
Lo straniero




Descrizione: Clip di accompagnamento (editata): George Washington Bridge Night View di Heo Yeong reperita su YouTube.
Incipit: Cos'è l'amore? Questo si chiedeva Cristopher, mentre un vento gelido gli carezzava il viso…
Racconto che contiene i due concetti cardini dell'esistenza umana: l'amore e la morte.
E non hai smentito la tua capacità descrittiva tramite le emozioni, io la chiamo "descrizione emozionale". Mi è piaciuta questa tua voglia di "esperimento". Complimenti. Direi che è riuscito.
Infine mi permetto, con te a cui mi lega una maggiore confidenza, di esprimere una considerazione: un racconto "per adulti" non è necessariamente un racconto "vietato ai minori". Ecco, credo che il mio sia un racconto "per adulti" nel senso di maturità sentimentale. Non so se ho reso l'idea e chissà che qualcuno non concordi con me sulla validità di questo differente approccio, forse sottile, forse no ma che io percepisco ben distinto.
A presto Mauro e ancora grazie.
Per tornare al mio piccolo testo, ti faccio i complimenti per come hai centrato il punto: è vero, il pudore è scaturito dal contenuto, non dalla forma che in qualche modo ho potuto gestire (non senza difficoltà, lo confesso). Avrei voluto tanto evitare di classificarlo "per adulti" ma dovevo essere onesto con me stesso, e appunto grazie alle tue parole ora posso spiegarmi in modo ancor più efficace: nelle intenzioni, il messaggio voleva essere di un impatto devastante. Non so quanto io sia riuscito nel mio intento, anzi non vedendo inizialmente commenti ho temuto che tutto fosse solo una costruzione solitaria della mia immaginazione, un castello nel deserto insomma. Puoi quindi capire quanto mi abbia fatto piacere ricevere le tue parole e quelle di Mauro.
Per la parte clip non sono un esperto, questo è il secondo che riesco a inserire. Ovviamente eviterò che diventi un'abitudine ma nel caso specifico (come del resto nel racconto precedente 'Non nobis') la corrispondenza trovata è di tale portata che sarebbe stato un peccato non approfittare di un'introduzione così bella e perfetta (sembra fatta apposta). L'ho dovuto tagliare poiché c'è un limite di peso sul sito (10 MB) davvero stretto quindi bisogna centrare i fotogrammi giusti. Probabilmente se ci si concentra sulla sola musica il margine è più ampio.
E infine, per l'appunto, il meglio lo lasciamo per ultimo: la musica. Ne sono appassionato all'ennesima potenza, sin da giovanissima età. Un buon terzo del mio inglese l'ho appreso dai testi che non manco mai di recuperare e sviscerare in tutto il loro significato. Ti posso dire che spazio su moltissimi generi, anche se resto ancorato inevitabilmente alla musica degli anni '80, i grandi successi, anche i "B-side" o le piccole perle sparse che ogni tanto si riescono a recuperare. Ultimamente ho fatto i miei complimenti a Piero Macrelli che, con due suoi testi, ci ha portato nell'underground inizio 80 (anche prima) con delle citazione di pezzi fantastici di cui sto seguendo ora il filone. E chissà come lui quanti altri qui esprimono questa vena musicale, io tra i tanti ovviamente. Grazie Marcello e scusami se mi sono "allargato" un po'.
A rileggerti presto.
Certo se poi siamo tutti d'accordo, come si dice, vox populi. Io la trovo un'idea assolutamente valida e degna di attenzione, poiché a beneficio di tutti e orientata alla pubblicazione. Ma magari spostiamo questa discussione sul forum dedicato.
A presto.
La scena si apre con un "quadro a olio", una figura che si staglia su un fondo che ha luce e buio, una contrapposizione che poi si riflette su tutto il racconto. Una figura che poi si insinua, si ripresenta, forse non vista ma sentita.
Come nei dipinti in questo racconto ci sono pennellate fini, sfumature, a volte impercettibili, che donano tridimensionalità e profondità, una profondità in cui si viene tratti, la profondità di ciò che si sente, anche quel sentire che non si osa ammettere, soprattutto con la propria coscienza.
Mi hanno regalato delle belle sensazioni queste tue parole, ci sono emozioni e sentimenti che diventa davvero difficile rappresentare senza sbilanciarsi. Non a caso questo è stato il racconto su cui ho dovuto fare un lavoro di perfezionamento di qualche mese.
Vedo che anche tu, come me, sei stata presa dall'immagine del ponte. Ha ovviamente un suo simbolismo, eppure resta di una bellezza straordinaria, tanto che alla fine ho fatto di tutto per scovare quel clip a corredo che ha davvero del magico, con le sue luci brillanti. Non avrei saputo fare meglio.
Ti ringrazio davvero per il paragone con un "dipinto". Il mio più grande desiderio, l'ho sempre detto, non è farvi leggere ma "assistere", sperando che il film vi piaccia.
Il racconto scorre e si fa leggere (un peccato non partecipare alle gare con titoli del genere) e il finale, con quel buio a ricominciare, fa presagire una nuova vittima della Medusa.
Bravo.
Ma sai che io non sono un buono a tutti i costi. Ti segnalo un uso eccessivo della ipotassi, quando la paratassi è preferibile al suo posto. In parole più leste, adoperi spesso una costruzione con il gerundio: "facendo contrarre i suoi lineamenti". Il vento gelido gli accarezza il viso e contrae i suoi lineamenti. Più semplice. Fossi in te sfoltirei tutte quelle ipotassi e coordinerei le proposizioni in modo differente.
Stesso discorso per il pronome relativo che. Sostituirlo è facile:"Poteva scorgere il corpo sinuoso di lei che disegnava un'ombra". Perché non a disegnare. Oppure scorgeva il corpo mentre disegnava, e così via.
Per non rendere tutte simili le costruzioni dei periodi io alterno sempre l'una all'altra o a seconda dei casi.
Infine, le immagini. "una totale eclissi dell'anima sul corpo". Che significa? Nel linguaggio comune di dice eclissi di sole o di luna, perché un corpo celeste, la Terra o la Luna, fa scomparire, eclissa appunto, il Sole o la Luna. Quindi dovrebbe essere eclissi dell'anima da parte del corpo, e suona malissimo. Pertanto una totale eclissi dell'anima basta e avanza, quel corpo è di troppo. Oppure: " quell'acutezza dei sensi, nella totale scomparsa dell'anima, che solo la notte è capace di portare con sé (capace solo la notte di portare con sé- e si evita pure il famigerato che)".
Spero di non averti rotto troppo l'anima, o il corpo, Roberto (e io sulla divisione anima corpo sono un agnostico totale). Però so che il tuo spirito (e qui ci vuole) è grande e saprai non irritarti troppo della mia insensata crudezza.
Sei bravo, e basta pochissimo al bravissimo.
Devo dire che la parte di apprezzamento mi regala una grande soddisfazione, non sei un lettore facile e l'ho sentita corposa, sentita.
Spero ora di farti sorridere: ti concedo che è vero, non sei un buono a tutti i costi, in effetti non esiste testo dove tu non ti metta in modalità " Godzilla ", entrando nei testi come il buon Godz del 1954 faceva nelle città, buttando giù ponti e palazzine. La differenza è che lo fai con criterio, motivato da ottime intenzioni: le stesse che, immagino, ti attendi di trovare nei tuoi lettori. Questo è un atteggiamento di cui non posso/possiamo che ringraziarti, e lo dico con sincerità. Leggi le opere con attenzione, intervieni spiegando. In definitiva, è ciò che dovremmo fare tutti.
Questo è il mio modo per dimostrarti che no, non c'è irritazione. E come potrei poi di fronte ai tuoi bei complimenti?
Concordo su tutto quanto hai detto, con una precisazione. Questo è un mio testo di più di una decina di anni fa e uno dei primi a essere publicati su BA. Non conta il ' più di dieci anni fa ' ma il fatto che io l'abbia pubblicato così all'inizio, mentre oggi apporterei qualche miglioramento. Voglio dire, a distanza di tre anni, rileggendolo, vedo anch'io quelle imperfezioni che tu hai saputo spiegare davvero bene: c'è stata sicuramente una evoluzione. Grazie per i suggerimenti, ottimi, in particolare il secondo (… a disegnare… ) che mi fornisce un'alternativa a cui non ricorro mai.
Per l'eclissi, sì, hai ragione, il corpo potevo escluderlo. Ma sia questo uno spunto di riflessione: non sempre la grammatica mi soddisfa. Voglio dire, se devo scegliere tra una frase d'effetto (immediatamente comprensibile) e dei vincoli grammaticali che potrebbero penalizzarla, propendo per la prima. Questa è una linea che sto adottando ultimamente e credo continuerò, nei limiti accettabili. Non significa avallare gli errori, sto solo dicendo che la perfezione non sempre paga.
Infine, grazie ancora per l'apprezzamento ' gare '. Ti confesso, sperando di non attirarmi addosso gli strali del buon Max Baglione, che ho tirato giù qualche progetto per nuove modalità di gara. Questo perché vorrei portare il mio contributo in termini di pensiero. Ora il nostro ottimo webmaster è già impegnatissimo, questo sito lo dobbiamo molto a lui e al suo costante lavoro. Ma c'è l'impegno a farlo: il quando non lo sappiamo, ma un giorno sarà.
Grazie, Namio. Un testo per me importantissimo, letto da un autore/lettore di livello top.
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