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Concetti difficili

(aforisma filosofia, brevissimo - per tutti)
48 visite dal 16/07/2022, l'ultima: 6 giorni fa.
7 recensioni o commenti ricevuti
Autore di quest'opera:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
$ donatore 2023 (3 dal 2021)









Descrizione: Tutti da discutere, a parte l'infinito.


Concetti difficili
file: concetti.doc
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Elenco Tag dell'opera:
#il nulla(1)    #il vuoto(1)    #immortale(3)    #immortalita(7)    #infinito(23)    #eternita(5)



Recensioni: 7 di visitatori, 9 totali.
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recensore:

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Recensione o commento # 1, data 23:27:53, 16/07/2022
La domanda cardine infatti è perché tu dovresti essere immortale? Rispondendo tramite logica a questa domanda il resto viene da sé.



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
$ donatore 2023 (3 dal 2021)

risposta dell'autore, data 07:40:40, 17/07/2022
Non sono domande ma concetti che tutti conoscono e in cui gran parte della gente crede;
concetti comunque di grande portata ma non sufficientemente elaborati.



recensore:

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Recensione o commento # 2, data 08:49:37, 17/07/2022
Io li metterei giù così:

L'infinito
(Assenza di spazio)

L'eternità
(Assenza di tempo)

Vuoto
(Stato iniziale da cui tutto ha preso poi forma, tramite energia, sotto termini sia di spazio che di tempo, perciò ogni forma materiale come ogni forma informativa, derivata da una causa/effetto, data e posta in seguito ad esso)

Nulla
(Stato che comprende e assimila in esso sia l'assenza di spazio che l'assenza di tempo)

Io
(Conoscenza e coscienza, comprensione e lettura dei sentimenti e delle emozioni da questo derivate poi lette, registrate, comprese tramite il sistema neuronale cognitivo, dove i punti cardine emozionale poi sviluppati sono la paura e l'egoismo)



recensore:

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Recensione o commento # 3, data 10:03:00, 17/07/2022
Infinito, Eternità e Nulla così intesi non ci appartengono in essere, quindi possiamo solo dare una rappresentazione attributiva relativa al contesto e nostro personale sentire riguardo ad essi, senza nessuna comprensione effettiva in essere che non sia solo la nostra rappresentazione emotiva in essi riposta.

Vuoto e Io ci appartengono invece, sono assolutamente concetti definiti in essere (solo non completamente ancora da noi esplicati) e pienamente in nostro divenire, a noi anche totalmente comprensibili in essere.



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
$ donatore 2023 (3 dal 2021)

risposta dell'autore, data 19:54:06, 17/07/2022
Io li metterei giù così:
R- io ti rispondo così:

L'infinito (Assenza di spazio)
R- Tutto lo spazio possibile è immaginabile. Solo all'Uomo è concesso di immaginare (creare immagini) estendere la pianura ucraina, il pack antartico, l'oceano pacifico, il cielo stellato, l'interno della bolla dell'Universo Conoscibile, ecc… " concetto" non è altro che immaginazione che genera emozione e sentimento.

L'eternità (Assenza di tempo)
R- Tutto il tempo che non passa mai, che è fermo per noi che viaggiamo alla stessa velocità della luce, ovvero alla stessa sua velocità. Noi siamo fotoni viaggianti eternamente verso l'infinito? Anche questa è un'immagine che genera emozione e sentimento.

Vuoto
(Stato iniziale da cui tutto prende forma, sotto termini sia di spazio che di tempo, perciò ogni forma materiale come ogni forma informativa data e posta in seguito ad esso)
R- É quello che rimane dietro l'esplosione del Big Bang, quando tutta la luce e l'energia e la materia sono andate via, verso l'infinito in posti ancora vuoti.

Nulla
(Stato che comprende e assimila in esso sia l'assenza di spazio che l'assenza di tempo)
R- Il nulla non esiste neppure nella logica e non è immaginabile. Se lo fosse non sarebbe più il nulla. Serve solo per essere il contrario di qualcosa ma non può neppure essere pensato.

Immortale
R- È la conseguenza logica che risponde alla domanda ancestrale del perché esisto. La domanda nasce prima della paura e dell'egoismo. Sono immortale non perché non voglio morire, sono immortale perché l'immortalità è l'unica ragione dell'esistenza. Naturalmente per IO non intendo l'individuo fisicamente vivente. L'avevo ribattezzato " SÉ ". Il SÉ è Altro.

Io (Conoscenza e coscienza, comprensione e lettura dei sentimenti e delle emozioni da questo derivate poi lette, registrate, comprese tramite il sistema neuronale cognitivo, dove i punti cardine emozionale poi sviluppati sono la paura e l'egoismo).
R- Concordo.

Infinito, Eternità e Nulla così intesi non ci appartengono in essere, quindi possiamo solo dare una rappresentazione attributiva relativa al contesto e nostro personale sentire riguardo ad essi, senza nessuna comprensione effettiva in essere che non sia solo la nostra rappresentazione emotiva in essi riposta.
R- Concordo
Vuoto e Io ci appartengono invece, sono assolutamente concetti definiti in essere (solo non completamente ancora da noi esplicati) e pienamente in nostro divenire, a noi anche totalmente comprensibili in essere.
R- Non concordo



recensore:

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Recensione o commento # 4, data 23:17:38, 17/07/2022
INFINITO/ETERNO

Nelle tue risposte all'infinito e eternità hai espresso infatti un concetto puramente attributivo, io nel definirle assenza faccio altrettanto, ma le pongo però anche ad una condizione priva della mia comprensione possibile (dove pure tu poi ti ritrovi d'accordo come in seguito da te asserito), non potendo concepire e comprendere in essere niente fuori dal tempo e della spazio, quindi dalla nostra realtà (cioè Dio, o il nulla, o questa volontà che volenti o nolenti ha portato comunque a creazione tramite sua espressione "artistisca" questa realtà e noi tramite evoluzione di questa).

NULLA

Il Nulla è perfettamente associabile a Dio stesso o allo Stato di realtà o essenza priva di tempo e spazio cui esso è o dimora (anche questo puramente figurativo, ma affermabile per logica dato che, per lo stesso motivo, non può essere iscritto dentro la nostra realtà).

IMMORTALE

non mi trovo d'accordo, la concezione stessa dell'immortalità deriva solo dalla paura della morte o possibile accettazione di essa tramite il sè/Altro che tu asserisci, cioè esattamente quando il nostro io ha compreso in essere la sua futura, quindi in ogni possibile presente, venuta. Questo dal momento che come più volte affermato per quel che mi riguarda, il sè è solo l'io dissociato. Questo succede semplicemente quando l'io comprende questo stesso fatto, in essere e divenire come certo, cioè la propria morte fisica e quindi di coscienza ad esso legata, come quella di qualsiasi altro essere vivente ivi presente. Perciò è vero che siamo evoluzionisticamente i primi della classe, ma non per questo poi così speciali da distinguerci dal resto della materia organica vivente anche alla nostra morte.

Da qui il bisogno del superamento della morte in Altro da sé, o prolungamento della vita in essere, quindi il dissociarsi dell'io in sè appunto, o Altro in/da sè, anima, spirito ecc, tendente verso un esistenza infinita/eterna. In alternativa a questo è sufficente anche solo accettazione della morte tramite il concetto di passaggio da questo, ad un qualsiasi altro stadio possibile (quindi anche il dubbio su questo è contemplato in essere dall'inganno dell'io) diverso dall'esistenza data e a noi posta in essere.

Questo almeno fino al disvelamento da parte dell'io dell'inganno protratto da esso su/per esso, dato che l'io comunque non può esimersi, sempre poi illusoriamente; ma molto realisticamente da noi percepito tale, totalmente dal suo compito, compito poi auto delegato ora da io a sè.

Tramite processo logico, si può quindi arrivare a "riportare l'io" al suo giusto e unico posto di comando all'interno della coscienza di essere.

Questo è il nostro vaso di Pandora, una volta disvelato questo e compreso, molto del resto viene compreso secondo una semplice logica deduttiva a questo disvelamento seguita.

VUOTO

il vuoto invece è quello che si è venuto a creare inizialmente quando si è creata la realtà stessa, bisogna solo comprendere se prima, dopo o durante il big bang stesso. Se si asserisce che niente si crea dal niente tenderei più dopo, ma forse non è proprio così guarda il video (in realtà l'ho visto solo dopo averti risposto inizialmente, avendo provato a ragionare inizialmente da solo sul concetto logico di vuoto da cui è venuta la mia prima analisi) dove invece si evince come una tra le più probabili; l'ipotesi che, secondo una legge della meccanica quantistica, il vuoto sia venuto prima, anzi che proprio da questo stadio iniziale è partita poi tutta la concatenazione di eventi che hanno causato il big bang.

(link)

Da questo si deduce che Dio/Nulla abbia voluto creare questo universo (il perchè è assolutamente inutile anche solo chiederselo), quindi creata questa bolla di vuoto, da questo, sia poi partito il big bang e relativa fino ai nostri giorni espansione della stessa realtà, il video lo rappresenta anche graficamente, senza intervento divino naturalmente. Universo che comunque avendo avuto un inizio per forza deve presentare anche una fine (come qualsiasi forza/materia presente al suo interno) quindi essere già o risultare alla sua fine finito, dato che come sappiamo i suoi segmenti di tempo/spazio sono tutti già presenti, essendo Dio fuori dalla realtà è fuori dal tempo e dallo spazio, quindi se per noi all'interno l'espansione è sempre in costante avvenire, per Dio invece è già finita al momento stesso che è iniziata.

Noi cessiamo semplicemente di esistere prima consciamente e fisicamente quindi al momento della nostra morte, e poi totalmente come ogni altra cosa al suo interno in termini di materia o energia universale ivi presenti, con esso. Nessun dopo. Ogni altro passaggio o cambio di stato ulteriore dell'esistenza cosciente od incosciente dalla nostra mente fuori dal corpo, ha quindi la stessa rilevanza del chiedersi il perchè Dio ha voluto creare l'universo stesso. Questo sarebbe già come indagare Dio, quindi indagare qualcosa fuori dalla nostra realtà.



recensore:

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Recensione o commento # 5, data 16:24:09, 20/07/2022
Ovviamente, non asserisco che i segmenti dello spazio/tempo siano già tutti presenti solo perché Dio essendo fuori da questi concetti per lui non contano, quindi inizio e fine dal suo punto di vista (supposizione puramente figurativa), si sovrappongono e perciò si annullano a vicenda nel Nulla che lui è o in cui si trova (comunque non nella nostra realtà). Ma in virtù della legge di gravità o possibile lettura, pensata e affermata anche da Einstein stesso, sulla sua legge universale posta e lasciata a tutti usufruibile e falsificabile, ma ancora oggi pienamente vigente e non falsificata.



recensore:

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Recensione o commento # 6, data 10:05:46, 18/07/2022
Conclusioni quindi sempre le stesse ( ho riportato tutto il discorso solo per chi magari non ha letto i nostri precedenti dibattiti).

Dio/Nulla/Tutto/Volontà (o qualsiasi inutile nome vogliamo poi affibbiargli) non per fede, ma per logica, esiste FUORI dalla nostra realtà e fuori di essa è. Questo dato dal fatto che qualsiasi teoria da noi dimostrata o dimostrabile, come anche del tutto teorica, non riuscirà mai a trovare la causa iniziale alla creazione di questa o di altre realtà, ad essa connessa o meno che siano (secondo tutte le varie possibili teorie), quindi la volontà che ha dato l'origine a tutto questo susseguirsi di cause ed effetto.

Ci sarà sempre quindi un perché a noi sconosciuto per quanto indietro noi possiamo o potremmo in futuro riuscire a guardare. L'inganno dell'io prende vera forma e fa quindi leva proprio su questo stesso fatto che a noi rimarrà sempre ignoto, fatto che si va a legare direttamente poi alla comprensione (paura/accettazione) stessa della futura/presente nostra morte.

Tutto questo crea e sfocia nel dissociamento e quindi speranza in una via di fuga da essa (dalla morte) tramite la creazione di un ulteriore "sé" diverso in essere dall'io (io che risulta ed è infatti legato indissolubilmente al corpo e vita e morte di questo), e quindi successivamente fede o dubbio riposto da questo "sè" (la nostra ora percepita coscienza di pensiero od azione che crediamo comandi l'io) di/in possedere ancora un ulteriore Altro da sé (anima/spirito/consapevolezza) come parte in essere posta di/da questa misteriosa essenza creativa presente fuori dalla realtà.

Il tutto successivamente da noi portato per un nostro bisogno di dubbio/speranza di salvezza o accettazione di esistenza compiuta, dentro la nostra realtà e quindi dentro o come parte o vera essenza, di noi in essere (ogni forma o pensiero in noi di credo religioso o fede/dubbio di qualcosa in noi, di una qualche essenza che ci appartiene, e fuoriesce in essere fuori dal corpo al momento della morte).

Noi però non essendo quindi presenti tramite suo spirito o anima da lui derivata o lasciata in noi, ma essendo venuti tramite evoluzione dalla materia venutasi a formare all'interno della nostra realtà, quindi solo energia diventata tramite processi chimici/nucleari materia e poi successivamente materia vitale, non abbiamo vie di fuga possibile da questa realtà.

L'informazione data invece di essere sempre in vita in ogni preciso momento, non nel passato tramite l'uso del pensiero, ma in ogni stesso momento presente, è legata sempre all'energia presente e formatasi tramite evoluzione nel corpo, la stessa che permette sempre inconsciamente tutte le funzioni vitali del corpo indistintamente dal nostro volere o meno.

l'io quindi leggendo questa informazione è consapevole nel suo presente/passato tramite pensiero di questo stesso fatto, di essere sempre presente nel corpo, tramite questa consapevolezza o energia vitale fino alla nostra morte.

Morte che di fatto, come precedentemente scritto non riuscirà mai a leggere o comprendere in essere, dato che la morte arriva come questa energia presente in noi, sempre nell'istante presente e non nel presente/passato in cui noi possiamo poi successivamente leggerla e comprenderla.

Io credo e affermo quindi che noi siamo solo l'io, l'io è la coscienza di essere e la consapevolezza di questa stessa coscienza, legata mani e piedi totalmente al corpo, alle sue funzioni vitali e cognitive ivi presenti, l'io è quindi parte in essere del corpo che ci rende possibile tramite il suo sviluppo al pari di quello cognitivo, l'assimilazione e comprensione dei sentimenti ed emozioni da questo rilevate, registrate e comprese, sotto forma di immagini e costruzioni mentali/fisiche derivate da queste immagini, i vari sentimenti da noi realmente poi vissuti tali, tramite le emozioni provate e scaturite da questi in noi, per mezzo del pensiero (riflessione/analisi/immaginazione/creatività), e successivi cambiamenti neuro/fisiologici del corpo in risposta data ad essi.

Noi siamo al fine di tutto, tramite evoluzione della materia ed energia in essa racchiusa, solo espressione creativa, come tutto ciò che ci circonda fuori e dentro il pianeta, di questa volontà, ma non per questo sua parte in essere, se così non fosse, noi oggi senza alcun problema, potremmo comprendere in essere Dio, quindi l'infinito, l'eternità, il nulla ecc.

Questo riassume in maniera esaustiva tutto il mio pensiero/analisi/logica/intuizione sull'argomento posto.

Per chi dovesse leggere i vari saggi da me scritti nel sito essi portano nel loro susseguirsi, mano a mano a questo ragionamento che ora ho riproposto sotto questo testo di Giancarlo (che ringrazierò sempre per avermi provocato e quindi fatto ragionare logicamente fino a cambiare tramite numerose mie riflessioni, le mie precedenti convinzioni che rimangono comunque come prima, diverse dalle sue, a suo modo però altrettanto giuste e rilevanti per lui a descrivere le questioni poste)



recensore:

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Recensione o commento # 7, data 16:33:16, 20/07/2022
Quando mi riferisco a "energia vitale" mi riferisco alle informazioni presenti nel nucleo di ogni organismo cellulare che tende alla sua sopravvivenza ed al suo mantenimento vitale secondo funzione data. Informazioni che tramite il nostro sistema cognitivo, da esse costituito e tramite evoluzione dell'io/sé, sempre da esso possibile e derivato, fino evolvendosi nell'uomo a possedere non solo una mente e una coscienza, ma ancora più importante, una soggettività (la stessa che in futuro poi porterà il successivo dissociamento o inganno anche nel credere di avere o essere Altro da Sé) dove su questa edificherá la nascita e comprensione dei/sui sentimenti ed emozioni relative ad ogni contesto, interno ed esterno, vissuto, percepito, pensato o immaginato dalla mente e quindi dal corpo, poi successivamente letto e compreso tramite i diversi stadi presenti o in divenire dell'io e del sé.





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