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Le altre recensioni o commenti
Di Andr60: Concordo col commento di Selene per come vengono presentati i personaggi della storia, fino al tragico epilogo. Un solo dubbio: l'ex aguzzino in cerca di un posto tranquillo per la vecchiaia ha scelto quel borgo per combinazione o no? Era in cerca di una forma di redenzione nei confronti dello scampato al lager, e gli è andata male? Oppure voleva essere una sfida, o un oltraggio, alla memoria del reduce (e della sua famiglia uccisa)?
Di Mariovaldo: Grazie Selene, hai ripescato un racconto passato sul sito senza lasciare traccia, almeno in apparenza.
È un lavoro molto sentito, frutto di qualche ricerca ma anche di ricordi remoti di persone che hanno vissuto esperienze tremende. Spero di rileggerti e grazie ancora. Di Selene Barblan: Un racconto davvero bello, soprattutto per come vengono presentati, uno dopo l'altro, i vari personaggi. Sembrano entrare in scena, sul palco, ricevere uno a uno un pò di luce, come quella creata dai colori dei tulipani.
Poi la luce diventa più scura, muta e tutto prende una sfumatura più cupa, fino a rivelare una verità, una verità che, anche se sentita tante volte, ogni volte colpisce, duro in faccia. |
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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