(poesia narrativa, brevissimo)
di
Bludoor
Descrizione: Natale, visto da un punto di vista inconsueto.
incipit: Un vecchio bue muggiva, chiuso nella sua stalla,
Descrizione: Epistola di un cacciatore medievale a Carlo Magno. Riflessione sul valore dei miti e la loro consistenza al confine tra leggenda, realtà e semantica filologica. Questo racconto ha partecipato a Gara 43.
incipit: È con le mani tremanti per la febbre che scrivo questa missiva indirizzata all'imperatore nostro Carolus il quale, nell'anno del Signore CCMXXIII, mi diede incarico di recarmi presso i popoli barbari, moradori delle terre poste oltre li confini della cristianità, e che ancora vivono nel peccato del paganesimo.
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Descrizione: Crosta sottile da rompere per ben vedere! Atto di accusa a chi è indifferente ai miseri, alla povertà, seguito da un accorato invito a porre rimedio con atto d'amore a quel profondo e inesplorato mondo sommerso di scartati.
incipit: Mente che sol a se stessa pensa sguardo distratto inaridito cuore quei letti di cartone nell'inverno erbe di un parco nella stagion estiva povere lì sfatte povere membra vi riposan ecco man tremanti via via crescenti dove un tempo di affamati cani vi era zuffa e battaglia rovistan disperati s'affannan.
Descrizione: Un invito a rompere quella crosta sottile che nascone un mondo di povertà e sofferenze.
incipit: Mente che sol a se stessa pensa sguardo distratto inaridito cuore quei letti di cartone nell'inverno erbe di un parco nella stagion estiva povere lì sfatte povere membra vi riposan ecco man tremanti via via crescenti dove un tempo di affamati cani vi era zuffa e battaglia rovistan disperati s'affannan negli scarti dell'opulenza tua soffermati un poco ti dico amico perché ben non vuoi guardare? Tanti o pochi vuoi tu or contare? Quella che vedi sol è fragile.
Descrizione: Una favola con triste fine che inizia con il parlare, avendo voce i suoni, con uno speciale suon rumore.
incipit: : Fronde mosse dal vento e nel silenzio un lieve rumore qual debole suono sento che si libra nell'aria per andare poi a svanire morire molto lontano non lo rincorro ma mi fermo ai piedi dell'albero che alle foglie alle fronde ha dato vita per un migliore ascolto che voce umana sento dal suon uscire, sì il suono parla e inizia a raccontare sto coprendo mi dice un pianto il gemer di queste foglie timorose tremanti che soffiare possa più forte il vento e dai materni rami strappate via siano po.
Descrizione: Dedica alla violenza sulle donne. Dedicata a chi ha paura, a chi affronta le difficoltà. Dedicata a chiunque abbia bisogno di domandarsi se è giusto o no.
incipit: Hai sperato sempre in qualcosa di diverso, mentre le lacrime tingevano le guance e i pensieri vagavano lenti verso un sentimento triste. Hai sperato in un cambiamento, mentre con le mani tremanti passavi il rossetto sulle labbra, a mascherare lividi e tagli.
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