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Le altre recensioni o commenti
Di Massimo T: Davvero esilarante, hai saputo coniugare il genere fantascientifico con quello umoristico in modo davvero piacevole. Ho trovato l'accostamento "fine dell'uomo" - "giornalino di Topolino" quasi satirico, come a dire: delle volte, l'essere umano sa darsi la zappa sui piedi con molto poco. Un sapore satirico ce l'ha anche il Vurg, così idiota eppure chiamato a ricoprire un ruolo così importante... mi fa pensare a qualcuno
![]() ll Vurg però deve stare attento a non clonarsi troppo. Se è vero che l'unione fa la forza, la stupidità re-iterata può portare all'autodistruzione. Insomma, fosse che i ratti saranno gli unici superstiti non solo sulla terra? Grazie, il racconto mi ha divertito molto. Di Fausto Scatoli: il titolo più appropriato sarebbe stato, a mio parere, "Nel frattempo" visto quante volte lo scrivi nell'arco della storia.
mi dà l'impressione di essere stato scritto da una penna giovane, con tanta fantasia ma poca esperienza. l'idea in sè non è per niente male, soprattutto nel finale che stravolge ogni logica, ma sarebbe opportuno rivedere la stesura per renderlo più scorrevole e correggere qualche errore. Di Ida Dainese: Oh poveri noi! In realtà mi sono divertita a leggere questo racconto, semplice come una favola, eppure pauroso (il ratto gigante!) e soprattutto amaro. Con uno stile piacevole, come se raccontassi appunto una favola, in realtà ci metti di fronte alla nostra corsa verso la distruzione, con quell'ultimo uomo che non ha più niente e nessuno ma ancora non smette di combattere e uccidere. Mi piace molto l'assurda stupidità del polpo alieno e quella nota cinica, dove hai messo il futuro dell'umanità nelle mani di un ratto sveglio e di una pagina di Topolino.
Di Alberto Tivoli: Racconto surreale sulla fine del mondo avvenuta per colpa degli uomini, che decisamente si meritano la punizione finale. Mi è piaciuto lo stile favola dal tono canzonatorio e surreale ma non mi ha completamente convinto la costruzione della vicenda. Però è arrivato il messaggio: caro uomo, ti sei tolto dalle scatole e, se non stanno attenti, magari un giorno toccherà al Vurg-popolo!
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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