
Lo schiaffo




Descrizione: Matrimonio fresco fresco in rodaggio.

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Immaginate che quello sia il borbottio tra sé e sé di un uomo-maschio, incazzato per il fatto di sentirsi impotente di fronte all'ottusità della moglie-femmina, che non vuole ragionare e che non obbedisce ai suoi voleri.
Con un piccolo sforzo di immaginazione, stando all'ultima minaccia, si potrebbe concludere il racconto con la descrizione di un dramma. Tutto dipenderebbe dall'intensità della rabbia e dell'impulso aggressivo dell'uomo, come se una caldaia raggiungesse la pressione esplosiva.
Che dire? Lo schiaffo è conseguente a una parola giudicata offensiva. Il NO è una offesa alla potestà maschile. Il maschio è violento e selvaggiamente reagisce.
Sto provocando discussioni che dovrebbero tradursi in Saggi per BraviAutori?
E cosa succede allora quando persone normalmente inserite nella società, se sottoposte a stress uccidono? E molto più in generale perché solitamente sono i maschi che fanno la guerra?
Le risposte ovvie le sanno dare tutti. Hai qualcosa di meglio?
user deleted
"Perché è più "condannabile" il gesto fisico piuttosto che l'offesa morale?"
Io credo che il gesto fisico vada sempre condannato. Però troppo spesso ci si dimentica di quello morale.
Sicuramente dipende dal fatto che l'offesa fisica producendo dolore fisico sia più potente di quella morale, probabilmente perché siamo moralmente insensibili!
Non solo: l'offesa fisica è propedeutica alla morte e quindi alla fine senza ritorno, e questo spaventa; forse per questo la rende più condannabile. L'offesa morale non uccide, si sopravvive e si spera che rimargini la ferita. Ma forse fa più male di quella fisica e se così fosse allora diventerebbe più condannabile.
E poi mentre la fisicità è misurabile, difficile è giudicare quanto soggettivamente la vittima sia stata offesa.
Io rivedrei il giudizio con due esempi. Il primo è considerare la tortura fisica: molti sono forti, la subiscono e resistono. Il secondo è la persecuzione intimidatoria dello stalker attraverso offese mediatiche: spesso portano al suicidio.
Non credo sia un buon metodo di giudizio quello che si basa solo sulle conseguenze. Eticamente metterei sullo stesso piano il corpo e lo spirito.
Quindi l'offesa morale, può portare al suicidio (come massima conseguenza), oppure se si è moralmente più forti di chi ti offende, anche a nulla che non sia fastidio o irritazione, rabbia o al massimo odio, quello che vuoi, ma comunque superabile.
Quella fisica elimina il tuo essere soggettivo, quindi elimina o ferisce oggettivamente tutti a prescindere dal loro essere o sentirsi in causa, ergo per forza di cose più condannabile oggettivamente come offesa recata.
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Per via degli eccessi che già esistono questo argomento è un po' un tabù ma mi fa piacere che tu stia tentando di parlarne fuori da stereotipi.
Una bella sfida potrebbe essere per te quella di scrivere un racconto di immaginazione che metta in luce i punti di cui parli.
Un racconto più lungo intendo. Perché qui non si capisce il contesto e quanto grave sia l'offesa. E non si capisce se non l'ha più fatto perché ha capito o per timore. Timore anche solo del ricordo più che del dolore.
Il racconto così com'è è carino, ma non si capisce bene tutto e l'argomento è spinoso.
Nel lungo termine, chiaramente quindi se la violenza fisica poi non è portata all'estremo, potrebbe avere invece più rilevanza su questa quella psicologica, essendo più difficile da superare nel tempo, il corpo sicuramente per quanto martoriato si può riprendere più velocemente della psiche venuta violentata da un lungo e perpetuato periodo.
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descrizione: Un giorno un impiegato, tornado a casa dall'ufficio, compra un libro sui funghi. Da quel giorno la sua vita cambierà, anche se solo fino a un certo punto.
incipit: Era una bella giornata e ne approfittai per passare un momento in una libreria a pochi passi dall'ufficio. Chiesi al libraio un libro sui funghi. Da tempo avevo intenzione di comprare un manuale con le figure e le istruzioni per la loro raccolta. Un libro chiaro, illustrato, semplice ma completo. Il libraio era scomparso per qualche istante. Poi tornò con un manuale illustrato.
tags: #doppio(5) #libro(29) #matrimonio(19) #sosia(2) #funghi(4)
descrizione: Svegliarsi senza memoria, legati a una sedia, prigionieri di uno psicopatico: uno degli incubi peggiori che si possano immaginare. È quello che capita a Nico, per il quale però il vero pericolo potrebbe venire da molto, molto più vicino.
incipit: Ore 2.19. Clic. «Inizio registrazione. Interrogatorio numero uno» Sono le prime parole che Nico sente risvegliandosi. È legato mani e piedi a una sedia d'acciaio, posta al centro di una sala completamente spoglia. Sui muri tracce d'umidità che sembrano essere lì da sempre. Fatica a mettere a fuoco la scena, Nico. Gli sembra di dormire da un tempo lunghissimo, quasi non si ricordasse più come si fa a stare svegli. E in effetti, a parte il proprio nome, non ricorda assolutamente nulla.
tags: #matrimonio(19) #psicologico(3) #istantanee(3)
descrizione: L'assoluzione ha il sapor del nettare divino
incipit: “Scusiamoci e beviamo buon vino!”- Aride le bocche cingevano il cristallo e la lingua si abbeverava di’ scarlatta delizia come arbusti essiccati dal sole e beate dalla prima pioggia d’autunno.
tags: #bocche(1) #divino(5) #donne(139) #marito(3) #matrimonio(19) #nettare(1) #schiaffi(2) #vino(16) #violenza(31) #perdono(7)
descrizione: Due persone se si amano possono essere unite più di ogni altra cosa al mondo
incipit: Nel mentre che nel mondo, come da sempre, i più continuavano la loro esistenza inconsci di tutto.
tags: #affetto(10) #amore(717) #matrimonio(19) #unione(5)
descrizione: Poesia che pala dei sogni di una bambina divenuta donna ce vive l'incubo della violenza
incipit: Dal sogno alla realta’ S’imprigionava nei miei sogni ogni sera, Diventava ciò che volevo fosse Conversava le lingue che sapevo parlare,
tags: #dolore(93) #donna(139) #giochi(5) #gioia(19) #infelicita(4) #matrimonio(19) #passione(70) #pianto(12) #sogno(134) #tristezza(40)
descrizione: Una esotica volpe bianca viene investita, giace al suolo come morta.
incipit: – Questa è una di quelle faccende che non si sa se fossero un prodigio o se invece non accaddero affatto. Cioè, tua madre e io abbiamo la certezza che sia accaduta, ma ne siamo pure gli unici testimoni. E le cose vi sono cambiate in maniera talmente assurda… Allora i nostri ricordi su quanto di volta in volta succedeva sembrano fasulli. Ma per noi restano veri. Ma non ne abbiamo alcuna prova. Né l’avremo mai. Insomma, meglio cominciare dal principio, credo.
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descrizione: Racconto a carattere umoristico sulle nozze
tags: #comicita(2) #matrimonio(19)
tags: #donzella(1) #matrimonio(19) #sposa(5) #medioevale(1)
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