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Le altre recensioni o commenti
Di Arcangelo Galante: Emozionante racconto, nel quale l'autore ha dipanato stati d'animo non lontani dalla realtà . Il finale sintetizza una conclusione assai personalizzata che, probabilmente, è volutamente costruita per far riflettere il lettore sullo sviluppo della vicenda. Storia piaciuta!
Di Isabella Galeotti: L'abitudine, non dovrebbe mai comparire nella vita di nessuno, tanto meno in un rapporto sentimentale. La routine quotidiana è il veleno che giorno dopo giorno uccide l'amore. Ogni giorni bisognrebbe reinventari, sorridere insieme per un giore sbocciato, accorgersi che quella sera il tramonto è più bello della sera prima. Racconto molto profondo.
Di Forlani Roberta: Mi ha trasmesso infinita tristezza e malinconia questo brano per un amore che era stato e che ora si affievolisce, appassisce, perde l'entusiasmo e la sua intensit� che lo aveva tenuto in vita un tempo. I due protagonisti si ritrovano alla fine a piangere assieme per questa loro amara conclusione. Probabilmente esite ancora un sentimento che li lega, ma molto di pi�¹ il loro dolore trova spiegazione forse nel fatto di rendersi entrambi conto di questa situazione. A volte l'aprire gli occhi su di una realt� che non ci piace, fa male,� a volte crogiolarsi nell'abitudine �¨ la strada pi�¹ facile piuttosto che dare una svolta decisiva ma dolorosa!
Di Gio: Una lettura "lieve".
questo racconto ti lascia un sorriso nell'anima, nn è la storia di un amore che finisce, ma di un amore che continua per tutta la vita, anche se le strade saranno divise per sempre... Di Michele: Un gesto coraggioso che richiede maturit� ed equilibrio ma il pianto finale denuncia un residuo sentimentale ancora altamente romanticogeno. Io penso che il lasciarsi debba essere un profondo atto liberatorio capace di far rinascere gli individui perch�¨ come cantava un altro grande maestro, il mio Battiato amico di Faber, nel brano La quiete dopo un addio :
"(...) Verr� un nuovo temporale e finir� l�estate La quiete dei colori autunnali a riflettersi sulle strade e sugli umori Come il dolce malessere dopo un addio Poche le cose che restano alla fine di un�estate La quiete dei colori autunnali si rifletter� sulle strade e sugli umori Come il dolce malessere dopo un addio." ...�¨ un malessere, ma DOLCE! Come solo la possibilit� di nuovi orizzonti pu�² causare. Di Bonnie: io invece.. sento la dolcezza di due persone che un tempo si amavano e ora.. si vogliono soltanto bene,
la passione si è spenta ed è rimasto un rapporto tipo.. fratello e sorella, capita secondo me Alessandro è stato geniale, mai nessuno trova 'interessante' descrivere questo stadio, invece.. io lo trovo tenerissimo e anche 'naturale' tra due persone che si sono profondamente amate Dino.. non è un errore questo 'imparò' "qual'è la direzione nessuno me lo imparò qual'è il mio vero nome ancora non lo so." è che dal momento che decide di far parlare Il SERVO PASTORE, De Andrè deve sottolinearne il fatto che sia un uomo che non ha potuto studiare, e in questo modo riesce a renderlo realistico Di Annarita Petrino: Sarò sincera... nemmeno io ci ho capito granchè, perchè si tratta di uno stralcio di conversazione a mio avviso per niente inserito nel contesto. Dalle parole dei personaggi non si intravede la loro psicologia, nè il loro stato d'animo, cose che non mi posso limitare a raccontare, ma che devo in qualche modo far risultare da un contesto che qui è il grande assente.
Di Jean Louis: molto molto reale....praticamente si rendono conto che ormai non e' piu' amore ma solo affetto e c'e' molta differenza.
Per i miei gusti e' un po' troppo DOLCE, comunque bel lavoro. Di Alessandro Napolitano: Ciao Molli
i due protagonosti immaturi? forse. perchè non ci riprovano..? eh, non lo so forse l'hanno già fatto. Bisognerebbe chiederlo a loro..;O)) Grazie Molli ! Di Molli: E' molto dolce e scritta bene, però trovo i due protagonisti piuttosto immaturi, sentimentalmente parlando! Si sente dai gesti e dalle parole che si vogliono bene, quindi perchè non fanno volare il loro amore di nuovo, magari questa volta libero, visto che hanno capito che il problema è stato quello!
Di Dino: �.�qual'�¨ la direzione nessuno me lo impar�²
qual'�¨ il mio vero nome ancora non lo so.� Fabrizio De Andr�¨ � Canto del servo pastore I versi contengono un marchiano errore: "impar�²" invece che "insegn�²". Ma ho gi� verificato su "You tube".L'errore �¨ da ascriversi a De Andr�¨ che avr� avuto i suoi motivi per lasciarlo cos�¬. Mi sembra improbabile una svista. Di Alessandro Napolitano: No, i versi della canzone non erano richiesti
ma quelli sono intoccabili ;O) tra poco, se mi ricordo come si fa, metto la versione corretta. ci butti un occhio? Di Dino: Sai cosa mi ha colpito? la descrizione del campo con quell'esplosione di margherite e la gabbia dorata dei suoi capelli biondi. Mi ricorda il mio primissimo amore di oltre 50 anni fa. Stava per esplodere la primavera anche in senso figurato e credo che quel quadro idilliaco sia rimasto impresso per sempre nella mia mente come il più tenero, timido, profumato attimo di tutta la mia vita.
Di Bettarm37: mi rassicuri! odio sembrare una maestrina, ma visto quello che ne vuoi fare mi sono permessa di essere pignola... i versi della canzone erano richiesti? B
Di Dino: Una storia tenera, immagini poetiche ma non ci ho capito niente. Forse dovrei andare a lezione di romanticismo. Oppure ai miei tempi era tutto diverso.
Di Bettarm37: allora, non mi uccidere, ma sarò sincera e pignola, visto che devi spedirlo.
su come scrivi, lo sai che mi piace, quindi non mi ripeto. ma credo che tu debba fare delle correzioni. "qual è" è la forma corretta. si trova accentato, il qual, ma è un errore. nei dialoghi devi ricordarti di chiuderli e soprattutto devi andare a capo, altrimenti le parole dette si confondono con quelle narrate e le diverse voci che lo compongono si confondono. purtroppo, queste sono le regole! sul contenuto nulla da dire: la fine di un amore, e lo concludi in modo quasi dolce, come uno strappo che, già avvenuto, lascia andare anche l'ultimo filo rimasto. spero che non ti offenderai per le correzioni, ma mi conosci, e sono certa che hai colto lo spirito con cui le ho fatte. in bocca al lupo Betta |
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Grazie, e buon lavoro!
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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