La porta che dà su due porte

Un racconto affascinante ma che ti fa perdere la testa. Il lettore si concentra per immaginarsi tale prodigio, assiste scettico alle testimonianze, giudica gli esperimenti effettuati, si arrovella per trovare una soluzione a cui nessuno ha ancora pensato. Sempre più preso dal racconto, rimpiange di non poter essere là, a provare in prima persona la possibilità dell’impossibile, certo di essere in grado di trovare l’indizio giusto nella serratura, nel lato del muro, nel numero della camera. Alla fine si arrende e prova a concedersi un’apertura mentale che permetta di concepire quel fenomeno inspiegabile come esperimento di una scienza ancora sconosciuta, che ha luogo sulla soglia di un mondo ancora inafferrato.
Una conclusione che lo lascia inappagato e curioso eppur contento: ha aperto una porta e ne ha trovato due.

Bella storia, questa
peccato che alla fine si abbandoni quel luogo invece di farne un mezzo monumento.
devo dire che leggendo mi sono trovato più volte in difficoltà, quindi mi complimento con l'autore per la bravura nell'elaborare tanta complessità
molto originale e ben scritto, piacevolissimo