pagine viste: ...
...no javascript...
Benvenuto, visitatore
     
Wed 25 September, 07:14:43
logo

Recensione o commento a: Lo spirito? - (Altro Filosofia, Breve) - di Giancarlo Rizzo:

Mancano 250 battute affinché questa recensione possa partecipare al nwClub dei Recensori.


Nota: le recensioni e i commenti devono essere lunghi almeno 30 battute e devono riguardare il contenuto dell'opera, meglio se critiche, costruttive e collaborative. Saranno eliminate dallo Staff le recensioni se saranno: offensive, volgari, chiacchiere e (se scritte da visitatori) presunte autorecensioni dell'autore o banali "bello, mi è piaciuto".

Nota: le recensioni e i commenti sono tuoi e modificabili per 2 giorni, dopodiché diventeranno di proprietà dell'autore che hai recensito o commentato.




NO JAVASCRIPT
NO BUTTON





Le altre recensioni o commenti
Di Giancarlo Rizzo: Dici delle cose sensate anche se nel finale caschi anche tu nello stesso errore dicendo che "Le parole ci fregano, meglio imparare a capire da dove vengono, come e perché si formano, queste sono le vere domande da porsi": il problema è sempre nell'origine delle cose e anche delle parole.
Comunque da qualche parte bisogna cominciare a ragionare, altrimenti sai che noia!
Di Carlocelenza: La relazione causa effetto, per quanto logica è fallace. Pensando all'universo viene da chiedersi cosa ci fosse prima, ma questa è solo una caratteristica del nostro modo di pensare. Siamo nati come predatori raccoglitori e saper mettere in relazione le cose tra loro ci ha facilitato la vita ma non è detto che sia una regola universale. Esistono cose che col causa effetto non sono spiegabili. Possiamo fare ipotesi sul come si sia formato il tutto ma è solo un'esigenza del nostro modo di pensare, cerchiamo di mettere in relazione le cose ma non è detto che questa relazione esista. Nel mondo dell'infinitamente piccolo stiamo scoprendo cose a cui non sappiamo dare spiegazione, comportamenti quasi miracolosi, l'effetto tunnel, il salto quantico, miracoli fuori della logica causa effetto. Cercare di spiegare tutto continuando a seguire quella logica non ci porta a nulla se non a un bel mal di testa. L'unica strada da seguire è per ora la descrizione matematica di quel che vediamo, cosa di cui sono assolutamente incapace, il linguaggio infatti ci trae in inganno. Noi pensiamo parlando cioè formuliamo i nostri pensieri sotto forma di parole o discorsi, tramutando dei segnali chimici in qualcosa che sia comprensibile a noi e agli altri. Se diciamo "quattro" tutti capiscono cosa vuol dire ma se diciamo "quadro" non abbiamo ancora detto nulla, dobbiamo aggiungere qualcosa per far capire cosa vogliamo dire. A volte parliamo di cose che non esistono o di cui nessuno ha mai dimostrato l'esistenza e ci ricamiamo sopra da millenni senza aver ancora dimostrato nulla. Usare parole come Spirito, Anima, Amore, che è come voler dare un nome al nulla eppure non smettiamo di farlo e la ragione è una sola, ci fidiamo sempre del rapporto causa effetto anche se poi non possiamo dire se è nato prima l'uovo o la gallina. I paradossi ci dimostrano come sia fallace ma continuiamo a non tener conto di questa implicita dimostrazione.Le parole ci fregano, meglio imparare a capire da dove vengono, come e perché si formano, queste sono le vere domande da porsi.
Un abbraccio.
Di user deleted: Quindi per essere più sintetici possibili

Cos'è la vita?

Interazioni chimiche favorevoli all'evoluzione della materia sotto nuova forma presente in divenire. Ripeto noi siamo diversi da una roccia, come a suo modo una pianta è diversa da noi, presenta cioè diversi stadi di interazione chimica tra la materia di cui è composta

Esiste lo Spirito?

Se per spirito intendi qualsiasi aspetto o condizione diversa dal processo universale di inizio, mantenimento e fine ivi presenti, no lo spirito non esiste.

Quindi lo spirito è inganno dell'io?

Qualsiasi convinzione, fede, dubbio, speranza, illusione porti in essere e divenire (perché anche il pensiero è in essere e divenire, non è immutabile) a credere o percepire di poter superare in essere il processo di inizio, mantenimento e fine universale, è inganno dell'io.
Di user deleted: Caro Giancarlo, tendo a ripetermi spesso ma lo faccio solo per dare senso logico a ciò che affermo. Se mi chiedi cosa è la vita?

Ti rispondo cosa succede quando noi stessi portiamo la vita? Scintille? Scende lo spirito dal cielo e si fonde col feto? Erano già fusi prima del concepimento?

No. Succedono interazioni biochimiche tra due componenti biochimici che come risultato di una fusione tra essi portano una nuova cellula.

Quindi la risposta è come ti ho scritto sopra interazioni chimiche favorevoli al venirsi a creare della stessa, ma sempre di materia si tratta, di particelle in movimento. Energia dovuta a un moto, perché niente è fermo in essere in questa realtà, quindi niente di eterno o infinito ha portato alla materia che ha portato alla definizione di questa sua nuova forma da noi chiamata vita. Una pianta non la chiama in nessuna maniera, un animale non la comprende ma essa esiste ugualmente, quindi la comprensione per quanto poi sia il nostro senso che possiamo attribuire ed accompagnare allo scopo comune a tutte queste forme, non è indispensabile alla stessa, non siamo così speciali da meritarci di uscire fuori dal processo in cui si esprime ogni cosa all'interno di questa realtà.

Per fare comprendere però che non poteva essere lo spirito erano necessari a mio avviso gli altri passaggi.

Essere in divenire vuol dire inizio, mantenimento e fine.

Questo processo vale su ogni materia presente in questo universo che noi chiamiamo realtà, compreso esso stesso, avendo anch'esso avuto un inizio, un suo mantenimento (o espansione ancora presente) e avrà poi nel suo tempo e spazio posto, essendo finito, una sua fine.

Come fai ora a comprendere in una realtà di questo tipo qualcosa che non né ha mai fatto parte? Cioè qualcosa che è, senza avere un inizio, un mantenimento e una fine? Ecco perché qualunque situazione così posta solo "in essere" abbia poi portato alla realtà, è per noi totalmente irrilevante. Perché appunto non ci tocca e non ha mai toccato nulla in questa realtà nella sua condizione di solo essere, senza dover divenire. Quindi non né ha mai fatto parte.

Se tu con qualsiasi sentire o percezione guardi e ti rivolgi a questo, è inganno dell'io, ti inganni cioè o di poterne già fare parte coscientemente, tramite tue intuizioni, fedi, dubbi o speranze, o di potere raggiungere questo stato di solo ed esclusivo "in essere" (la tua consapevolezza nel tuo caso) dopo la morte, quando tutto nella tua realtà data però ti dice che così non può essere. Perché nulla in questa realtà, perfino la realtà stessa, non presenta questa condizione di solo in essere posta, ma solo se esso è in divenire, inizio, mantenimento, fine. Tutto in questa realtà, vivo o non vivo, segue questo processo, senza nessuna eccezione.
Di Giancarlo Rizzo: Caro Gabriele, hai scritto 901 parole per non rispondere.
70 parole: "La vita sappiamo che si è evoluta dall'energia presente in questa realtà sotto forma di materia. Tu continui a chiederti della scintilla, cosa ha portato un cristallo od una semplice roccia o dei semplici o complessi processi chimici a diventare vita?
Io ti posso rispondere la loro interazione, in qualche modo essi tramite interazioni favorevoli al processo che noi poi abbiamo denominato vita si sono combinati e sono diventati cellula".
70 parole per dirmi come funziona "in qualche modo" il processo ma non dici cosa lo genera.
Credo che tu non possa rispondere diversamente: dovresti inventarti un'alternativa più fantasiosa di quella che ti propongo io. E sono curioso.
Le cose che dici con le altre 830 parole sono inutili ripetizioni di cose che sappiamo entrambi ma che non c'entrano con il tema che ho proposto: cosa è la vita? ( non come funziona).
Precisi di nuovo che la vita è non scintilla, ma interazioni chimiche della materia.
Hai aggiunto una spiegazione che non ho dato, concludendo con la frase criptica: Tutto ciò che è finito materia o materia definita vitale ha il suo essere in divenire".( ma che vuol dire?)
Poi hai aggiunto una conclusione dopo un altro giro di parole che non c'entrano con la mia domanda:
"Che questo sia poi tutto frutto del caso (Nulla) oppure espressione di una creatività Altra (Dio), tramite evoluzione della materia dal nostro punto di osservazione dato a possibile comprensione è totalmente irrilevante essendo questo collocato fuori dalla realtà stessa."
Se non ho capito male dici che siccome la cosa (lo spirito? Dio?) è fuori dalla realtà stessa, non ci è dato comprendere, per cui la risposta qualunque essa sia è irrilevante.
Caro Avvocato, questa requisitoria non mi è piaciuta. Resto in attesa, magari sul forum?
Di user deleted: Questo breve riassunto per definire la parola vita, non scintilla, ma interazioni chimiche della materia.

Lo spirito come hai detto è qualcosa di associabile solo ad uno stato non in divenire, ma solo in essere, cioè assimilabile all'origine esterna della realtà finita, quindi non in divenire. Tutto ciò che è finito materia o materia definita poi vitale ha il suo essere solo legato al suo divenire.

Se quella delle piante o animali la definiamo vita, essa è nel suo essere in divenire, quindi inizio, mantenimento, fine.

Perché allora in esse non attribuiamo mai "scintille" o aspetti così "speciali" da portarle o elevare a loro volta ad essere Altro?

Cosa dovrebbe presentare di diverso la nostra?

Per quale motivo dovrebbe essere diversa, se non solo dovuta alla nostra soggettività quindi, al nostro voler comprenderne il senso evoluzionisticamente posto?

Il senso è la comprensione stessa infatti come suggerisco.

Quindi comprendere più a fondo noi stessi e la realtà in cui siamo posti sempre e durante questo inizio, mantenimento e fine.

Che questo sia poi tutto frutto del caso (Nulla) oppure espressione di una creatività Altra (Dio), tramite evoluzione della materia, dal nostro punto di osservazione dato a possibile comprensione però è totalmente irrilevante essendo questo aspetto solo collocato fuori dalla nostra realtà.

Tutto ciò che perciò esce da questa realtà in movimento, quindi tutto ciò che noi attribuiamo o possiamo attribuire un senso di immutabilitá a noi collegato, è illusione dell'io, tutto ciò che esce dall'essere in divenire nel tempo e nello spazio finito è solo illusione di immortalità o eternità dell'essere senza divenire, non qualcosa di vivo quindi ma un Nulla.

Eterno ed infinito quindi non sono termini associabili alla vita, come noi crediamo che siano, ma al Nulla.

Ecco perché ho chiamato questo "inganno" dell'io.
Di user deleted: Un nostro punto di vista, che possiamo comprendere tramite sentimenti ed emozioni associate e lette dall'io. Cioè il nome con cui questa soggettività ha deciso di chiamarsi tale.

Noi quindi possiamo comprendere non solo la nostra soggettività ma anche tutto ciò di vitale o meno che non la presenta in essere e divenire.

Ecco il senso.

Non c'è altro, c'è solo tutto l'universo da poter comprendere, compreso anche il nostro personale dettato dalla nostra soggettività.

Non mi sembra poco o qualcosa di cui lamentarsi se paragonato al resto che non né presenta affatto di senso cosciente in essere e divenire, nonostante sia vita esattamente come noi, solo evoluzionisticamente differente.
Di user deleted: Allora, partendo dal fatto che ormai abbiamo (ancora però resta una ipotesi) compreso anche da dove o cosa sia scaturito il big bang, cioè dal vuoto, è da questo che dobbiamo ricondurre l'origine delle cause effetto consecutive, noi compresi. Questo naturalmente non cambia la domanda che ora sarà: bene chi/cosa ha creato il vuoto?. Personalmente propendo per il Nulla, oppure un Tutto (qui non inteso come universo) oppure Dio, oppure basta. Ora cosa vuol dire Dio? Dio è qualcosa, una volontà creativa che noi però tendiamo ad umanizzazione attribuendo significati diversi che noi elargiamo senza poter comprendere, anima e spirito (anche non inteso religiosamente parlando). Bene mettiamo da parte ciò che non possiamo comprendere o definire se non tramite una attribuzione impropria. Cosa possiamo noi comprendere di questa Altra condizione che non ci appartiene essendo totalmente slegata a noi? Se noi viviamo come anche tu asserisci in una realtà (universo) finito avendo avuto come ipotizzato un inizio (vuoto e poi big bang), sappiamo che questa realtà non è ferma, ogni cosa fin dalla più infinitesimale particella che la compone è in movimento quindi si muove nel suo spazio e nel suo tempo definito. Ora come si può creare dal niente un movimento? Non si può. Infatti anche il vuoto da cui tutto è partito non poteva essere un vuoto assoluto, ma doveva presentare picchi di energia quantici, quindi anche in origine niente era sempre immutabile niente di infinito o di eterno, nemmeno il vuoto. Questo è il motivo per cui noi non possiamo comprendere cosa significa essere in una condizione di infinito ed eterno. Però per logica se è stato venuto in essere qualcosa, ( questa realtà universale) di finito, solo una condizione Altra da questa avrebbe potuto porre una condizione di partenza dal Nulla appunto. Quindi tenderei proprio verso questa condizione di infinito ed eterno, Tutto, cioè immobilità totale dove o esiste un infinito spazio ed un infinito tempo oppure totale assenza di essi, un Nulla. Ora anche il concetto di Tutto o Nulla che sia, ci sfugge esattamente come quello di Dio, non possiamo comprendere ciò che non appartiene alle leggi o condizioni fisiche di questa realtà, dove tutto resta sempre in essere in divenire, mai solo in essere. Perciò questo Nulla, Tutto, Dio, Spirito, non diviene, ma è. Questa è l'unica cosa che la logica ci può portate a dire su questa condizione con relativa a mio avviso sicurezza. Non perché comprendiamo cosa è, ma perché comprendiamo cosa non è, e non può essere, divenire, quindi parte della nostra stessa realtà.

La vita sappiamo che si è evoluta dall'energia presente in questa realtà sotto forma di materia.

Tu continui a chiederti della scintilla, cosa ha portato un cristallo od una semplice roccia o dei semplici o complessi processi chimici a diventare vita?

Io ti posso rispondere la loro interazione, in qualche modo essi tramite interazioni favorevoli al processo che noi poi abbiamo denominato vita si sono combinati e sono diventati cellula.

Il resto lo sappiamo già, come sappiamo già gli altri cambiamenti evoluzionistici di queste cellule che le hanno portate poi fino alla coscienza di loro stesse, noi.

Ma noi siamo diversi da un animale ed una pianta no?

Certo. Lo siamo esattamente come è diversa una pianta da una roccia, o come un animale è diverso a sua volta da una pianta.

Evoluzione del sistema organizzativo cellulare chiamato vita.

Noi siamo diversi vero, siamo speciali, abbiamo coscienza e quindi comprensione.

Siamo però così speciali che se domani per qualsiasi motivo le piante sparissero completamente dal pianeta noi le seguiremo subito dopo, nonostante la nostra coscienza e comprensione.

Quindi per tutte le forme di vita lo scopo delle cellule viventi in loro è il loro sentimento primordiale il loro proto sé che tende al loro mantenimento nel loro spazio e tempo dato dal loro essere in divenire in questa realtà, come qualsiasi altra cosa ivi presente non in vita, dalle stelle ai buchi neri.

Il senso invece di questo scopo è solo nostro almeno a livello di possibile coscienza di esso.

Come detto le piante e anche gli animali, come qualsiasi altra cellula o altra forma di interazione chimica di cui necessitano per rimanere in vita, come può essere l'acqua per esempio, mantengono sempre tutto questo in costante evoluzione tutto questo meccanismo, questo sistema o ciclo vitale, di cui ora da qualche millennio abbiamo anche noi preso parte, ma questa volta diversamente. Noi non manteniamo nessun equilibrio, noi lo disfiamo l'equilibrio. E facciamo questo proprio perché noi abbiamo la soggettività.

Con questa nostra soggettività noi assoggettiamo tutto a nostro beneficio e consumo, sempre per il nostro mantenimento dovuto allo stesso meccanismo primordiale presente anche nelle altre forme vitali non coscienti dello stesso.

Quindi noi essendo soggetti abbiamo acquisito proprio in virtù di questa soggettività del corpo di se stesso






PayPal

L'associazione culturale BraviAutori sopravvive solo grazie alle piccole donazioni. Se il nostro sito ti è piaciuto, se vuoi contribuire alla sua crescita e allo sviluppo di nuove iniziative, se ci vuoi offrire una pizza, una birra o proprio non sai scegliere chi far felice, considera la possibilità di fare una donazione. Oppure acquista uno dei nostri libri. Puoi usare PayPal (qui a fianco) oppure seguire le istruzioni in fondo a questa pagina. Per ulteriori informazioni, scrivete alla .


Grazie, e buon lavoro!


Per gli smartphone o per i computer lenti è disponible una visualizzazione più leggera del sito.

informazioni sulla tua navigazione:
Mozilla/5.0 AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko; compatible; ClaudeBot/1.0; +claudebot@anthropic.com)
IP: 3.145.177.210


BraviAutori.it (il portale visual-letterario)

Version: 20.0409

Developed by Massimo Baglione



map
Mappa del sito


Informazioni sull'uso dei cookie da parte di questo sito

Opere generate da/con Intelligenza Artificiale Generativa

La nostra policy sulla privacy

Info e FAQ

Contatti


© 2006-2024
All rights reserved

Copyrighted.com Registered & Protected

MyFreeCopyright.com Registered & Protected

Main site copyrights:
MCN: WVTT8-HGT7X-69B5W
MCN: WT4R4-8NXSX-1LXZB





Pagina caricata in 0.21 secondi.




Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




Special thanks to all the friends of BraviAutori who have
contributed to our growth with their suggestions and ideas.