




Descrizione: Esistono numerose canzoni intitolate al supereroe in questione ma, per quello che può valere, il brano che ho associato a questo racconto fin dall'inizio è indubbiamente il classico di Elton John, "Rocket man".
Incipit: «Lois era davvero così bella, l'altra sera?» «Non era bella, Jimmy. Era uno schianto.» «Me la descriva, la prego.» No, io prego. Prego che la cantante, laggiù, la smetta con Billie Holiday. Vuole forse vedermi morto? Non lo sa che era la preferita di Lois? Non lo sa che Lois mi ha piantato? È uscita con Lex indossando il vestito verde. Io odio il verde, ma le stava d'incanto sopra le gambe abbronzate e lucenti come il rame, le braccia e la vita sottili da silfide, il collo lungo e flessuoso…
Mentre, invece, laddove il personaggio lascia la sua camera per recarsi sul promontorio, il racconto si impenna, merito delle descrizioni suggestive che hai saputo creare in questo contesto. Diciamo, quindi, che il racconto mi è piaciuto in parte.
Detto questo, ho capito perfettamente cosa intendi, ma credo anche che la capacità di empatizzare dei personaggi non sia l'unica veste con la quale un racconto possa presentarsi. Il protagonista, nello specifico, è in effetti un non-personaggio. La trasposizione umana di una figura assolutamente bidimensionale come può essere quella del supereroe, credo non potesse risultare altrimenti. Non in questo racconto, dove ciò che avevo in mente era di sfruttare l'icona marvelliana (si dice?), per la quale non nutro nemmeno una particolare affezione, al fine di metaforizzare il punto di vista alieno e farne sinonimo di amore non solo per una donna (che è e sempre sarà il nostro approdo romantico per eccellenza, intellettualmente parlando o meno) ma anche per il pianeta stesso, il quale voleva esplicitarsi proprio in quella parte descrittiva che hai menzionato.
Grazie per il commento sempre acuto e sincero, Carlo. Alla prossima.
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descrizione: Questa è la storia di Bert.
incipit: La palestra della scuola era illuminata solo in parte, la luce cadeva perpendicolare sulle sette sedie disposte in circolo. Il locale sapeva di lucido da parquet, le tribune erano vuote e il segnapunti elettronico spento. Le finestre, arrampicate sulle alte pareti, erano bersagliate da una fitta e insistente nevicata. Bert occupava una delle sedie, calzava un berretto di lana, era avvolto in uno sporco giubbotto e teneva le gambe accavallate. Aveva le mani una dentro l'altra e il suo…
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descrizione: Un ponte tra il passato e il presente. La prima parte, l'incidente nella riserva, vuole porre l'accento sul carattere umiliante, persecutorio di quello che è stato a tutti gli effetti un vero e proprio olocausto in nome del profitto e dell'avidità.
incipit: Montana, 2003. Il piccolo Falco ha fatto un disegno a scuola. La maestra ha chiesto alla classe di raffigurare, ognuno a suo modo, la bandiera americana. George W. Bush ha appena avallato la seconda guerra del Golfo e lei ha pensato probabilmente che infondere un po' di sano patriottismo nei giovani virgulti, non potesse certo far male. I disegni sono stati tutti esposti nel corridoio. Bè, quasi tutti. Quello di Falco è finito nel cestino, su diretta indicazione della preside.
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descrizione: L'elevazione e allo stesso tempo lo sprofondamento, di un fantasioso ragazzo americano, in una vita diversa, lontana dal mondo terrestre. Che in qualche modo era già scritta nel suo destino.
incipit: William Haggerty, nato a Seattle nel 1938 era un bambino timido e silenzioso. Il padre, Arthur, lavorava come meccanico in un'officina a Piooner square. La madre Linda invece, nella fabbrica Filson. Tra la quinta e la settima strada di Utah Ave, entrambi per dieci ore al giorno, sei volte la settimana. Per questo durante l'infanzia vedeva molto poco i genitori e la passò quasi esclusivamente con i nonni.
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descrizione: Trenta giorni di storie per Inktober 7 Fan
incipit: Scuotiti e strepita sul palco, si dice che anche gli alligatori salgano sulle assi in legno del locale per osservarla più da vicino. Quando suona 'Love and Alligators' si contorcono tutti come fossero rettili. Senti la pelle che si arrota e affila, e cambia colore come delle squame. Nella palude ci sono le condizioni di eccellenza, possiamo diventare tutti quanti Alabama Monroe.
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