
Condizionamento e giocattoli




Incipit: Voglio portare la mia testimonianza diretta sull'argomento che ho introdotto perché ancora oggi mi è caro. Nel '73 ho aperto insieme a mia moglie il nostro primo negozio di giocattoli. Avevamo molto entusiasmo e pensavamo di cambiare la società. Naturalmente oggi che sono in pensione non posso far altro che riderci su (amaramente).
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Lo sviluppo del bambino è condizionato dai suoi giocattoli? Sicuramente si e, come ben scrivi, la responsabilità della scelta è dei genitori. Il problema pero' è principalmente questa scelta.
I genitori scelgono seguendo la moda.
I genitori comprano certi giocattoli anche in base alle loro idee personali e attraverso le loro idee educheranno i bambini alla loro maniera. Pensiamo a quanti bambini viene data in mano la pistola ad aria compressa.
I regali di compleanno fatti da terze persone rispecchiano più spesso i gusti di chi fa il regalo piuttosto che quelli del bambino.
Io credo dunque che, siccome il condizionamento del bambino è inevitabile, sarebbe meglio intervenire sulla sua coscienza attraverso l'istruzione; intesa sia come cultura generale che come istituzione.
Non posso parlare di come educare i figli per la mia età, la mia immaturità e perchè ovviamente non ne ho. Posso portare ad esempio come sono stata educata io e come a loro volta sono stati educati i miei genitori.
I miei nonni hanno scelto di educare i miei genitori in modo decisamente libero, senza seguire mode o stereotipi: infatti mia mamma era in fissa con robot e soldatini e mio padre aveva una collezione di Barbie assurda che esiste tutt'ora, anche se le mie sorelle hanno acconciato in modi decisamente discutibili i capelli di quelle sventurate.
Cresciuti così, i miei genitori hanno fatto altrettanto con le loro figlie.
Personalmente le Barbie non le ho mai considerate ma ero immersa nelle macchinine: la mia famiglia ha una tradizione in campo automobilistico e avrò per sempre le auto nel sangue (ma solo io e la più grande delle mie sorelle abbiamo sviluppato questo amore).
I miei non hanno mai posto strane condizioni per tv o videogiochi… fatto sta che comunque io la TV non l'ho praticamente mai vista e me la faccio da sola, scegliendo cosa scaricare tra le tante cose che in Italia non arrivano e cosa seguire dai vari servizi di streaming… per non parlare di YouTube, che di roba interessante ne ha a tonnellate.
Non penso di essere eccezionalmente intelligente; ma devi avere un QI inferiore ad un gerbillo per guardare la TV italiana, che ha solo orrendi show trash che vengono trasmessi da ancor prima che io nascessi!
A mio padre sono sempre piaciuti manga ed anime ed a mia madre leggere libri ma nessuna di queste cose mi è stata imposta: io faccio overdose di manga ed anime e leggo anche parecchi libri; però ho sviluppato gusti e preferenze del tutto diversi dai miei genitori.
Tutto questo per dire cosa? Boh… per dire che è difficile educare i figli senza condizionarli (magari dopo che tu stessa/o hai subito un condizionamento) ed i miei ci sono riusciti ma, molto probabilmente, per pura fortuna o semplicemente perchè a loro volta non erano stati condizionati dai loro genitori o dalle mode. Quindi il merito va tutto ai miei nonni.
Comunque mi spiace che il tuo negozio non avesse il Lego: quando ero piccola io ed un compagno delle elementari abbiamo costruito di ogni!
Tutta un'altra cosa. Ma se in negozio avevi Lego la gente sceglieva quello perché "i bambini non hanno pazienza!" oppure " gioca già col Lego quindi regalo il lego così non sbaglio" Risultato: quel bambino giocherà sempre e solo col lego. Ci sarebbe tanto da dire sul modo in cui chi regala giocattoli pensa a tutto tranne che alla formazione dei bambini.
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descrizione: Peter Pan è stato scritto in mille parole per partecipare alla terza GARA di scrittura creativa organizzata da BraviAutori. L'immagine è di Bonnie alla quale vanno i miei ringraziamenti!
incipit: Peter ha gli occhi secchi, è sdraiato sopra un letto, immobile. Sogna immagini in bianco e nero, luoghi sconosciuti si alternano a figure sfocate. Le percezioni sono improvvise, repentine, casuali. Il viaggio onirico si ferma in una camera, ora la scena è nitida. Peter è seduto a terra, ha le gambe incrociate. La finestra della stanza è chiusa, le persiane accostate. Un raggio di sole penetra tra le fessure, rimbalza su una vecchia radio cromata e colpisce un cesto…
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incipit: Incredibile Weezzy Buzzy! Weezzy Buzzy diverrà sicuramente il giocattolo dell'anno nell'imminente 1958. Weezzy Buzzy, stupefacente! Weezzy Buzzy è molto più che un giocattolo: Weezzy Buzzy vi tiene compagnia come un piccolo amico o una piccolaamica, più di un piccolo amico o una piccola amica! Weezzy Buzzy è la palla parlante, frutto della ricerca d'avanguardia condotta dalla: American Chemical Medical Electronic, Corporation. Vai col motivetto!- ACME! ACME! Cor-po-ra-tion.
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descrizione: . Una favola moderna del mio periodo blu, come Picasso
incipit: In Via Rosoideae sorgeva una casa diroccata, tutta polvere e dalla vernice spenta. Non c'erano più colori ad attirare l'attenzione sui muri dell'edificio, né qualcosa in particolare per la quale valesse ricordarsi della casa stessa. Era un pugno nell'occhio per tutto il vicinato, che amava ordine e precisione. Chi abitava in quel quartiere doveva affacciarsi alla finestra ed osservare obbligatoriamente quel decadente mausoleo dedicato alla tristezza, posto a memoria di un dolce ricordo
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