
I Kromof
Non è facile restare in una condizione ipnogogica senza scivolare nel sonno. Per restarvi stabilmente non ci si può avvalere di quella intenzionalità, beta e alfa, che non sussiste quando si è in onda theta. Pare che nei più elevati livelli di meditazione sia proprio la condizione ipnogogica a portare le migliori opportunità conoscitive, e, involontariamente può accadere che si passi dalla meditazione al sonno.
Allora, noi di Kromofonica, con ciò che ci appartiene e ci mette insieme, ci siamo interessati a questa cosa. Ci siamo avvicinati alla condizione ipnogogica con la musica. Abbiamo provato a esplorare gli aspetti ipnogogici musicalmente. Il nostro obiettivo iniziale era di riuscire a sondare questa condizione, di penetrarla il più possibile e trasportare in musica tutto l'ipnogogico che potevamo individuare. Non abbiamo utilizzato droghe. L'accostamento alla psychedelia, infatti, è facile, ma occorre dire che la psychedelia ha per lo più ricercato il senso estetico nell'allucinazione. Nell'ipnogogica invece ha senso interessarsi alla conoscenza mediante la coscienza-altra.
Non è corretto parlare di "allucinazione" in senso stretto. Non possiamo essere certi di etichettare con il termine "allucinazione" ciò che proviamo in condizione ipnogogica. Forse è riduttivo parlare d'allucinazione. No, non è allucinazione. Quando viviamo nella condizione "più attiva", beta e alfa, il nostro cervello si rivolge all'ambiente che ci sta intorno. È come se noi fossimo una biglia e l'ambiente fosse il biliardo, ci muoviamo e conosciamo rotolandoci e scontrando le sponde. Della fase ipnogogica diciamo, semplificando, che non è reale, da cui l'abuso del termine "allucinazioni", perché siamo in una condizione diversa. Per alcuni aspetti si capovolgono le cose e il nostro cervello diventa il biliardo. Noi siamo il biliardo e un oggetto o una parte dell'ambiente esterno diventano la biglia che si muove dentro di noi, la facciamo scontrare nelle sponde della nostra mente per conoscere, in una condizione di coscienza-altra. Così ci accorgiamo facilmente che noi non siamo solo il cervello. Siamo tutto il nostro corpo, e possiamo avere sensazioni che partono centralmente e arrivano alla periferia dei nostri organi, fanno cioè esattamente il percorso opposto della fase alfa. Inevitabilmente ogni volta conosciamo noi stessi in funzione dell'oggetto da conoscere. E apprendiamo altro, ci rendiamo conto che non ci delimitiamo dentro i limiti del proprio corpo poiché in quel momento siamo anche la biglia, l'oggetto, l'argomento che è entrato dentro di noi.
È difficile? No. Ma è ipnogogico e non siamo abituati. Quindi per facilità diciamo: "allucinazione", quando non diciamo "scemata". E, spesso connotiamo in negativo, e ci occupiamo d'altro. Beh, non valeva la pena che ce ne occupassimo un po', alla maniera Kromofonica?

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