Il piccolo minatore

Un toccante scenario descrittivo, suggestivo e accattivante, che mi ha letteralmente coinvolto, per il verseggio curato e, incisivamente, significativo, atto a denunciare il minorile sfruttamento. Le immagini le ho trovate veramente profonde e realistiche. Assai utile, per il giovane autore, aver preso spunto dalla novella "Rosso Malpelo" di G. Verga. Opera didascalica e pregiata, nel suo emblematico contenuto. Applausi meritati e lodi sinceri. Prima di salutare, lascio una breve spolverata ai lettori, per chi non conoscesse la storia che ha ispirato la pubblicazione. Un cordiale saluto, Carlo.
Rosso Malpelo è una novella di Giovanni Verga, che comparve per la prima volta su Il Fanfulla nel 1878 e che venne in seguito raccolta e pubblicata nel 1880 insieme ad altre novelle uscite nel 1879-1880 in Vita dei campi.
La novella narra di un ragazzo abituato a lavorare in una cava, inasprito dai pregiudizi per via dei suoi capelli rossi. L'unico affezionato a lui è il padre, che muore nella miniera, lasciandolo solo con la madre e la sorella che lo maltrattano e mostrano diffidenza nei suoi confronti. In seguito alla morte del suo unico amico Ranocchio, rendendosi conto di non contare più per nessuno, Malpelo accetta con rassegnazione di esplorare un cunicolo pericoloso nella cava, sapendo di andare incontro alla morte. Imboccato il cunicolo sparisce nel nulla, lasciando negli animi dei lavoratori della miniera la paura che egli possa tornare da un momento all'altro come un fantasma. Malpelo, ormai, rassegnato all'idea che la vita è dura, non piange nemmeno al funerale del padre, perché pensa che fare ciò non potrà mai migliorare le cose.