
Evocazione di un olocausto a stelle e strisce
Descrizione: Ai giorni nostri, in una cittadina del Montana, una donna di medicina è chiamata a evocare gli spiriti di una ragazzina cheyenne e di un soldato americano, che hanno vissuto a suo tempo alcune efferati passaggi della questione indiana.
Incipit: Il sesso si avvia lento, dopo una serie di celie e provocazioni. Raoul e Namid hanno flirtato per tutta la settimana all’hotel poco distante, dove lei è assunta come inserviente e lui come cameriere. Quel giorno hanno saltato il pranzo per impiegare la pausa in altro modo. Baci languidi come aperitivi, carezze sinuose, intimità sotto gli indumenti. Sospiri impazienti. Tutto nella poca luce polverosa che viene dal finestrino sul portello posteriore…
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Per quel che riguarda il commento vero e proprio, mi ha fatto naturalmente un infinito piacere, in primo luogo perché questo romanzo ha segnato per me, nel lavoro degli ultimi anni, molte cose. Innanzitutto una grandissima faticaccia - lasciamelo dire, ahahah - e poi anche una scelta stilistica importante e una maggior consapevolezza di quella che è la difficoltà di mettere (e tenere, soprattutto) insieme tutte le parti di una storia anche modesta come questa.
Un altro punto per me molto saliente del tuo commento, è quello che riguarda il "valore sociale". A questo proposito, la domanda principale che mi sono posto molte volte negli ultimi anni (e continuo a pormi, perché la risposta non è semplice) è la seguente: può un'opera di completa fantasia (questo è, malgrado la leggerissima infarinatura storica) rappresentare un valore sociale? Cioè, può ambire a essere qualcosa che non significhi soltanto puro e semplice intrattenimento? La risposta è ancora tutta da costruire, e immagino che esistano al riguardo diverse posizioni. Per ora posso soltanto citare come la questione venga sollevata in modo piacevole e interessante nell'ultimo, bellissimo (per me) romanzo di John Irving, "Viale dei misteri" (il titolo originale avrebbe dovuto essere "Avenida de los misterios", ma anche questa è solo un'opinione personale). Questo per dire che la questione esiste, perlomeno.
Grazie ancora, Selene. A presto.

descrizione: Un ponte tra il passato e il presente. La prima parte, l’incidente nella riserva, vuole porre l’accento sul carattere umiliante, persecutorio di quello che è stato a tutti gli effetti un vero e proprio olocausto in nome del profitto e dell'avidità.
incipit: Montana, 2003. Il piccolo Falco ha fatto un disegno a scuola. La maestra ha chiesto alla classe di raffigurare, ognuno a suo modo, la bandiera americana. George W. Bush ha appena avallato la seconda guerra del Golfo e lei ha pensato probabilmente che infondere un po’ di sano patriottismo nei giovani virgulti, non potesse certo far male. I disegni sono stati tutti esposti nel corridoio. Be’, quasi tutti. Quello di Falco è finito nel cestino, su diretta indicazione della preside.
tags: #america(7) #evocazione(3) #genocidio(2) #olocausto(5) #spettri(3) #nativi americani(2)
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