LE QUATTRO CASALINGHE DI TOKYO
-
clicca l'immagine per andare al negozio suggerito
-
o cerca su Google
"... le donne, quando la situazione in cui vivono è simile a quella dell'assassina, facilmente scivolano dalla compassione alla complicità. Ad esempio una donna aveva ucciso il marito che si ubriacava e la picchiava ed era corsa a piangere dalla madre. Questa aveva avuto compassione - era la fine che si meritava! - e l'aveva aiutata a fare a pezzi il cadavere. In un altro caso due amiche avevano ucciso insieme un poco di buono, una specie di ruffiano che tormentava una di loro. L'avevano dissezionato e ne avevano gettato i resti nel fiume. Dopo la cattura avevano confessato tranquillamente che credevano di aver fatto una buona azione.
Ogni giorno le donne cucinano, sono dunque più abituate degli uomini ad avere a che fare con il sangue e la carne. Hanno confidenza con i coltelli e sanno come eliminare i rifiuti. Inoltre sono capaci di avere nervi di acciaio, perché quando partoriscono hanno un'esperienza che le avvicina al confine tra la vita e la morte."
Queste sono le osservazioni dell'ispettore Imai al momento di seguire la scia di sangue che l'assassino, o l'assassina, ha disseminato in tanti bidoni della spazzatura: piccole parti del cadavere di un uomo, accuratamente sezionato e riposto in sacchetti dell'immondizia.
In una società come quella giapponese, che vuole la donna carina e sottomessa, la scrittrice Kirino Natsuo scombina le carte. Che succede quando una giovane sposa scopre che il marito, sempre più violento, ha un'amante e ha dilapidato tutti i loro risparmi, accumulati in anni di lavoro notturno, al tavolo da gioco? I bambini dormono nella stanza accanto, ma la rabbia del livido blu che le si allarga sullo stomaco, segno tangibile delle violenze di quel rifiuto della società, gliene dà la forza: Yaoyoi si toglie la cintura e lo strangola.
Nessun rimorso. Cerca la complicità delle amiche di sempre, Masako e Yoshi, per eliminare il cadavere, ma così facendo innesterà una catena di eventi di cui si troverà ad essere quasi spettatrice, piccolo grano di una collana di perle a rischio di spezzarsi di continuo. Le sue mani, oltre ad aver spaccato il collo del marito, recideranno anche il filo sottile dell'amicizia che le lega.
Ecco allora le vite di quattro donne sezionate e passate al setaccio nel loro misero quotidiano, di figli grandi che non le rispettano, di mariti ascetici che dormono in camere separate, di una società che dà a tutti un ruolo senza domandarsi che ne rimane dell'anima delle persone. Ma anche donne sciocche e leggere, incapricciate di gioielli e danaro facile... donne spione pronte a cogliere qualunque accenno di crisi l'una nell'altra.
Tutti vorrebbero essere "Out" (titolo originale del romanzo) da questa realtà, dall'immigrato brasiliano che trascina la sua triste esistenza ai limiti della società perché non capisce il giapponese, al membro belloccio della Yakuza che, fiutato l'affare, cercherà la via del ricatto, fino a un letale serial killer che, eccitato dalla scia di sangue, si mette sulle tracce di Masako per dividere con lei un'estasi di sangue.
Uno sguardo spietato alla società giapponese, tanto spesso enfatizzata nei suoi miti e tradizioni, ma davvero poco compresa nella sua interezza. C'è ironia, ma anche perversione e raccapriccio in questo noir urbano che si snoda fino ad un finale inatteso, quasi mistico.