
Siamo fatti di energia




Descrizione: È comune pensare che le cose succedano anche se noi non le conosciamo. La realtà è oggettiva, esiste senza la necessità del nostro intervento. Sappiamo che quando non ci saremo più, la terra continuerà a girare nel cosmo infinito. Ma ne siamo sicuri?
Incipit: La consapevolezza è l'elevazione a un livello superiore della coscienza di sé stessi (che è concreti…

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Bella domanda, vero?
Si.
Allora, essere consapevoli di se stessi, oggettivamente, apre un universo di pensiero e domanda pressoché infinito…
Quello che però dobbiamo aver chiaro, almeno secondo il mio pensiero, è che noi possiamo avere consapevolezza di noi stessi o intuizione, solo di quello che riguarda il nostro sapere di essere, quindi la risposta a mio avviso è si, ma solo se quella cosa riguarda il tuo sapere di essere. Mi spiego.
Noi possiamo comprendere il creato, fauna, flora, universo, ma non possiamo comprendere "l'essere del creato". In realtà, come ben sappiamo, non possiamo, allo stesso modo del creato circostante (fauna, flora, ecc.), comprendere il nostro stesso essere come creato. Però possiamo comprendere (intuire), noi stessi per quello che siamo e per come siamo, non in rapporto all'essere, ma in rapporto alla nostra consapevolezza di essere.
Quindi aver consapevolezza del tuo essere ti porta ad indagare la tua stessa consapevolezza, che più arriva in profondità, più cambia e approfondisce la tua consapevolezza stessa di essere, quindi cambia anche il rapporto del tuo sapere di essere in divenire, applicato e in relazione ad ogni possibile contesto.
Esempio stupido per far capire il concetto:
Tu guardi una pianta e vedi una pianta.
Tu capisci e comprendi di essere vivo.
Tu guardi una pianta, ma adesso quella
pianta, per te, non è più solo una pianta,
ma è a suo modo, viva come lo sei tu,
ma se è viva prova dolore? (una domanda a caso)
Quindi la tua consapevolezza di te stesso, oltre a portare ad indagare il più possibile te stesso, ti porta automaticamente ad indagare anche il resto in relazione alla sempre più profonda comprensione di te. In questo senso quindi si, se cambia il modo di vedere e percepire il circostante, in maniera completamente differente da prima, cambia anche tuttala percezione che hai di esso
Ma al di là dell'ovvio, come può nascere la consapevolezza del Sé?
Comunque la consapevolezza di se è qualcosa che noi abbiamo e comprendiamo per intuizione e deduzione del nostro stesso sentire e pensare, ma senza poter conoscere o avere risposte date, questo perché come già detto abbiamo un IO di di base, ma esso si espande e forma quando iniziamo a comprendere le emozioni, prima di esso non abbiamo né possiamo avere memoria. La risposta dal primo vagito (o anche da prima di nascere) è in noi, ma se è registrata lo può essere solo a livello inconscio. Quindi a noi inaccessibile.
E tu mi chiederai quando è avvenuto questo contatto?
E io ti dirò :
Ipotesi uno
Tutto ha dato il via al primo uomo così come lo conosciamo (convince molto poco anche me ora, sa troppo di libro)
Ipotesi 2
Tutto ha soffiato l'universo (big bang)
Dentro l'universo era già inscritto che si sarebbero formate le varie galassie, sistemi solari, pianeti, la terra, l'evoluzione della flora, fauna, le scimmie antropomorfe, l'uomo. Quindi la nostra consapevolezza di sé era già inscritta nella nostra creazione evolutiva così come la conosciamo, cioè tutto ha perfettamente senso, anche senza il nostro giudizio o comprensione dei perché. (molto più verosimile)
In entrambe le ipotesi
A devi credere in Tutto per accettare questo,
quindi ha poca importanza poi a quale delle due ipotesi si crede, sia che scoppi la nostra bolla oppure quella dell'universo dove noi siamo materia e quindi energia, il risultato è lo stesso, prima o poi si torna a essere Tutto.
B non hai una risposta al perché abbiamo consapevolezza, se non quella che siamo l'opera d'arte di Tutto.
Come si può indagare questo? Non si può, si può intuire però grazie proprio alla profonda comprensione di se stessi, essendo la consapevolezza di sé, parte stessa della nostra areaa, della nostra bolla, della nostra vita. Ma se essa viene lasciata dallo spirito, lo spirito poi, l'essenza, l'anima non è qualcosa dentro di noi, ma solo il lascito che tocca la nostra intuizione di questo soffio, difatti è inindagabile, cioè sappiamo che c'è, ne comprendiamo i fattori in essere, ma non l'essere stesso, essendo quello fuori di noi. Altrimenti sapremmo anche il come e il perché succede questo.
E se questo fosse vero dimostrerebbe che questa sia per forza una emanazione di volontà, se no la consapevolezza di sé l'avrebbe tutto il creato, essendo originato dallo stesso soffio, diventato energia e quindi materia in ogni sua diversa forma, mentre sappiamo per certo che non è così, solo noi abbiamo questa consapevolezza. Quindi a prescindere dal come e tantomeno perché, che nessuno quindi può minimamente sapere, sappiamo per certo solo che ci è arrivata e ci è arrivata sapendo già che non avremmo potuto conoscerla, ma solo intuirne i fattori in essere. Se non è una volontà questa non so…
Se la mia consapevolezza dipende dalle mie convinzioni, significa che la realtà soggettiva si modifica al cambiare di quelle.
La mia realtà, ovvero la realtà che esiste fuori di me e che io comprendo, è modificabile dal mio cambiamento. Ovvero sono io che creo e cambio la mia realtà. Ovvio.
Ciascuno ha la sua realtà e la propria consapevolezza. Nessuno può interferire direttamente con questa: non è condivisibile. Ma sappiamo che possiamo descriverla e capire che abbiamo le stesse configurazioni.
Io sono solo io e la mia realtà è solo mia. Io sono consapevole di me stesso ma anche di quello che mi circonda: ne comprendo il significato e mi ci adatto e in questo assecondo la mia evoluzione.
Quindi la risposta è sì, perché prima di ciascun uomo esiste il suo Essere che decide di dare vita all'aggregazione di particelle della materia esistente e ne crea la realtà che ad un certo punto dell'evoluzione verrà riconosciuta dalla mente dell'Io nella situazione di consapevolezza. È il mio Essere che ha configurato in un nuovo individuo le prime particelle di energia infondendogli tutto il progetto evolutivo.
Il mio Essere è un campo di energia e in questo campo si forma un nuovo individuo: l'Io.
Esatto.Pare proprio che sia così.
Io dico che è stata già inscritta nel nostro essere e divenire, in tutti noi (nell'arco della nostra evoluzione, come volontà stessa da parte di Tutto) una volta poi raggiunta la nostra completa evoluzione in quello che siamo ora, quindi essa stessa è voluta volontà di Tutto già a monte, a partire già dall'inizio del creato stesso. Quindi già inscritta in noi e tramandata poi di generazione in generazione, ma questo tocco è venuto eoni prima del nostro concepimento individuale, per questo è completamente inindagabile al mio comprendere. Anche la mia segue una sua logica tanto quanto la tua, io la avverto, ma so che non la posso comprendere (quando, come, dove e perché), quindi non può essere avvenuta a partire dal mio essere (concepimento ), in divenire poi il mio io (mi riferisco sempre alla consapevolezza di se stessi).
Tu invece, togliendo dall'equazione, la voluta volontà di Tutto, considerandolo quindi parte stessa della tua realtà, essendo a tuo modo di vedere solo energia, pensi invece che questo processo avviene singolarmente ogni volta che noi stessi concepiamo, quindi tu la avverti, non la puoi comunque comprendere (né farti una ragione di questo, nel non poterla comprendere, sperando quindi in una eventuale futura risposta da parte dell'uomo stesso), quindi credi comunque che avvenga dentro di te.
Nei fatti ora, hanno esattamente le stesse possibilità di essere vere solo una di esse, od essere entrambe, in parte vere.
Questo perché non lo sapremo mai non potendolo indagare.
Ergo sono esercizi di logica pensiero, derivate da intuizioni, derivate da un profondo comprendere se stessi ognuno nel suo diverso giusto e verissimo per lui sentire. Ma non sono per tutti questi motivi verità comprovate e quindi dimostrabili, "solo" (si fa per dire, essendoci voluti anni per arrivarci) intuizioni.
Tutto "soffia" la scintilla, l'energia vitale che forma e dà una via all'universo, inscrivendo, conoscendo già il suo stesso futuro divenire, galassie, pianeti ecc.
Tutto sa già che si creerà una terra, mari, vita,
Da questa primordiale vita sa già che nasceranno, piante e animali.
Da questi animali sa già che usciranno tramite evoluzione stessa scimmie antropomorfe, che poi come già era sua volontà iniziale, prenderanno e arriveranno a comprendere di essere coscenti di sé.
Quindi questa che tu chiami "energia cosciente" diciamo, non viene o interviene direttamente in ognuno di noi singolarmente al concepimento, ma è essa stessa frutto di un lunghissimo processo evolutivo, già presente in tutti noi, ma a noi nei fatti incomprensibile, perché non è a livello individuale che avviene o ci tocca, (anima spirito, energia), ma è avvenuta a monte di quello che noi siamo ora, forse quando è stato creato l'universo stesso. In questo modo noi abbiamo comprensione, ma solo di noi stessi, non di Tutto, quindi in realtà non possiamo veramente sapere né dove, come, quando e perché ci è arrivata questa stessa comprensione, ma solo intuire ed ipotizzare, al massimo delle nostre capacità, questa nostra stessa limitata, comprensione del nostro essere, ognuno a suo diverso modo di sentire, cioè la nostra situazione attuale.
"Per comprendere meglio, chiamiamo Dio, Tutto.
Tutto "soffia" la scintilla dell'energia ( big ben) che forma e dà il via all'Universo, inscrivendo e sapendo già il suo stesso divenire: galassie, pianeti ecc.
Tutto sa già che si creerà una Terra, con i mari, con la vita; da questa terra sa già che nasceranno, piante e animali. Da questi animali sa già che usciranno con l'evoluzione, scimmie antropomorfe, che poi come già era nelle sua volontà iniziale, arriveranno a sapere di essere coscienti di se stessi.
Quindi questa che tu chiami "energia cosciente", non ci viene data singolarmente al concepimento, ma è essa stessa frutto di un processo evolutivo, un progetto, già presente in noi, ma per noi incomprensibile, da quando è stato creato l'universo stesso.
In questo modo noi abbiamo consapevolezza, ma solo di noi stessi, non del Tutto.
Quindi in realtà non possiamo veramente sapere né dove né come né quando né perché ci è arrivata questa stessa consapevolezza, ma solo intuirla e fare ipotesi sulla nostra situazione attuale".
Anche la tua conclusione, che ho ritoccato solo per semplificarla, è logicamente corretta e vale quanto la mia tenendo conto di quello che sappiamo, ma soprattutto tenendo conto di come riusciamo a definire "la nostra condizione attuale", ovvero il modo in cui possiamo ragionare con una logica strettamente condizionata dalla nostra cultura.
E allora io faccio un ragionamento in più, sperando di essere capace a spiegarmi in modo chiaro e convincente. Con questo ragionamento taglio fuori qualsiasi contrapposizione tra le nostre ipotesi rendendole superate entrambe.
Segue saggio "Relatività"
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