Miku e il corallo verde

Hai scritto una storia che ha il gusto dell'avventura per ragazzi e le riflessioni gravi e un po' amare degli uomini. L'ambiente è un affascinante mix di villaggi sull'acqua vietnamiti, di macchinari da epoca steampunk (si dice così?) e di ampi sguardi fantascientifici verso le stelle e il cielo. I personaggi hanno il proprio carattere, sono felici, si arrabbiano, soffrono, lottano. Non serve una seconda lettura [a volte con te capita ], la storia si svolge divisa in scene simili a puntate, caratterizzate ognuna da un aspetto (solitudine, avventura, ritorno, sogno, lotta), e da colpi di scena, rivali che diventano amici, mentori che diventano nemici, coralli che hanno strane funzioni.
Mi è piaciuta l'idea di mettere un grammofono e far cantare l'uomo meccanico con la voce del padre. Mi piacciono molto gli ultimi pensieri della protagonista, quel temere di diventare altro, di non riuscire a sfuggire alle tentazioni del potere, di non potersi sottrarre alle guerre eventuali. Come se fosse cresciuta tanto da diventare saggia, da capire che c'è sempre qualcosa negli angoli da cui guardarsi le spalle.

La storia mi piace. E’ una bella avventura, c’e’ emozione, mistero, azione. Parecchi personaggi, tutti descritti in modo molto empatico per il lettore. Poi, la tua scrittura, come in altre performance su BA, fa sentire odori e emozioni come se ci si trovasse lì. Mi è piaciuto anche il finale a lieto fine ma che lascia sulla protagonista anche una consapevolezza che ha il suo peso specifico. Una cosa però la devo dire, almeno per azzittire chi potrebbe pensare: "E vabbè, è il fratello..." Il modo con cui hai deciso di scrivere il racconto (perché tu sei uno di quelli che si può permettere di decidere tra i vari modi di scrivere un racconto, nel senso che sai fare molte cose), con un linguaggio ricercato e mostrando praticamente sempre, potrebbe rimanere, in questo specifico caso, un po' impegnativo. Per carità, mostri, fai emozionare, fai sentire gli odori, fai sentire le carezze, fai sentire i rumori, etc. Però non è un racconto con una prosa trasversale che si può leggere spaparanzato in spiaggia o, perché no, pascolando un gregge di pecore. A ogni modo, nell'insieme, bella storia, ma sopratutto scritta con uno stile originale e personale che o lo ami o lo odi, oppure (senza colpa) non lo capisci.