L'Essere

Viene quindi da chiedere. tu ora cosa intendi o attribuisci specificatamente con il termine Essere?

Il testo è ben scritto, come hai detto è una cronistoria di una normalissima persona. Giornate ripetute nella loro sempre soggettiva oggettività. In realtà ciò che viene ripetuto sono solo i meccanismi della vita sociale che ci siamo autoimposti nel regolare e relegare in base alle abitudini/impegni il nostro tempo e il nostro spazio vitale in cui noi viviamo le nostre giornate, basterebbe anche una piccola fuoriuscita dal solito schema per cambiare tutta la percezione o almeno parte che di questo tempo ripetuto e scandito dai nostri bisogni, impegni o scelte ci siamo fatti. Siamo perciò schiavi del nostro concetto di misurazione e quindi percezione del tempo (che ad ogni modo procederebbe sempre anche senza orologio naturalmente) e quindi anche dello spazio che nel tempo da noi così misurato occupiamo e percepiamo in divenire, ma soprattutto come da titolo, avvertito in essere. Come quando riferendosi a una determinata persona si usa l'espressione del tipo: vedi lui "è il suo lavoro".