
Il gioco




Descrizione: Un altro spaccato di vita virtuale, forse meno orrorifico di "In chat", ma spero altrettanto poco indulgente, almeno nelle intenzioni.
Incipit: Cullato dal ritmico dondolio del treno, Charles si approssimava all’incontro tanto a lungo desiderato. Se teneva una mano sospesa a mezz’aria, vi ravvisava un leggero ma costante tremolio di cui non s’era mai accorto prima. Certo, non poteva giurare di non esservi soggetto da sempre, ma era più propenso a credere si trattasse del desiderio che aveva di lei. Avevano cominciato a chattare sei mesi prima, lui con il nickname Solo - in omaggio al personaggio di Star Wars – lei con Anastasis…
Bando all'ironia, diciamo che il racconto in sé ha una morale e, volendo, un colpo di scena interessante. Il che, il mio giudizio da lettore alla fine non può che essere positivo per come l’hai tecnicamente condotto.
Se proprio devo essere iper-critico, posso solo fare un'osservazione al finale: mi aspettavo che la misteriosa Veronica fosse la figlia adolescente. Sarebbe stato un doppio colpo di scena, e la premessa per una bomba a orologeria nel rapporto tra i due protagonisti.
Comunque, (altri) complimenti a Roberto Ballardini
Mi è piaciuto come il virtuale crolla al contatto con la realtà, come se tutta la fantasia e l'immaginazione, che di solito arricchiscono la vita reale, si siano rivelate qui nient'altro che piccole, squallide menzogne. L'illusione che sostiene i personaggi all'inizio si nutre dell'idea personale che ognuno si fa dell'altro, si crea un'immagine che non corrisponde al vero e tutto quello che si voleva nascondere, insicurezza, paura, sfiducia, irrompe di colpo alla fine.
La risposta al messaggio di Andromeda è per Charles ammettere che la chat è l'unico modo per sconfiggere la sua solitudine, come se non fosse in grado di reggere alla vita reale.
Mi chiedo perché non partecipi più alle gare. Naturalmente ho notato che la tua partecipazione passata è stata molto intensa e forse è per questo, nel senso di aver già dato. Peccato però.

Grazie della stima, mi lusinghi, ma cerco sempre di imparare e, a dir la verità, le Gare ora sono così ricche e impegnative che le temo un po'

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descrizione: Lingua: italiano ISBN: 9781409271284 Casa editrice: Lulu Press Data edizione: marzo 2009 Categoria: Narrativa, Poesia In breve: Racconto autobiografico sulla violenza di coppia che esplode in tutta la sua inarrestabile potenza.
incipit: "Le leggende sono belle solo al cinema, ma io ne stavo assaporando l'infausto olezzo di persona; vi assicuro che così è tutta un'altra musica. Avevo incontrato la celeberrima vedova nera, che si traduce nei fatti, nella versione femminile di un banale playboy". Racconto autobiografico
tags: #abbandono(13) #bugie(9) #coppia(21) #ghorbitir(1) #incomunicabilità(2) #inganno(6) #nera(35) #nere(35) #perduto(2) #tradimento(19)
descrizione: Acrilico e collage su tela, 100x120cm.
tags: #abbraccio(13) #colori(61) #coppia(21) #donna(140) #facce(3) #love(9) #uomo(73) #volti(66) #arancione(6)
descrizione: Primo (di due) racconto dedicato agli amanti (anche dopo San Valentino)
incipit: -Da Filippo ’83 a Lucilla ’88: Cara Lucilla, ti amo sempre di più, non riuscirei a vivere senza di te neanche un minuto. -Da Lucilla ’88 a Filippo ’83: Caro Filippo, provo le stesse cose anch’io per te. Sei la mia vita. -Da Filippo ’83 a Lucilla ’88: Sai, Lucilla, questo Facebook è meraviglioso, ci permette di tenerci in contatto anche se tra noi ci sono problemi. Possiamo discuterne, chattare fin che vogliamo, chiarirci.
descrizione: La seconda (di due) storia per i ragazzi che si amano. O no ?
incipit: Mi ritrovo seduto in metropolitana, appena lasciata la Stazione di Fantopia Nord, a fissare il cellulare nella mia mano. Il messaggio che c’è scritto è chiaro e sintetico. Impossibile fraintenderlo. Due sole parole, ma che parole, che significato, che importanza per il mio futuro! “Ti amo”. E basta. Null’altro, se non i dati di chi l’ha inviato e quando : Frida alle 10.27 di stamattina.
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descrizione: La bestia guarda inebetita e sola.
incipit: – Tu, tu e la tua solita arroganza! L’uomo più coraggioso al mondo, saresti, a sentire te. Quello che non ha paura di nulla; mentre io… Ma, diavolo, diavolo se in certe occasioni, invece ti lasci sopraffare dal terrore e ti metti persino a piagnucolare – Io mi metto? Io mi metterei? Cosa stai dicendo? Quando mai tu mi avresti visto piagnucolare, eh? Quando?
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descrizione: Due persone sedute su un divano nella penombra discutono
incipit: – E accendi quella luce! – – Continui colla litania della luce? C’è il sole, non vedi? Casomai va ad aprire la persiana. Che senso avrebbe tenere la persiana chiusa e la luce accesa? –
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