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Condizionamento e mercato

(saggio giornalismo, breve - per tutti)
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40 visite dal 06/05/2022, l'ultima: 1 settimana fa.
9 recensioni o commenti ricevuti
Autore di quest'opera:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
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Descrizione: da definire...

Incipit: La democrazia permette a chiunque la propria presa di coscienza e la facoltà, dove c'è capacità, di criticare e tentare di portare l'attenzione altrui verso le proprie convinzioni. Ma quante di queste opinioni sono realmente frutto della propria persona e quante sono indotte dalla società?


Condizionamento e mercato
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Recensioni: 9 di visitatori, 14 totali.
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recensore:

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Recensione o commento # 1, data 21:20:05, 06/05/2022
Giancarlo, però come tu dici le persone non si convincono, semmai si condizionano.
Devi evocare emozioni, non dare spiegazioni. Per questo il mio racconto non era diretto.



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
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risposta dell'autore, data 21:32:03, 06/05/2022
Sì, vero. Mi sono dimenticato di dirti che mi è piaciuto. Devo solo pensarci su.



recensore:

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Recensione o commento # 2, data 21:41:10, 06/05/2022
Ma certo. Stavo solo commentando questo tuo ultimo scritto



recensore:

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Recensione o commento # 3, data 22:53:39, 06/05/2022
Mi trovo d'accordo a livello teorico su gran parte della tua anlisi, voglio però entrarenel dettaglio in due punti:

"Che a ciascuno non servirebbe guadagnare di più, che basterebbe accontentarsi delle poche cose essenziali per rendere dignitosa l'esistenza senza il vizio del possesso inutile, è stato il messaggio delle religioni che propongono l'etica universale della bellezza e della bontà, e che hanno provato, senza riuscirci, a cambiare l'umanità. Evidentemente la fede negli dei non si è dimostrata sufficiente."

Questo per il semplice fatto che questo concetto non è applicabile sulla realtà della massa, ma solo in rarissimi casi su il singolo, solo tramite l'impossibilità oggettiva del soggetto di non accumulare superfluo (l'unica che mi viene in mente è il coma fisico/mentale, oppure uno stato di abbandono sociale del soggetto stesso come la vita sulla strada/o dentro conventi/templi/natura stessa ecc.). Infatti quelli che si imbevono la bocca di questi concetti sono i primi che accumolano ricchezze terrene, non certo spirituali da portare oltre questa vita secondo il loro stesso credo, salvo rarissime eccezzioni, ma che si possono ricondurre agli esempi che ho dato poc'anzi. Siamo tutti esseri umani fondati e perpetuati sull'egoismo, non è possibile, non c'è fede che possa attaccare questo se si parla di masse e non di singoli sparuti individui.

"Se un Pensiero Unico di bellezza e di rispetto per la Natura, diventasse di moda, sarebbe giustificabile un massiccio intervento politico per appoggiarne qualsiasi iniziativa di divulgazione.

Se poi questo modo di agire fosse in grado di creare ricchezza, avremmo chiuso il cerchio, accettando anche un capitalismo eticamente positivo."

Il pensiero unico, per quanto miri al giusto, non deve essere palesato, ma solo indotto, nascosto se vuoi che attecchisca nella gente, deve sentirlo come ti è stato detto, emozionalmente e non solo spiegato.

Bene come puoi fare percepire alle masse emozionalmente qualcosa, si di giusto che andrebbe fatto per il benessere di tutti e del pianeta stesso, se però questo benessere collettivo toglie proprio in gran parte quel benessere singolo economico di cui parlavo prima? Per farlo andrebbe già di fatto contro se stesso, quindi di per suo impraticabile se si vuole mantenere (per egoismo innato nell'uomo) lo stato di benessere economico individuale (sempre possibile solo a discapito poi del prossimo) presente nella società standardizzata dallo stesso capitalismo di oggi.

Utopia sociale.



recensore:

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Recensione o commento # 4, data 23:03:23, 06/05/2022
Per farlo i governanti del pianeta, dovrebbero ordinare a tutto ciò che è sottoposto loro di smettere di alimentare lo stesso sistema che li ha condotti ad accumolare ricchezze/utili come il pil del pianeta stesso. Loro sono soggetti allo stesso egoismo di accumulo individuale, quindi non lo farebbero mai.

L'unico esempio pratico che mi viene in mente, è che dovrebbero sapere per certo che il pianeta stesso stia per collassare nel giro di pochissimi anni, potrebbero allora (se non avessero via di fuga) convincersi logisticamente ed emozionalmente sulla possibilità di fermarsi.

Altre vie non le vedo, per attuare questa tua logica, dovremmo evolverci alle basi di quello che invece siamo e abbiamo perpetuato per 250.000 anni di trascorso sul pianeta.

Utopia di specie.



recensore:
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nwGiancarlo Rizzo
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risposta dell'autore, data 23:34:56, 06/05/2022
Gabriele carissimo, sei partito per la tangente? Rileggi bene il testo.
Tutto quello che ho scritto è solo per spiegare che la gente non si può convincere con la logica ma solo condizionandola. Esattamente come succede oggi nella nostra società.
Tutti i gruppi di potere lo fanno, dai preti alle firme della moda o ai produttori dei vaccini, scegli tu. Io vorrei solo che il maggior numero di persone se ne rendesse conto e tentasse di resistere al condizionamento cercando di ragionare per conto loro. I primi a fare il lavoro dovrebbero essere i genitori con i loro figli, ma dovrebbero essere loro stessi non conformati.



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
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risposta dell'autore, data 08:05:45, 07/05/2022
Ho riletto le tue note e le apprezzo. Secondo me dovresti approfondire con un saggio da pubblicare.



recensore:

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Recensione o commento # 5, data 11:05:00, 07/05/2022
Grazie per la rilettura e l'apprezzamento, non volevo contraddire quello che hai detto visto che come scritto in linea teorica condivido in pieno, ho solo riflettuto a mia volta e analizzato alcuni dei tuoi stessi passaggi, tutto qui. Comunque stavo pensando (mentre lavoravo, mannaggia non ho più una vita da quando sono su sto sito), come tu stesso hai detto che se le nuove generazioni, se i bambini di oggi vengono al mondo già praticamente precondizionati dai genitori stessi sull'acquisto compulsivo e il ricambio compulsivo di qualsiasi oggetto (voluto o indotto che sia, purtroppo è così), quindi chi la dovrebbe o potrebbe fare questa rivoluzione di cui parli? Le masse non possono, le nuove generazioni non possono, chi induce tutto questo sicuramente non può e di certo non vuole fermare lo stesso meccanismo che gli porta palate su palate di quattrini, chi si estranea dalla società non può oggettivamente cambiare nulla perché viene percepito dal sistema stesso e quindi dalle masse, non come un punto di riferimento a cui guardare, ma come estraneo al sistema stesso. Quindi chi rimane? Rimangono solo gli ibridi, cioè coloro che sono consapevoli di questo, ma essi stessi comprendono che a loro modo e misura, sicuramente minore rispetto a quello perpetuato delle masse, però contribuiscono anche loro stessi al sistema per poter essere o dialogare. all'interno del sistema stesso, come facevi tu nel tuo lavoro/vita o faccio io, privandomi cioè consciamente anche di un pezzo di società a cui potrei attingere, perché la reputo prettamente inutile, come tante altre cose che ci riguardano e di cui non abbiamo minimamente bisogno. Ma un sistema basato sul bisogno indotto o condizionato da un egoismo funzionale a questo, relazionato per di più al proprio percepito grado di benessere personale, penso che salvo cataclismi globali veramente rilevanti come dicevo prima, nelle masse non lo cambi è irreversibile.



recensore:
avatar di Namio Intile
nwNamio Intile
(collaboratore)

Recensione o commento # 6, data 09:43:19, 07/05/2022
Hai appena sfiorato un universo mondo. Mi sono imbattuto in Vance Packhard decadi fa. Sociologo, giornalista, con il suo Persuasori Occulti del 1957 scrive il primo saggio sui poteri della pubblicità attraverso la strategia del subliminale. Già negli anni '50 parla di analisi della profondità, tecnici della profondità, ricerche motivazionali. Ne emerge uno spaccato di società già allora divorata dal narcisismo di massa e di vendita di prodotti come forma di appagamento del narcisismo, e di bisogni emotivi segreti che si manifestano nell'acquisto. Gli uffici di Ricerche Motivazionali già all'inizio degli anni '50 si basano sul manuale di Werner Le classi sociali in America. Perché se gli americani si credono appartenenti tutti alla classe media, in realtà i pubblicitari sanno che la situazione è molto più complicata e variegata. E sì, le classi sociali esistono, solo che quelle basse non hanno coscienza di sé né devono averla.
Nasce anche in questo periodo la psicoseduzione dei bambini, per addestrarli ad essere i consumatori di domani. Oggi è a livelli inimmagginabili. Nel 1955 la RM arriva in politica e il politico diventa un prodotto da vendere, si estende alle Pubbliche Relazioni e così via. La pubblicità tramite RM è legata alla psichiatria. Clyde Miller ha scritto "Meccanismo della persuasione": il consumatore va precondizionato (con immagini e parole chiave) facendolo obbedire ad impulsi emotivi.
Oggi tutta la materia si studia all'università. Di dipartimenti incentrati sul marketing son piene le facoltà. Esistono migliaia di pubblicazioni e con internet da un pezzo hanno iniziato a fare profilazioni di massa. Una volta incontrai il responsabile del marketing strategico di una grande azienda e mi raccontò lo stato dell'arte della materia. Nonostante avessi letto molto sull'argomento, rabbrividii.
Ciascuno pensa di ragionare con la propria testa, in realtà non è più così da un pezzo. I persuasori occulti sono ovunque e vivono dentro di noi.



recensore:

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Recensione o commento # 7, data 11:23:42, 07/05/2022
Concordo in pieno Namio. Purtroppo però come dicevo a Giancarlo adesso, è con questo mondo che bisogna dialogare, con questo stesso sistema, se ci estraniassimo completamente da esso, non verremmo più percepiti come interlocutori, ma solo come estranei al sistema, quindi niente dialogo (niente lavoro/vita sociale). L'unica alternativa è essere una sorta di ibrido cioè un consumatore consapevole all'interno del meccanismo stesso, quindi a suo modo più libero nella scelta stessa che comporta e deriva dalla consapevolezza del suo conoscere il funzionamento di questo sistema.



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
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risposta dell'autore, data 16:28:42, 07/05/2022
Voglio portare la mia testimonianza diretta sull'argomento che ho introdotto perché ancora oggi mi è caro. Nel '73 ho aperto insieme a mia moglie il nostro primo negozio di giocattoli. Avevamo molto entusiasmo e pensavamo di cambiare la società. Naturalmente oggi che sono in pensione non posso far altro che riderci su (amaramente).



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Recensione o commento # 8, data 18:19:08, 07/05/2022
Una lettura che propone diversi spunti di riflessione, mi piacciono questi lavori Smile Ti propongo dunque, telegraficamente, le mie considerazioni su quello che hai scritto.

Esiste anche l'opinione della società nel suo insieme, l'opinione pubblica. Alla stessa maniera in cui l'opinione pubblica è modellata dalla comunicazione, lo è anche quella del singolo individuo.
L'imposizione dei modelli culturali non è propria degli autoritarismi, la subiamo anche in democrazia.
Certamente la comunicazione puo' favorire e promuovere la nascita di nuovi stili di vita, ma io dubito che esista un capitalismo realmente ecososostenibile. Le necessità dell'imprenditoria e quelle della natura non sono pienamente sovrapponibili.
I bambini sono condizionabili più degli adulti, è per questo che li educhiamo. Ma è la nostra educazione, li educhiamo e li formiamo a come dovranno servire al sistema. La campanella a scuola li abituerà alla sirena in fabbrica. Torniamo dunque alla domanda che poni all'inizio: quante delle nostre opinioni sono indotte? Io mi chiederei piuttosto: da quanti comportamenti e pensieri inculcati fin dalla tenera età riusciamo a sganciarci nel tempo?



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nwGiancarlo Rizzo
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risposta dell'autore, data 20:56:19, 07/05/2022
Grazie per la partecipazione. ho scritto un testo sui giocattoli e aspetto anche il tuo commento.



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Recensione o commento # 9, data 21:07:13, 07/05/2022
"Ma è la nostra educazione, li educhiamo e li formiamo a come dovranno servire al sistema."

Se qui ti riferisci alla educazione scolastica, concordo con il tuo ragionamento, ma non se ti riferisci a quella in ambito familiare, mi ci ritrovo solo in parte invece. Avendo una figlia di quattro anni sto cercando fin da ora (e trovo già risposta a questo), di coinvolgerla nella comprensione emozionale di se stessa, quindi in seguito e relazione a questo anche poi di quello che la circonda. Questo proprio per cercare di renderla fin da adesso in maniera anche subconscia più consapevole di se stessa quindi (spero) in misura a questo, anche meno condizionabile nel rapportarsi nella sua crescita individualistica sia verso se stessa che verso la società. Quindi siamo sempre li alla fine, io posso darle lo spunto nel cercare di trovare il più possibile la consapevolezza di se stessa, poi starà a lei seguire o meno quello che la stessa porterà nel suo percorso. Per il resto sono completamente d'accordo sulla tua analisi Francesco.





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