Recensione o commento # 1, data 00:00:00, 28/01/2008
Sei uno dei pochi autori che conosco che riesce bene in qualsiasi genere letterario. Complimenti!
recensore:
Sphinx(socio onorario, collaboratore)
donatore 2011
Recensione o commento # 2, data 00:00:00, 28/01/2008
Interessante.
Ci sono un paio errori di battitura, ma sono cose da poco.
Per come è costruita la storia e per quanto si faccia leggere dall'inizio alla fine, sembra quasi che avresti potuto anche scrivere di più. In alcuni punti sembra che il racconto vada troppo di corsa.
risposta dell'autore, data 00:00:00, 29/01/2008
Grazie per i complimenti, mi aiutano molto a capire se devo continuare a imbrattare carte ... Sphinx, hai visto giusto. Avevo scritto di più, ma il racconto mi sembrava discontinuo. Ho tagliato e, credo adesso, forse un po' troppo. Saluti a tutti!
Recensione o commento # 3, data 00:00:00, 12/02/2008
E' un racconto ben scritto, non banale, ma lamento un colpo basso. Il lettore s'immedesima nel protagonista...noi "siamo" Carlo,solo così ci sentiamo coinvolti. Carlo è curioso, intelligente, vuole capire il perché delle cose e non ha paura delle risposte. Un vero ricercatore. Pecca d'ingenuità , però, e finisce vittima della sua sete di conoscenza.Peccato peccato! Diamogli un'altra chance, e facciamo che alla morte del mostro, un fremito lo scuota, e stordito, dolorante, ma risanato, torni alla vita. Magari, a voler essere cattivelli, lasciamogli un segno sul collo che dica che un domani, forse...anche se preferirei per una volta il lieto fine. Bravo comunque!E giacché lo spunto è buono, non potrebbe essere questo l'incipit d'una grande avventura, che lo porta in un castello in Boemia, alla ricerca di quello che lo libererà per sempre dal "male" trasmessogli dal vampiro, e s'innamorerà d'una bella che sarà costretto a uccidere, sfuggirà alle trappole d'uno stregone,troverà la formula per risanare l'amante e via via, sempre ( ti prego ) verso una fine che ci lasci un po' affascinati e molto contenti. Puoi farlo! Mi sembra un po' costretto nei limiti del racconto breve questo incipit che può essere sviluppato con tuo e nostro diletto...
risposta dell'autore, data 00:00:00, 13/02/2008
Cara Leila, grazie per la recensione e per i complimenti. Mi sembra di capire che ti piacciano molto i lieto fine, vero? Io, ahimè, ho una discreta passione per le storie che finiscono male, o non finiscono affatto. Sto cercando, comunque, lo spunto per una storia di più ampio respiro, e spero di trovarla presto.
Recensione o commento # 4, data 00:00:00, 15/02/2008
Passione condivisa, al contrario di quel che pensi.Ma stavolta chissà che mi è scattato dentro...qui a Roma già da qualche giorno si sente la primavera, e una voglia sotterranea di ottimismo, di buonumore a tratti mi afferra, sì, la felicità è possibile, il principe e la bella vivranno felici e contenti, e per una volta, il buio, il dolore, resteranno dietro i vetri della finestra,prima di essere messi in fuga dal chiaro di luna.
recensore:
Ilcorpodicarmilla
Recensione o commento # 5, data 00:00:00, 31/03/2010
Il taglio cinematografico è interessante, ma molto impegnativo sia per l'autore e per il lettore. Tutto il racconto vive di immagini soffocanti ed evocative: azzeccate, ma forse avrebbe avuto maggiore effetto se alternate a momenti di "disimpegno". È un racconto che, a lettura finita, rimane in testa a lungo e questo è sicuramente il suo più grande pregio.
Recensione o commento # 6, data 00:00:00, 01/10/2010
Il racconto narra la vicenda in modo serrato, senza lasciar respirare il lettore che non può non leggere fino alla fine. Di sapiente fattura le parti descrittive che riescono a creare un'atmosfera lugubre e pertinente al tema. Però l'impostazione del racconto segue due punti di vista con un salto che spezza in due il racconto.Nella prima parte la voce narrante si immedesima nel personaggio iniziale (Carlo),poi, dopo la scorperta del vampiro e la morte di Carlo, passa nella mentre dell'altro che accompagna fino alla fine. Questo crea un certo disorientamento, senza nulla togliere al testo che presenta una prosa fluida e un'ottima capacità rappresentativa
recensore:
Giuseppe Novellino
Recensione o commento # 7, data 00:00:00, 20/10/2010
Divertente la trovata del vampiro investito da un treno! Il racconto segue le regole del gotico e si fa leggere con piacere per l'ambientazione tratteggiata sapientemente, grazie anche a un prosa fluida e appropriata. Buona anche la psicologia del protagonista, soprattutto nella prima parte, quando è alle prese con il suo incubo e si lancia in una specie di ricostruzione di fatti familiari. Io non avrei cambiato il punto di vista del narratore, quando il mostro inizia la sua nuova missione si succiasangue e rimane vittima sulle rotaie.