Le tre porte

Complimenti, non so se sei ancora attiva sul sito, ma hai colto perfettamente l'intera esistenza, e non solo la nostra, ma il moto di ogni Essenza, di cui ogni suo intrinseco ed espresso aspetto al suo fine porta inesorabilmente ogni logica esattamente a quell'ultima frase.

Grazie Gabriele. Sono assente da un po' ma proprio in questi giorni sto rientrando un po' nei siti che ho purtroppo dovuto trascurare. Credo tu abbia afferrato il senso di ciò che volevo trasmettere.

Non ho solo afferrato il senso di ciò che hai scritto, quando ho letto pochi giorni fa la tua poesia, sono rimasto così colpito perché rispecchiava esattamente quello da me già teorizzato, quello che ora come puoi notare sto tentando di espletare al meglio delle mie possibilità, ciò che logicamente risulta esatto, ciò che succede, ciò che è la "realtà" se fosse concepita concettualmente in assenza di spaziotempo, in assenza quindi del valore che anche noi, come ogni altro singolo atomo di materia, o energia presente, siamo e al fine rappresentiamo coscientemente espresso, nient'altro che i termini strutturali del nostro stesso valore.

Ma senza spaziotempo in cui si esprima il valore di questa quantità di moto, o senza il valore della quantità di moto espresso in uno spaziotempo (sono pertanto valori intrinsechi) a partire dal valore probabilistico del campo quantistico di un falso vuoto, noi non esistiamo, Nulla è mai realmente esistito.

Pertanto ti consiglio di dare una occhiata ed una letta attenta se vuoi (comprendo la lunghezza) ai commenti e a tutto il proficuo dibattito da me posto e poi scaturito sotto il mio ultimo testo "il paradosso della coscienza" sono sicuro che troverai molto della tua poesia nelle mie parole, come io ho trovato qualcosa concettualmente di molto simile a ciò che asserisco nelle tue.