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Parole

(parlato altro, brevissimo - per tutti)
78 visite dal 17/08/2022, l'ultima: 2 mesi fa.
6 recensioni o commenti ricevuti
Autore di quest'opera:

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Descrizione: da definire...

Incipit: Lacerazione, violazione, asfissia, rifiuto, pena, oggetto, vittima, perdita, solitudine, negazione, …


Parole
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Recensioni: 6 di visitatori, 13 totali.
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recensore:

risposta dell'autore, data 11:44:46, 17/08/2022
Non sempre serve usare una forma "racconto/poesia" per delineare una storia, il suo percorso, ma è o può essere, anche la parola stessa a delineare e raccontare ciò che meglio rappresenta.



recensore:

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Recensione o commento # 1, data 19:26:40, 17/08/2022
Sì, anche solo parole significative dirette possono bastare per fare emergere una storia - qui mi pare di cogliere una vicenda fatta di torti subiti, di annichilimento e di accettazione, infine, che porta alla risalita - ma questo modo secco di raccontare non veicola le emozioni, risulta freddo, secondo me.



recensore:

risposta dell'autore, data 19:45:20, 17/08/2022
Esattamente così Fra, freddo è la "parola" giusta, come parole senza trasporto, pregne di significato, eppure risultanti quasi vuote emozionalmente. Ma esse sono le stesse con cui sappiamo e possiamo poi esprimere ogni tipo di emozione se veicolate nel giusto modo. Quindi cosa compie la magia? Non ditemi l'anima di chi scrive per favore, è l'esperienza vissuta, il vissuto personale o quello di altri che rivisto personalmente veicola emozione, parlando di noi quindi possiamo, se abbiamo (chi più chi meno) questa capacità, toccare tutti, se comprendiamo noi, possiamo comprendere gli altri tramite le stesse emozioni traslate nella parola e nel suo significato. Tutti così simili nonostante la propria differente singolarità. Il cervello elabora l'immagine dalla parola, ma questa poi letta senza l'emozione, senza il trasporto emotivo per quanto significato abbia non "parla". Abbiamo quindi bisogno per essere trasportati attivamente anche di un altro tipo di lettura, abbiamo bisogno di riconoscerci, o meglio di riconoscere una specifica emozione in ciò che si legge, neuroni a specchio, corpo, non anima. Quando si dice perciò che qualcosa parla all'anima, tocca l'anima, arriva all'anima, quello che succede in realtà sono solo mappature di immagini pervenute dal significato della parola, attribuendo contemporaneamente a questa una seconda associazione o lettura emotiva conseguente al contesto specifico in cui le parole si susseguono, tramite la memoria (immagini, significati) e i neuroni a specchio (emozioni e sentimenti già provati e quindi già interiorizzati, già compresi) con cui ci riconosciamo o non riconosciamo ognuno singolarmente sul significato, ma soprattutto sul contesto emozionale delle stesse. Niente, mi è uscito dal tuo commento questo ragionamento a perdere, partendo da quel tuo "freddo". Diamo sempre per assodato che le emozioni siano qualcosa di solamente astratto, di immateriale, ma se esse pervengono però da impulsi neuronali, esse allora sono essenzialmente informazioni, mappate e poi trasportate e veicolate al cervello per essere comprese, perciò molto probabilmente, così tanto astratte, poi non sono.



recensore:

risposta dell'autore, data 01:30:14, 18/08/2022
Ora pensate cosa implica questo, se la memoria, e la comprensione di sé del corpo sul corpo, non è legata solo prettamente ad una immagine, ma anche ad un sentimento ed emozione derivata per essere compresa o espressa, pensate ai malati di Alzheimer, dove per un processo degenerativo si va a perdere progressivamente proprio questo aspetto, risultando poi allo stadio terminale della malattia, assolutamente compromesso e ormai assente, cioè in uno stato vegetativo di mancanza della cognizione di sé, della propria memoria, perciò anche tutte le emozioni e sentimenti a questa legata, senza aver più modo o maniera così da essere ricordata quindi compresa o espressa nuovamente in altro contesto e forma nel tempo. Tutto ciò è un processo fisico e materiale sulla perdita di ciò che noi riteniamo invece puramente astratto, ma che astratto evidentemente poi non è.



recensore:
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nwGiancarlo Rizzo
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Recensione o commento # 2, data 09:00:47, 18/08/2022
Che logica! Se rompi un ingranaggio a un motore, questo non funziona più.



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
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Recensione o commento # 3, data 08:54:58, 18/08/2022
A volte Gabriele mi pare troppo ostinato, nella sua concezione materialistica della mente, quando coglie ogni occasione per rammentarci che anche i sentimenti ( quelli che ci fanno sentire vivi ) sono concetti che con la magia non hanno nulla in comune.
Le parole sono formate da fonemi e se scritte sono una sequenza di lettere così come un brano musicale è una sequenza di note. Ridurre tutto a "sequenze di impulsi" che creano mappe, che a loro volta si organizzano in mappe più complesse chiamate emozioni, che generano sentimenti – tutto assolutamente costituito da energia fisica tipo elettrica - per finire in azioni mi sembra appunto riduttivo.
Però poi lui stesso scrive una serie di parole sapendo bene di innescare reazioni emozionali nel lettore suscitando magicamente immagini da tutti conosciute.
Come mi piace dire: La parola crea. L'immagine vive. Scrivere è magia!
E qui sta il punto.
Carlocelenza nel suo commento al mio testo "spirito?" diceva:
"L'unica strada da seguire è per ora la descrizione matematica di quel che vediamo, cosa di cui sono assolutamente incapace, il linguaggio infatti ci trae in inganno. Le parole ci fregano, meglio imparare a capire da dove vengono, come e perché si formano."
Il linguaggio è la dimostrazione più eclatante della unicità dell'uomo rispetto agli altri esseri viventi. Parlo del linguaggio delle parole, non quello comportamentale che invece è alla portata di tutti. È la parola la caratteristica che ci rende speciali.
E la parola è imperfetta perché non è rigida, univoca, matematica; la parola è flessibile perché deve essere interpretata. Perché ad ogni parola corrispondono innumerevoli immagini diverse, perché quello che conta è anche il contesto in cui essa è inserita. Le immagini o mappe che dir si voglia delle parole sono spesso temporanee e vengono ricostruite di volta in volta e questo è incredibile e meraviglioso. Il linguaggio parlato o scritto deve essere interpretato ogni volta e ogni volta fornisce immagini differenti lasciando inalterato il concetto che vuole far capire.
Come è possibile che pur cambiando immagini i concetti siano comprensibili? Allora la comprensione non dipende esclusivamente dagli impulsi quanto dalla loro interpretazione.
La nostra consapevolezza è in grado di comprendere un concetto e di saperlo generalizzare e in questo consiste la "magia".



recensore:

risposta dell'autore, data 11:02:58, 18/08/2022
Pur con immagini diverse i concetti sono comprensibili dalla mappatura delle emozioni precedentemente vissute, quindi memoria o emozione (diversa o differente) da registrare su una nuova immagine associata allo stesso concetto scritto o verbale. Ma se l' Alzheimer agisce e và ad attaccare proprio questi processi, se la malattia li deteriora fino alla loro totale perdita e incapacità di recupero, vuol dire che queste emozioni per mezzo di cui esprimiamo e comprendiamo noi stessi e quindi anche gli altri, sono fisiche tanto quanto gli impulsi e le mappature del corpo sul corpo che le generano. Quindi sì quelli che noi definiamo e descriviamo come emozioni e sentimenti in realtà sono proprio paragonabili ad impulsi "elettrici". Impulsi dati sotto forma di risposta ad un preciso contesto venutosi a creare in noi o fuori da noi che ci vede quindi coinvolti e dove ognuno di questi scatena e mette in moto poi diversi meccanismi a seconda del loro grado di importanza ed intensità dato, che associati quindi al concetto con cui noi li descriviamo tramite verbo o scrittura, vengono da noi compresi ed interpretati tramite immagini mentali pervenute dalla memoria (anche inconscia probabilmente), sotto forma di ricordi già vissuti e quindi già registrati, oppure di nuovi da mappare per poter essere poi ricordati, ma comunque e sempre a loro volta registrati. Da questo scaturiscono quindi anche le diverse interpretazioni (immagini associate a differenti emozioni) a seconda del diverso contesto o grado ricevuto da questi impulsi.



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
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Recensione o commento # 4, data 14:58:00, 18/08/2022
"Pur con immagini diverse i concetti sono comprensibili dalla mappatura…"
Cosa significa sono comprensibili? Chi è che comprende il significato delle mappe di un concetto?
E soprattutto, le comprende in che modo? Confrontandole con quelle passate che ha in memoria?
E registrando quelle diverse per futura memoria associandole alla mappa del concetto?
(continua)



recensore:

risposta dell'autore, data 16:24:30, 18/08/2022
Continuiamo sulla pagina del forum ti ho risposto lì.



recensore:

risposta dell'autore, data 11:12:14, 18/08/2022
Anche l'interpretazione perciò si palesa alla nostra comprensione fisicamente, tramite impulsi.

forum/viewtopic.php?t=6792



recensore:

Recensione o commento # 5, data 19:53:37, 19/08/2022
Buonasera Gabriele,

Mi spiegheresti la tua opera?

Mi ha incuriosito ma, sono sincero, non mi è chiara.
Vorrei che mi aiutassi a capire, così da poterla apprezzare.
Premetto che quel concatenarsi di parole è stato forte come lettura, ma senza una spiegazione almeno io non posso arrivare a poterla apprezzare a pieno.



recensore:

risposta dell'autore, data 11:21:43, 22/08/2022
Ciao Giovanni, il senso era proprio questo, raccontare una "storia" solo tramite il significato delle parole stesse senza usare la parte emotiva, senza risvolti personali rimane quindi solo il significato, incapace però di lasciare vere emozioni dato che le parole vengono si comprese, ma così freddamente espresse non sono riconosciute come proprie emozionalmente, ma solo o quasi logicamente, e relativamente a questo, poco o nulla emotivamente. Perché secondo voi? Nei commenti qui sopra e nel forum sul relativo post cerco di spiegare il motivo. Alla prossima.



recensore:

Recensione o commento # 6, data 08:32:58, 23/08/2022
Grazie mille per avermi risposto, ho imparato qualcosa di nuovo.





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