pagine viste: ...
...no javascript...
Benvenuto, visitatore
     
Sat 27 April, 05:58:38
logo

Recensione o commento a: La storia de i c'era una volta - (Racconto Favola, Breve) - di Giampiero:

Mancano 250 battute affinché questa recensione possa partecipare al nwClub dei Recensori.


Nota: le recensioni e i commenti devono essere lunghi almeno 30 battute e devono riguardare il contenuto dell'opera, meglio se critiche, costruttive e collaborative. Saranno eliminate dallo Staff le recensioni se saranno: offensive, volgari, chiacchiere e (se scritte da visitatori) presunte autorecensioni dell'autore o banali "bello, mi è piaciuto".

Nota: le recensioni e i commenti sono tuoi e modificabili per 2 giorni, dopodiché diventeranno di proprietà dell'autore che hai recensito o commentato.




NO JAVASCRIPT
NO BUTTON





Le altre recensioni o commenti
Di Giampiero: Nei miei ricordi da ragazzino il tema dell’emarginazione è la prima esperienza di vita che ho subito captato e registrato, praticamente me ne sono ricordato scrivendo la favola. C’era questa famiglia poverissima, con una cucciolata di figli allo sbando, un padre ubriacone e la madre priva di una gamba. Andando a scuola io li incrociavo sempre per strada…
Ho invece riscritto la favola dopo aver letto il bellissimo romanzo fantasy di Silvana De Mari, “L’ultimo elfo” (che consiglio di leggere a chi ha soprattutto un animo sensibile), e ho scoperto un’autrice italiana davvero non brava, bravissima. Abbiamo la tendenza, noi lettori dell’ultima ora, a omaggiare gli autori stranieri (vedi Neil Gaiman che mi tange non più di tanto) ma spesso non ci rendiamo conto che i veri talenti li abbiamo qui in casa. Grazie del passaggio, Ida, il mio “sguardo” purtroppo ha fatto i conti con la realtà che ho conosciuto e che continuo a riscontrare da adulto.
Di Ida Dainese: La fiaba è graziosa, i bambini si identificano subito col piccolo protagonista e, più che compatirlo per le sue disgrazie, gli invidiano quell'amico misterioso, quelle promesse, quel futuro luminoso. Gli adulti, che invece hanno più esperienza di questo mondo, non restano indifferenti all'ingiustizia, alla sfortuna, all'emarginazione di un innocente indifeso. Lo sguardo esce malinconico dal lieto fine della storia, assaporando tutto l'amaro di un'insufficiente consolazione.
Di Giampiero: Ti consiglio di cimentarti, Roberto, scoprirai un mondo che, percependo nella tua scrittura anche la sensibilità di autore che ti pervade a 360 gradi, non potrà che appassionarti. Questa favola l’ho riscritta di sana pianta proprio qualche giorno fa (in tre giorni, e grazie a questo sito che mi ispira, mi sprona), con la consapevolezza che la scrittura dalla prima stesura (esattamente 10 anni fa) è maturata un po’ (almeno voglio sperare).
Roberto, temo purtroppo che di Ciccetto ce ne siano molti nella vita reale, questo racconto è infatti ispirato, tratto in parte dalla realtà poi da me estremizzata, metaforizzata. Ho già detto che detesto scrivere di storie tristi: rileggendo e soprattutto riscrivendo, mi lascia l’amaro dentro. Ma ormai è fatta. Avevo dei grossi dubbi sulla riscrittura, si vede che l’oggettiva di me stesso non riesco a coglierla a pieno in fase di work in progress. Quindi sono felice che ti sia piaciuto.
Di Roberto Ballardini: Piaciuta molto. Credo di non aver mai preso seriamente le favole come genere narrativo, forse perché non mi è mai capitato di leggere di prima mano quelle classiche (a pensarci ora spesso deliziosamente crudeli e sinistre) e perché quel poco di narrativa per bambini con cui ho avuto a che fare mi è sempre parso inutilmente grazioso e speranzoso. A leggere la tua mi fa venire una gran voglia di cimentarmici. A parte il soggetto, molto buono e ben organizzato, mi è parso importante quel nesso metaforico tra fantasia e vita reale che qui è ben delineato e che probabilmente, fin da quelle più antiche, è la vera ragion d'essere di qualsiasi favola. A questo proposito mi sorge anche un dubbio, che credo fosse già presente nella mia testa. Sotto l'apparenza della normalità, quanti Ciccetto vivono nella nostra realtà quotidiana? Forse abbastanza da diventare essi stessi la nostra realtà quotidiana?






PayPal

L'associazione culturale BraviAutori sopravvive solo grazie alle piccole donazioni. Se il nostro sito ti è piaciuto, se vuoi contribuire alla sua crescita e allo sviluppo di nuove iniziative, se ci vuoi offrire una pizza, una birra o proprio non sai scegliere chi far felice, considera la possibilità di fare una donazione. Oppure acquista uno dei nostri libri. Puoi usare PayPal (qui a fianco) oppure seguire le istruzioni in fondo a questa pagina. Per ulteriori informazioni, scrivete alla .


Grazie, e buon lavoro!


Per gli smartphone o per i computer lenti è disponible una visualizzazione più leggera del sito.

informazioni sulla tua navigazione:
Mozilla/5.0 AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko; compatible; ClaudeBot/1.0; +claudebot@anthropic.com)
IP: 3.129.39.55


BraviAutori.it (il portale visual-letterario)

Version: 20.0409

Developed by Massimo Baglione



map
Mappa del sito


Informazioni sull'uso dei cookie da parte di questo sito

Opere generate da/con Intelligenza Artificiale Generativa

La nostra policy sulla privacy

Info e FAQ

Contatti


© 2006-2024
All rights reserved

Copyrighted.com Registered & Protected

MyFreeCopyright.com Registered & Protected

Main site copyrights:
MCN: WVTT8-HGT7X-69B5W
MCN: WT4R4-8NXSX-1LXZB





Pagina caricata in 0.06 secondi.




Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




Special thanks to all the friends of BraviAutori who have
contributed to our growth with their suggestions and ideas.