Recensione o commento # 1, data 03:43:07, 08/05/2022
Direi di no, arriva sempre e per tutti un momento nella vita in cui si dovrà fare i conti con se stessi, con quello che si è saputo capire su quello che si è stati capaci di fare. Se nella propria vita si è sempre goduto di luce non propria, di luce riflessa, quando quella luce, insieme alla propria poi si avvicina a spegnersi, quando siamo noi stessi vicino alla nostra fine, dopo non basta più aver brillato e goduto tutta una vita di una luce si abbagliante, si confortante, ma che per quanto poi possiamo credere di comprendere, per quanto su essa possiamo poi basare le nostre convinzioni, quindi il nostro sapere e agire, non ci appartiene e non ci apparterrà mai davvero, per aver modo poi di guardarsi dentro senza paura del vero buio, quello che nessuno all'infuori di noi stessi può sapere né conoscere, perché è solo il nostro, quindi il buio che nessun'altra luce, all'infuori della nostra può svelare; ma se non si è fatto niente di veramente nostro, quindi di vissuto in maniera diretta e compreso nel nostro stesso profondo, per riuscire ad accettare la morte e la nostra fine, come tale, allora in quel preciso momento saremo completamente soli e totalmente all'oscuro, totalmente ciechi di fronte a tutto questo, in completa balia della nostra stessa paura e del nostro stesso vuoto.
risposta dell'autore, data 07:51:07, 08/05/2022
L'ultimo verso ti ha fulminato e su quello hai espresso un saggio commento di ravvedimento esistenziale.
Ma il corpo della poesia si riferisce al popolo, alla gente, alla plebe che preferisce godere della vita senza impegnarsi approfittando di quello che gli viene messo a disposizione dai leaders, siano essi gruppi di potere o personaggi singoli, i quali hanno la cultura e i mezzi per disporre del potere. Mi fa venire in mente il Grande Reset. Che dici?
Recensione o commento # 2, data 08:17:27, 08/05/2022
Si, comunque il senso del mio discorso vale anche su questo, se in vita ci si adagia per pigrismo, o per mancanza soggettiva e quindi nelle masse oggettiva di cultura, sempre derivata (se non sono presenti deficit cognitivi) dal pigrismo, pervenuto a sua volta proprio dal sistema dal momento che più "semplice" rimane una psiche più é facile che venga condizionata e indirizzata verso scopi preposti e perseguiti dal sistema stesso, allora per perpetuare questo, per essere indotto, non in maniera palese, ma emozionale, si usano i vari mezzi di comunicazione, prima i giornali, poi le televisioni, tutti con messaggi via via sempre più semplici da esporre e quindi assorbire/subire dalla psiche. Adesso internet ha fatto un ulteriore evoluzione di questo, i social, soprattutto gli ultimi (tik tok per esempio) sfruttano proprio questo processo, prendono una tendenza di moda la rendono virale e in 15 secondi la gente viene bombardata di continuo dallo stesso messaggio, la differenza é che ora però sono le masse stesse a perpetuare a loro modo questo, partendo da un imput iniziale dettato dal sistema. Quindi portandole a mettersi in gioco in prima persona, non solo si veicola il messaggio voluto, ma li si "schiavizza" emozionalmente allo stesso. Il sistema parte, da un suo imput iniziale, gli influencer di spicco lo seguono, e tutti a ruota nel loro piccolo guardano/imitano a loro volta lo stesso messaggio. Pensa cosa sarebbe possibile veicolare o inculcare nella testa della gente usando questo sistema…
Recensione o commento # 3, data 08:28:11, 08/05/2022
E comunque anche il "godere" della vita è indotto, non essendo esso stesso (per le masse) stato una conquista personale, quindi una propria scelta, poi quello stesso "godere" che è stato dato, può venire ed essere facilmente tolto (vedi in pandemia). Non sto sindacando con questo esempio che sia stato giusto o meno farlo, dico solo che quello che reputavamo "nostro" di diritto di poter fare o avere ci è stato comunque tolto per due anni, giusto o sbagliato che fosse farlo, questo rimane un fatto. Quindi in realtà tutto quello che ha a che fare col sistema stesso è indotto da condizionamento
(tecnico/ finanziario/ economico/ politico/ sociale/ culturale). Quello che rimane nostro quindi è solo il nostro universo interiore (il discorso nel mio primo commento), cioè quello che noi comprendiamo di noi stessi e da cui possono per questo derivare scelte e motivazioni di queste stesse scelte, non indotte o almeno solo in parte dal sistema, ma dettate più da un nostro stesso sentire interiore giusto o sbagliato che sia. Per questo dicevo che anche l'autocondizionamento può essere a sua volta pericoloso sia per il singolo quanto per le masse. Vedere le scuole americane, dove ogni anno succede proprio questo.
Recensione o commento # 4, data 10:22:54, 08/05/2022
Quindi alla fine del ragionamento, tutto è riconducibile a tre sole strade percorribili:
1) adesione/partecipazione attiva o passiva al condizionamento/indottrinamento, totale o quasi nella sua piena interezza al sistema (tecnico / finanziario/ economico/ politico/ sociale/ culturale), quindi le masse e chi detta il sistema stesso.
2) estromissione volontaria o meno dal sistema stesso, cioè i singoli che decidono di libera scelta o meno di estromettersi e quindi di dialogare (lavoro/vita sociale) col sistema stesso, diventando per questo emarginati e non più interlocutori rilevanti all'interno dello stesso.
3) forma ibrida, cioè chi è consapevole delle logiche indotte al condizionamento del sistema, ma non per questo sceglie di estromettere la sua individualità dallo stesso, ne abbraccia però per questo, in toto e al contempo sulla sua persona, i meccanismi dello stesso.
Questo lo porta all'autocondizionamento parziale, cioè in parte indotto per poter aver modo di dialogare col sistema, in parte dettato invece dal proprio stesso sentire e quindi possibilità di scelta di volta in volta dettato dal suo sentire stesso.
L'autoconfizionamento però può essere si sinonimo di una certa forma di "libertà" personale, ma essa stessa poi può rivelarsi pericolosa tanto per il singolo, quanto per la società. Questo per il suo stesso sentire tramite autocondizionamento interiore e derivato dall'ambiente stesso (la società, quindi il sistema), può essere però lenitivo verso se stesso e di conseguenza verso il prossimo, tutto dipende dal grado di autocomprensione e accettazione dello stesso denyro di sé (cioè il grado di comprensione dell'universo interiore del singolo rapportato in relazione allacomprensione dell'universo esteriore del singolo stesso). Motivo per cui il sistema preferisce soggiogare il più possibile l'individuo al suo stesso modo operante all'interno della società.
Ho riportato e ampliato questo ragionamento nel saggio
condozionamento-adesione-estromissione-forma-ibrida.html
Recensione o commento # 5, data 07:54:40, 08/05/2022
Di certo non ho compreso al 100% il senso è la profondità di quanto hai scritto. Però sì, per me nella vita l'importante è godere. La vita è breve e abbastanza uno s hifo (anche la persona apparentemente più felice del pianeta dovrà prima o poi lottare contro i propri demoni): ognuno deve cercare di organizzarsi per resistere e rendere almeno confortevole la propria parabola terrena. Personalmente ho fatto voto di eterna fedeltà alla frivolezza e mi lascio proteggere e viziare dalle persone che mi circondano: loro FANNO. Non sto dicendo che sia giusto, ma almeno così è tutto più sopportabile.
risposta dell'autore, data 08:00:52, 08/05/2022
La tua sincerità mi riempie di tenerezza. Anche io sono uno dei tanti plebei e faccio quello che posso. Piacere di risentirti.
Recensione o commento # 6, data 13:10:39, 08/05/2022
Diciamo Giancarlo che anche tu fai quello che puoi, ma forse hai meno possibilità di farti proteggere e viziare
risposta dell'autore, data 16:55:07, 08/05/2022
Per la tua delizia e di chi sia interessato ho ripescato dall'esperienza diretta due brani di diari di un ribelle.
Recensione o commento # 7, data 11:42:05, 09/05/2022
Un bacione ed un abbraccio. Siamo 8 miliardi e quelli che contano, decidono e possono cambiare le cose saranno lo 0, 00001%: perchè fare qualcosa? Perchè farsi venire le paranoie per tutto quello che va male? È un ragionamento egoista, pigro ed immaturo; però "chissene: ci pensino loro". Mi fa comunque piacere leggere che tu fai quello che puoi: effettivamente appartieni ad una generazione che la spian dorsale ce l'aveva…
Recensione o commento # 8, data 11:46:35, 09/05/2022
Deve essere sparito uno script dove dicevi che far voto alla frivolezza eterna, se è una cosa voluta e pensata, non è un male.
Comunque sì, evidentemente Giancarlo ha meno possibilità di farsi proteggere e viziare ed ha dovuto (giustamente) rimboccarsi le maniche. A me però dispiace se se la fa prendere male…