risposta dell'autore, data 05:49:31, 01/05/2022
Riveduto, leggermente ampliato e corretto.
Recensione o commento # 1, data 09:44:01, 01/05/2022
La risposta è assolutamente No. Non è sufficiente sapere che un Dio, che ragiona come un uomo, mi abbia creato e messo nella casa di bambole solo per farmi dire quant'è bella!
risposta dell'autore, data 10:25:05, 01/05/2022
E perché no? Cosa ti porta a credere che non sia così? Guardando la tua/nostra situazione intendo. E comunque tu sei parte attiva del processo di cambiamento all'interno della casa stessa, come hai visto e compreso non sei un semplice giocattolo manovrato preordinatamente, il fatto che le scelte che tu farai sono già, viste da un altro punto dello spazio tempo, presenti, questo non significa che sei tu stesso e solo tu nel pieno conscio del tuo presente ad averle decise e prese. Questo comporta anche perché Dio non interviene, quando ci sono disgrazie naturali o guerre portate dall'uomo. Le ingiustizie legate al nostro fisico o all'ambiente che nel nostro caso più che in quello animale riguarda anche la nostra mente, come nel resto del creato vivente però, valgono per tutti, non c'è una giustizia o ingiustizia selettiva che non sia naturale o legata al caso. Tutte le altre ce le autoinfliggiamo noi sia nel bene che nel male. Poi ti ripeto non ragiona come un uomo, non pretendo che quello che dico io sia la volontà o il "pensiero" dietro questa di Dio, ma io per darmi una spiegazione logica a questo ho solo la mia intuizione, non posso usare altro, non lo dice Dio quello che dico, lo ipotizzo io come la logica più attuabile alla nostra situazione, almeno secondo il mio sentire.
Recensione o commento # 2, data 16:47:29, 01/05/2022
Il perché no dipende dal presupposto su cui hai basato il tuo ragionamento: sei in una bolla senza possibilità di comprendere nulla al di fuori di questa ed è logico quindi pensare che non hai anima ( intesa come spirito indipendente dall'umanità del tuo essere) e puoi solo intuire l'esistenza di Dio solo per il fatto che altrimenti non sapresti spiegare la tua esistenza nell'universo. Sicché l'unica possibilità è la rassegnazione felice in un atto di fede. Se così fosse, concorderei con la logica conseguente che descrivi.
Ma, premesso che entrambi possiamo fare solo ipotesi, il mio presupposto è diverso e quindi anche la mia tesi.
Voglio usare la tua bolla adattandola alle mie convinzioni. Come uomo vivo nella bolla dove c'è il mio corpo fisico e la mia mente con tutto il bagaglio psicologico di istinti, pulsioni e tutto quello che conosciamo. Ad un certo punto avviene il salto della Consapevolezza e allora mi rendo conto che c'è altro in me; Altro che non è di questo universo. Esso è Spirito che per un certo tempo (espressione legata alla nostra dimensione) si lega alla nostra evoluzione animale trasformando l'Uomo in una specie diversa dal resto degli esseri viventi. Nessuno pare sia in grado di dare spiegazioni scientifiche sull'esistenza di Dio e dello Spirito e del loro "funzionamento"; sicuramente non saranno sottoposti alle regole dell'universo della bolla. Resta solo quell'intuizione che tutti abbiamo ( basta solo pensarci) che esistiamo e che per questo abbiamo bisogno di una ragione: siamo fatti così. Tutto il resto del tuo ragionamento sulla relatività e del libero arbitrio ecc, ecc.( rientra nella bolla) lo condivido, ma tu lì ci resti, io invece, siccome prima ero da qualche altra parte, là tornerò, finita l'esperienza umana.
Non mi chiedere dove e come: è solo un'ipotesi e come già detto sono curioso di sapere come finirà.
risposta dell'autore, data 18:52:12, 01/05/2022
Si condivido, il tuo ragionamento e la tua analisi sia sul tuo sentire che sul mio, prima la vedevo come te praticamente, se in noi albergasse l'anima sarebbe forse come dici e come io stesso pensavo/credevo fino a poco tempo fa. Ora per quel che mi riguarda non è più così. Potrei sbagliarmi, ma questa "speranza" di uscire da questa bolla in cui tu riponi il tuo possibile futuro essere, la vedo e percepisco solo come l'ennesimo ultimo nostro slancio di egoismo, io penso e credo che non ci sia più dovuto niente, ma al contrario, io sono convinto che ci sia già stato dato tutto, tutto con cui poter vivere, avere e dare un senso al nostro essere e il nostro stesso passare solo e soltanto qui e ora.
risposta dell'autore, data 20:14:12, 01/05/2022
Non posso più credere di avere parte di anima e al contempo, non poterla minimamente comprendere, dal momento che anche la stessa comprensione di cui dispongo è essa stessa una volontà di Dio. Avendo appurato dentro di me che Dio esiste sicuramente fuori da questa realtà, se disponessimo in noi anche di anima o spirito di Dio, non trovo nessuna logica nel perché non dovremmo poi minimamente avvertirla in maniera comprensiva al nostro essere, se avvertiamo e comprendiamo invece altrettanto bene in noi, gli stessi immateriali impulsi emozionali che interagiscono attivamente, influendo sul nostro stesso vivere ed essere. Io so cosa significa avere "un cuore" traboccante di fede, in passato ho già sperimentato e vissuto questa senzazione, ti riempie e ti riscalda, ma è completamente in indagabile. Credo che questo sia semplicemente il calore che avvertiano nell'aver fede in quello che tu stesso hai detto poc'anzi, cioè di tornare o aver possibilità di accedere ad essere altro. Ma questo ora comprendo di essere solo un nostro bisogno di andare oltre il limite che ci è stato dato e che ci circonda completamente essendo esso stesso, questo si parte costitutiva di noi e nostra stessa essenza, non spirito quindi, ma materia, energia vitale, dovuta a volontà altra da noi, ma come tutta la materia inscritta in questa realtà, di cui quindi compone questo universo, è destinata dalle stesse leggi che lo governano (la volontà di Dio quindi, in questo caso chiamata entropia) ad avere un inizio, un'espansione e una fine e noi quindi, con esso.
risposta dell'autore, data 20:46:10, 01/05/2022
Fa strano appurare che ora si sono quasi per certi versi invertiti i ruoli nei nostri dibattiti. Ora sei tu che nutri viva speranza (ma a tuo modo l'hai sempre avuta, sono però contento se in parte ho aiutato tramite la mia, la tua stessa comprensione a riguardo di questi argomenti, come io ho compreso e assimilato parte della tua che condivido, per esempio le tue considerazioni sulla materia, atomi, ecc. ) e io invece ora solo serena, comprensiva e totale accettazione, la stessa che nutrivo anche pensando di avere un'anima in fondo (ma già da tempo sentivo che cercare un oltre in me era ricerca solo dettata da egoismo), poi tramite queste mie profonde attuali riflessioni su me stesso, condivise e dibattute poi anche qui con te, ora ho la stessa accettazzione e la stessa fede che ci sia un Dio, anzi ora non è più neanche descrivibile come fede, ma un'assoluta certezza, come lo è anche di avere compreso al fine di non avere o possedere nessuna anima. Ma va bene così, amo questa vita, sono grato di ogni cosa che mi sia stata data e ogni cosa che mi sia stata tolta (non da Dio, ma dalla vita stessa, prima avrei detto la stessa cosa, ma riferita a Dio) mi ha permesso di essere quello che sono ora, non voglio ne bisogno o necessito di altro dopo questo.
risposta dell'autore, data 20:55:56, 01/05/2022
E comunque ti ringrazio davvero, tu sei di gran lunga la persona (sconosciuta) con cui ho avuto più modo di dibattere, insieme a pochissimi altri a me invece vicini, su questi temi. Temi che io reputo assolutamente fondamentali per una vera comprensione di se. Quindi ben vengano le discussioni e i pareri contrastanti sul diverso sentire e percepire in noi stessi questi fatti e intuizioni.
Recensione o commento # 3, data 21:35:40, 01/05/2022
Intanto stavo scrivendo per cui invio.
Primo, parlare di volontà di Dio mi sembra azzardato. Dio non è un essere che si può comprendere e a cui dare la prerogativa della volontà come per gli umani. Che ne sappiamo se Dio ragiona?
Secondo, prima appuri che Dio esiste, senza comprenderlo e poi neghi la possibilità che esista l'anima solo perché non puoi comprenderla?
Per anima, intendo la forza vitale di un individuo, quella che quando cessa fa morire un organismo intero, nonostante che tutte le sue cellule siano ancora integre. Chiamala come vuoi ma è fondamentale soffermarti su questo particolare aspetto del contatto tra hardware e software, intelligenza e materia. Questo è un fenomeno che nessuno ha ancora chiarito.
L'universo che crediamo di conoscere probabilmente ci riserverà ancora molte sorprese e le leggi che oggi costruiamo per tranquillizzare la nostra ansia saranno riviste continuamente.
Terzo, è naturale sospettare che il nostro bisogno di sapere, di fronte all'impossibilità, crei le risposte più assurde come per esempio l'esistenza di un Dio. Ma il nostro egoismo è necessario… e non è negativo: va oltre la nostra etica morale.
Non accetto la fede. Accetto il dubbio, ammetto l'intuizione come "ragionamento subconscio" perché ne so troppo poco; continuo a farmi domande cercando nell'unico luogo possibile: me stesso. Faccio supposizioni e me la rido delle certezze altrui con tutto il sincero rispetto. Infine non mi sono mai preoccupato di salvare l'anima: puoi cancellare assolutamente qualsiasi riferimento religioso nei miei confronti.
Abbiamo scritto migliaia di parole ma come sai è difficile spiegarsi come vorremmo. Sigh!
risposta dell'autore, data 22:30:40, 01/05/2022
Allora, io mi sento di affermare ora con sicurezza che esiste perché se prima lo percepivo solo tramite la fede, adesso la certezza mi deriva soprattutto dalla logica che me ne afferma l'esistenza stessa, ma essendo poi Dio per la stessa logica fuori dal mio piano di realtà, sempre la stessa logica, a mio vedere mi afferma anche che non ci tocca, quindi per logica appunto non possiedo neanche anima che difatti per questo non comprendo minimamente, probabilmente non la comprenderei in toto anche se l'avessi, ma questo non posso appurarlo purtroppo. Per l'aspetto riguardante la volontà di Dio, io non dico che Dio ragioni allo stesso modo mio o dell'uomo, ripeto gli esempi che faccio li faccio proprio perché non potendo comprendere la "ragione" di Dio, ma potendo solo comprendere la mia situazione, in base proprio a questa situazione faccio supposizioni logiche che mi portano seguendo la stessa logica alla situazione in cui sono, mi ritrovo e in cui accetto serenamente le dinamiche tali in essere, cercando però di intuire per quello che mi è dato possibile, cioè la possibilità massima con cui tramite la mia mente posso arrivare ad immaginare, a concretizzare, tramite logiche umane (le uniche a me comprensibili) quello che altrimenti sarebbe impossibile discutere o riflettere con chicchessia, me stesso compreso. Sulla forza vitale, non so, forse in questo ormai differiamo, io la associo prettamente solo al mio stesso io ora, potrebbe essere che tu invece la percepisci come altra forma, ma potrebbe essere però sempre l'io stesso che ti porta a pensare/credere questo. Come se dividessi il tuo sentire tra corpo fisico, controllato dall'io, e l'io controllato a sua volta da altro. Può essere Giancarlo, prima pensavo che questa cosa che tu chiami energia vitale fosse l'anima difatti, ma forse (per me sicuramente) non lo è più, o per meglio dire non lo è mai stata. Questo era solo il fraintendimento stesso di cui ho parlato, nel mio caso un tempo associato all'anima, nel tuo caso alla energia vitale o di pensiero (spirito, o come preferisci chiamarlo). Ecco per me ora questa "forza" è sempre emanazione dell'io che cerca solo di trovare una qualsiasi via di uscita (una sua possibile salvezza) al suo stesso destino che non vuole o non può accettare come tale, quindi ognuno ha una propria via di uscita diversa a seconda del sentire personale che uno ha dentro di se, o dove più si riconosce tale e vicino (chi la religione, chi la fede, chi la scienza ecc. ). Questa volta, per quel che riguarda le mie certezze, penso che seguendo questa logica che mi porta ora a fare queste determinate affermazioni, essa stessa poi però mi abbia "spogliato" di tutto il superfluo, cioè di ogni possibile appiglio a cui il mio io si possa agganciare per non accettare semplicemente la realtà che gli si para dinanzi. Non dico certo che non ci sia più nulla da imparare o comprendere sia in noi che dall'universo, anzi sono il primo che come più volte ho scritto ammetto che non basta sicuramente una intera vita per comprendere sia se stessi che quello che ci circonda, ma nonostante ho ben chiaro e condivido questo aspetto, seguendo la mia logica ho già praticamente ignudato il mio io da tutto come ho detto. Quindi non credo per questo di avere ancora rilevanti modifiche da apportare alla mia tesi più di quelle che ho già preso e dato atto in me. Sul fatto di un tuo avvicinamento alla religione, non intendevo in quel senso, lo so come la vedi a riguardo, ma nelle tue parole ho notato ora un certa vicinanza (anche usando nel spiegare il tuo sentire, termini e riferimenti chiaramente diversi) a quello che era invece il mio sentire di un tempo. Ora a tuo modo, usando sicuramente parole diverse, stai adottando però concetti equiparabili ad una visione molto più simile, a quella che era la mia quando abbiamo iniziato questi dibattiti. La mia d'altro canto invece è cambiata non tanto nella sua forma, ma nella sostanza alla base del mio stesso sentire, cioè non più anima, non più tocco di Dio, ma solo intuizione dovuta esclusivamente a profonda comprensione e al contempo di pari passo a questa, sottrazione sempre più profonda di appigli o vie di fuga e di salvezza a cui aggrapparsi o a cui rivolgere lo sguardo dati al mio io.