Il cuore altrove

Belle riflessioni su un incontro che si è fatto trappola felice. Il protagonista ha ridimensionato il suo mondo e ne ha scoperto uno più grande. Visto da fuori potrebbe sembrare il racconto di una resa, di una prigionia, solo che il "prigioniero" è più libero di prima, l'orizzonte si è allargato, i sogni hanno preso il volo, il cuore è ritornato a battere. Bello lo scambio di sguardi finale, che fa rifiorire entrambi.

Devo ammettere che questo breve testo mi è piaciuto nella sua apparente semplicità. Le frasi che ho trovato più significative sono le seguenti: "pensai addirittura di amarmi da solo" e"...non mi ero accorto di lei, non in modo determinante". Quest'ultima l'ho trovata perfetta per dare un tocco soffice al crescendo che lo porterà verso "lei".
Visivamente il tutto mi ha fatto pensare a un movimento a spirale dall'esterno all'interno, come un corpo celeste catturato dalla gravità compie la sua inevitabile caduta verso il nucleo. E qui con un po' di coraggio formulo la mia ipotesi, rivolgendo al contempo l'apprezzamento all'autore e, con la massima umiltà, invitandolo ad ampliare un materiale che secondo me ha potenzialità: parafrasando il titolo di un noto pezzo dei P. Floyd -Wearing The Inside Out- lei ha capovolto la direzione, non spostato il centro.
Infine complimenti per il bel titolo. Azzeccatissimo.