(racconto fantascienza, breve)
di
Pardan
Descrizione: Un'intervista (immaginaria?) a una barista insolita su un pianeta lontano.
incipit: C'è una spiaggia su Risa, una delle tante belle spiagge di sabbia fine e dorata, è solo un po' più lontana. È a forma di mezzaluna e sul fondo è chiusa da alcune rocce scure e piatte; dalle rocce si allunga sull'acqua un lungo pontile di legno; in fondo al pontile c'è un piccolo bar, anch'esso di legno, poco più grande di un chiosco. All'interno un bancone e tre tavolini; sul retro, una veranda di forma semicircolare, circondata dall'acqua e come sospesa sul mare calmo. È un bar poco frequentat…
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Descrizione: Una fiaba per gli amanti dei gatti… e per chi ama stupire i propri figli.
incipit: "Ma quanto ci mette?" pensò Dadhya mentre guardava quell'omone grande e grosso spostare faticosamente il frigo. Si avvicinò e gli disse: "Hai bisogno d'aiuto?" L'uomo la guardò, scoppiò a ridere e le rispose: "Si. Mi sposti questo frigo lì?" La bambina si avvicinò al frigo e lo spostò esattamente dove il gelataio le aveva indicato. "Oooooh" fece l'uomo. "Ti preparerò il gelato più buono che tu abbia mai assaggiato."
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(racconto fantasy, breve)
di
Vihio
Descrizione: descrizione da definire...
incipit: – Vivo da solo in una casa isolata. Facevo la siesta dopo un pasto troppo pesante. Fino a poco prima il cielo appariva sereno, non c'erano allerta tornado, o almeno alla radio non ne avevano dati. Ecco perché non me ne accorsi fino a quando non fu talmente vicino da svegliarmi col furore dei suoi soffi.
Descrizione: Vivere e pensare di rivivere eventi non ancora vissuti.
incipit: Continuo a pensarci, scrivo questo racconto ma in realtà penso di riscriverlo,
Descrizione: Un incubo costruito come una scatola cinese, e la cornice di una metropoli congelata tra angeli, demoni e umani rabbiosi per evocare il senso di gelo e disagio che si prova di fronte a una tragedia assurda.
incipit: Vide l'inverno in città, quell'anno, dal finestrino di un taxi. Fiocchi di neve turbinavano nei pozzi d'aria sporca fra i grattacieli. File di cappotti neri e cravatte intorno a colli rabbiosi svolazzavano come uccelli necrofori. Dall'alto di scale metalliche, figure di angeli o demoni guardavano in basso, stagliate contro il cielo bianco. La mano di Miriam strisciò sul sedile con la lentezza di una lumaca e salì sulla sua, allungando le dita come antenne per saggiarne la consistenza.
Descrizione: Bruce Wayne si ritrova si risveglia in un mondo diverso da quello che conosce, dove non esiste Batman! La sua vita è completamente diversa da quella che conosceva, e dovrà indagare per capire cos'è successo.
incipit: "Buon mattino, signorino Bruce!" La voce pacata e rassicurante di Alfred Pennyworth, maggiordomo di Villa Wayne, unita alla luce del sole che investiva la stanza da letto all'apertura della finestra, destò un Bruce Wayne, un po' intontito, che mise faticosamente a fuoco la figura vestita di scuro che scostava le tende, e si adoperava poi a radunare e piegare i vestiti lasciati disordinatamente in giro per la camera.