A Quattro mani
antologia di opere scritte a più mani
Una collaborazione, di qualunque natura essa sia, diventa uno stimolo, la fusione di peculiarità ben definite, la concretizzazione di un'intesa, la meraviglia di scoprire quel qualcosa che individualmente non si sarebbe mai potuta fare. È una prova, una necessità di miglioramento, il superamento dei propri limiti stilistici o di quei blocchi creativi che sovente ci pongono di fronte a un disarmante "foglio bianco". Gli autori di questa antologia ci hanno voluto provare.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Antonio Abbruzzese.
Contiene opere di: Chiara Masiero, Mauro Cancian, Stefania Fiorin, Anna Rita Foschini, Ida Dainese, Alberto Tivoli, Marina Paolucci, Maria Rosaria Spirito, Marina Den Lille Havfrue, Cristina Giuntini, David Bergamaschi, Giuseppe Gallato, Maria Elena Lorefice.
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Qualche imperfezione non sminuisce il nucleo poetico di questa composizione che, nella sua basilare semplicità, comunica molto! I punti che interrompono continuamente il discorso fanno in modo che ogni… (continua)
Ahahah, devo svelarti un segreto: il racconto si… (continua)
Jacopo, grazie per il tempo e per il bel commento, che mi ha fatto pensare. È vero che l'autore è l'autore e il lettore è solo il lettore, ma ci sono… (continua)
Molto bello e ben scritto, Notevole il personaggio, Odahviing, mi piace. In attesa… (continua)
@Zagaz54 Bello tosto questo pensiero di ieri. C'è una rabbia senza metafora ma fattasi atto fisico e fisicamente doloroso… le nocche ne risentono. Miscuglio di mucose soprastimolate da qualcosa nel mondo che non va! C'è rabbia vera e una vittoria…… (continua)
Indubbiamente le speculazioni filosofiche aiutano a sopravvivere in questa realtà che… certo… non aiuta! Parole, parole, parole che danno un senso al nostro pensare… o almeno così ci sembra. Le tue… (continua)
Caro Jacopo, ribadisco: a me, che la realtà mi sopravviva non interessa assolutamente. Io non sono la natura, non sono l'universo e non sono Te. Tutto quello su cui ragioniamo ha valore… (continua)
La risposta alla domanda che tu ci poni nel finale del tuo raccontino, io spero proprio che sia "no". È come se una persona lasciasse scritto nel testamento che il suo cane venga ucciso dopo di lui. Pensa che io… (continua)