui drammaticità si rivela man mano che si avanza nella lettura. Un racconto triste perché parla di un dolore non sopito, che resta indomato anche dopo la fine della storia, anche dopo la vendetta. Lo si capisce dal tono calmo e svuotato della protagonista che non riesce a liberarsi di quel peso soffocante, che non trova nessuno con cui condividerlo, che non trova il mezzo per dimenticarlo.
La storia è raccontata dalle battute tra la donna e l'uomo, eppure non può essere compresa. Ciò che l'investigatore e il lettore possono capire sono i fatti, lontani e impersonali, quello che possono vedere è l'assenza di pace di quegli occhi asciutti. Abbastanza per stare male.
Anche il disegno rende la stessa sensazione di dolore che non s'acquieta, quel posare la punta tagliente del coltello sulle labbra, quasi a chiedere silenzio, si combina con gli occhi fermi in un'aura di minaccia, come ha ben detto il lettore precedente.
Di Radu Jelescu: Questa e drammatica .
Prima o dopo il duello ?
ma non per il coltello .
Occhi hanno un dolore ...quasi minaccioso
Mi ricordo che ho composto un'introduzione
al duello fra Tybalt e Mercuzio.
Potrebbe andare bene per questo suo disegno .
Di Daniela Piccoli: La gara (la n. 33 per chi non lo sapesse) l'ho vinta a parimerito con una altra signora il cui Nickname è Recenso.
Grazie di aver commentato per ben due volte il racconto!
Spero ti sia piaciuto anche il disegno abbinato.
Un caro saluto. Dany
Di user deleted: Beh, l'ho riletto e mi sono accorto poi che l'avevo già letto. Come sempre più si legge un racconto e più si colgono le finezze; in questo caso poi che voi autori eravate obbligati a uno schema legato al dialogo, capisco ancor più la difficoltà ad "inventare" un tema credibile. Ma poi quella gara com'è andata? Ciaociao, e di nuovo� bravissima.
Di user deleted: Immagino che non sia facile costruire un racconto tutto sui dialoghi che oltretutto risultano ben costruiti, secchi e precisi anche se in alcuni casi leggermente lunghi, ma credo che quella sia un'esigenza di spiegare la trama.
I miei complimenti: confesso che non è il mio genere come scrittore (io credo che non ci riuscirei) ma come lettore sì, anche perché amo assai le cose che non so fare. Ciaociao