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Le altre recensioni o commenti
Di Eva Carboni: In relazione alla recensione di Giancarlo Rizzo
Sono certa che atti di violenza gratuita costituiscono una caratteristica personale, va detto però, che il contesto attuale purtroppo favorisce questo tipo di comportamenti. Per quale ragione affermo questo? Per il fatto che azioni di crudeltà inaudita spesso divengono una forma di esibizionismo, di ostentazione e sono diretti soprattutto a mostrare ad una platea immensa qualcosa in grado di suscitare interesse, pur nella disapprovazione generale… che poi, tristemente, non è sempre generale. Le "sfide social" aggiungono a quanto ho detto anche un lato economico non indifferente, frutto anch'esso della celebrazione di un presunto benessere derivante dal denaro, sbattuto in faccia ai giovani da una comunità ormai priva di essenza umana. Potrebbe essere soltanto l'inizio di una disumanizzazione che respiriamo tutti i giorni della nostra vita e va in crescendo: il bilancio di questi fenomeni si misura in tempi relativamente lunghi e non sempre ad un progresso tecnologico corrisponde un miglioramento… ma la certezza è soltanto una: questo, come ogni processo umano, non si ferma, la storia insegna. Grazie per avermi letto, alla prossima Di Giancarlo Rizzo: No, no. La noia può essere solo un pretesto ma non è la causa prima della cattiveria, così come qualsiasi altra motivazione che generi azioni negative. Si può essere cattivi per il solo fatto di esserlo, per l'emozione che porta l'agire in malo modo. Basta tornare bambini per comprendere come la crudeltà è gratuita e serve solo a provare emozioni negative. Normalmente crescendo la cattiveria viene soppressa dall'ambiente culturale di una società civile. Ma chi non cresce resta cattivo e crudele e cercherà emozioni cattive per il solo fatto di esserlo.
Di Mauro Conti: Ciao Eva. Bel pezzo. Spontaneo e sincero. E soprattutto vero, condivisibile appieno.
Anch'io sono un sostenitore che l'ozio sia padre dei vizi, ma a questo punto della storia direi anche della cattiveria. Una caratteristica propria dell'uomo, come l'invidia, come la discordia. Alla prossima. |
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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