Firenze, 1506

Roberto Bonfanti · 10/01/2023, 20:55

Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

- …e comunque, pare che Ser Francesco abbia ricusato la commessa.

- Ti credo, sono passati più di quattro anni dalle prime pose, si sarà stufato.

- No, no, son proprio le fattezze che non lo soddisfano. Ma l'hai visto? Non mi sembra che l'abbia resa proprio bella.

- Perché, a te pare che Madonna Lisa abbia, in verità, un nasino di molto più aggraziato?

- Eh, ma lo consorte la vede con gli occhi dell'amore.

- Sicuro, di quell'amore che non gli fa rifuggere le grazie licenziose, sia di dame che di servette, a quanto si dice.

- Cosa che non fa il Maestro…

- E se lui gradisce più i putti che le puttane saranno affari suoi. Oh Cecco! Sei come quelle beghine che, uscendo di messa, favellano degli altrui vizi mentre si fanno il segno della croce!

- Ma loro non trafugano i morti dai cimiteri!

- Per amore della iscienza, per studiarne ossa e interiora.

- Pratiche da negromante. Pari a quella di tenere in casa un cucciolo di drago cornuto. Certi suoi conoscenti l'hanno visto e si sono spaventati assai, tutta Firenze ne ha parlato con grande disdegno.

- Favole per fanciulli!

- Tu scherzi, Duccio! Guardalo, usa la mano del demonio. Te lo dico io, lo vedo già sulla strada de lo Santo Frate…

- Non nominare quel pazzo! Un eretico che ora brucia all'inferno, come bruciarono le sue carni in Piazza della Signoria!

L'oste e il servo continuarono a discutere sempre più animatamente; in quell'ora antimeridiana c'era un solo avventore nella locanda e proprio di lui stavano parlando.

L'uomo, seduto a un tavolo in un angolo, come disturbato da quel chiacchiericcio, alzò occhi dal suo lavoro e guardò i due che, colti in flagrante, si zittirono, distolsero lo sguardo e si mostrarono in tutt'altre faccende affaccendati.

Dopo essersi accarezzato la lunga barba, pensieroso, riprese a vergare la pagina con la sua strana calligrafia minuta e invertita.

"Chi biasima la pittura, biasima la natura, perché le opere del pittore rappresentano le opere di essa natura, e per questo il detto biasimatore ha carestia di sentimento. Nessun effetto è in natura sanza ragione, intendi la ragione e non ti bisogna isperienza."

Giovanni p · Messaggio da leggere da **Giovanni p** » 11/01/2023, 21:40

Buonasera, Roberto

Mi è piaciuto molto il tuo racconto, mi piacciono i racconti storici dove non si esagerano i particolari per convincere il lettore, e tu mi hai convinto.
Il racconto è poi divertente oltre che scritto bene, complimenti voto 5

Roberto Bonfanti · 12/01/2023, 22:03

Francesco Pino ha scritto: ↑11/01/2023, 11:30 Un breve dialogo tra gente comune e un pensiero filosofico alla fine, tutto qui. Se l'esperimento era incuriosire il lettore, con me ci sei riuscito alla grande. Ci ricordi che la Gioconda fu dipinta tra il 1503 e il 1506 e che a commissionarla fu Francesco del Giocondo, marito di Lisa Gherardini. Ci racconti delle dicerie su Leonardo che profanava le tombe (quando in realtà lavorava sui cadaveri forniti dall'ospedale) e del suo scherzo di camuffare una lucertola per farla sembrare un drago. Citi Savonarola e alla fine ci apri anche una finestra sul pensiero di Leonardo... insomma, bravo Roberto. Si puo' dire tanto anche in poche righe.

Grazie Francesco, sono contento che tu abbia apprezzato e colto i riferimenti del mio breve testo.

Roberto Bonfanti · 12/01/2023, 22:05

Giovanni p ha scritto: ↑11/01/2023, 21:40 Buonasera, Roberto

Mi è piaciuto molto il tuo racconto, mi piacciono i racconti storici dove non si esagerano i particolari per convincere il lettore, e tu mi hai convinto.
Il racconto è poi divertente oltre che scritto bene, complimenti voto 5

Ciao Giovanni, ti ringrazio per il gradimento che dedichi sempre ai miei racconti.

Alberto Marcolli · 18/01/2023, 16:49

ben nove "che" in 11 righe e 7 esclamativi. Resto tutto bene. Se non avessi letto il commento di Francesco Pino, sarò sincero, io tutti questi riferimenti storici non li avevo colti. Le mie lacune in materia sono ciclopiche.
Il "corto" ha un suo fascino per chi lo capisce. Non mi sento in grado di valutarlo con un semplice numero. Comunque l'ho apprezzato anche per la "spigliatezza" dei dialoghi.

Roberto Bonfanti · 18/01/2023, 18:14

Alberto Marcolli ha scritto: ↑18/01/2023, 16:49 ben nove "che" in 11 righe e 7 esclamativi. Resto tutto bene. Se non avessi letto il commento di Francesco Pino, sarò sincero, io tutti questi riferimenti storici non li avevo colti. Le mie lacune in materia sono ciclopiche.
Il "corto" ha un suo fascino per chi lo capisce. Non mi sento in grado di valutarlo con un semplice numero. Comunque l'ho apprezzato anche per la "spigliatezza" dei dialoghi.

Giusto, Alberto, ho abbondato con i che e gli esclamativi. A mia discolpa posso dire che mi servivano per rendere animata la discussione fra i due uomini.
Ti ringrazio per l'apprezzamento, in quanto ai riferimenti biografici di Leonardo ho giocato in casa: condivido il paese di nascita ma non le doti artistiche e di pensiero, ahimé, con il genio del rinascimento.

Mariovaldo · Messaggio da leggere da **Mariovaldo** » 24/01/2023, 9:53

Un genio che sovrasta i suoi contemporanei suscita invidie e sospetti. Qui ci racconti non di UN genio ma DEL genio, capace di sovrastare chiunque in un'epoca che di geni era ricca, colto in un momento di normalità apparente… ma chissà cosa stava elaborando la sua mente superiore.
Una briciola di vita del Genio per antonomasia narrata con semplicità, proprietà di linguaggio e stile accattivante, bravo.

Andr60 · Messaggio da leggere da **Andr60** » 26/01/2023, 14:43

In quella locanda m'immagino seduti a un altro tavolo due avventori, ancora arrabbiati poiché costretti a pagare numerose volte un fiorino per il diritto di passaggio di un ponte

Mi è piaciuta e mi pare ben riuscita la ricerca sul linguaggio di quel tempo.

Roberto Bonfanti · 28/01/2023, 11:48

Mariovaldo ha scritto: ↑24/01/2023, 9:53 Un genio che sovrasta i suoi contemporanei suscita invidie e sospetti. Qui ci racconti non di UN genio ma DEL genio, capace di sovrastare chiunque in un'epoca che di geni era ricca, colto in un momento di normalità apparente… ma chissà cosa stava elaborando la sua mente superiore.
Una briciola di vita del Genio per antonomasia narrata con semplicità, proprietà di linguaggio e stile accattivante, bravo.

Grazie per il bel commento, Mariovaldo.

Roberto Bonfanti · 28/01/2023, 11:55

Andr60 ha scritto: ↑26/01/2023, 14:43 In quella locanda m'immagino seduti a un altro tavolo due avventori, ancora arrabbiati poiché costretti a pagare numerose volte un fiorino per il diritto di passaggio di un ponte
Mi è piaciuta e mi pare ben riuscita la ricerca sul linguaggio di quel tempo.

...e poi i due cercano di spiegare a Leonardo come funziona il treno

Grazie Andr60!

Roberto Bonfanti · 05/02/2023, 8:55

Giardellicaruso ha scritto: ↑04/02/2023, 23:43 Un racconto divertente, si potrebbe disegnare come un fumetto. Non mi convince però la reazione di Leonardo.
Dopo tutto, quel modo di parlare era proprio da osteria, quindi, probabilmente, lui non gli avrebbe badato.

Grazie per il commento. Leonardo, infatti, non bada alle chiacchiere dei due, ne è sono un po' infastidito perché lo distraggono dal suo lavoro.
Saluti, alla prossima.

Namio Intile · 09/02/2023, 11:18

Non so se sia proprio quello il toscano adoperato nella Firenze d'inizio XVI secolo, ma me lo lasci credere, perché è davvero gradevole e musicale la lingua con cui fai parlare Duccio e il suo compare. E poi là, con due pennellate, sappiamo tutto sulla genesi del ritratto più famoso del mondo, quello di madonna Lisa Gherardini, maritata a ser Francesco del Giocondo. E in mezzo a quello scorcio di maldicenze da bar, pardon da locanda, spunta fuori anche lui, il divo Leonardo. E ci lascia quel suo aforisma che alla fine giustifica il tuo scrivere il racconto.
Ottimo corto, con quel capovolgimento dove lui appare, un po' come Hitchcock nei suoi film. E a te, caro Roberto, che meriteresti ben altro pubblico, ma rimani sempre tra noi... un caro saluto.

Roberto Bonfanti · 09/02/2023, 12:45

Namio Intile ha scritto: ↑09/02/2023, 11:18 Non so se sia proprio quello il toscano adoperato nella Firenze d'inizio XVI secolo, ma me lo lasci credere, perché è davvero gradevole e musicale la lingua con cui fai parlare Duccio e il suo compare. E poi là, con due pennellate, sappiamo tutto sulla genesi del ritratto più famoso del mondo, quello di madonna Lisa Gherardini, maritata a ser Francesco del Giocondo. E in mezzo a quello scorcio di maldicenze da bar, pardon da locanda, spunta fuori anche lui, il divo Leonardo. E ci lascia quel suo aforisma che alla fine giustifica il tuo scrivere il racconto.
Ottimo corto, con quel capovolgimento dove lui appare, un po' come Hitchcock nei suoi film. E a te, caro Roberto, che meriteresti ben altro pubblico, ma rimani sempre tra noi... un caro saluto.

Ti ringrazio, Namio, le parole che spendi per i miei racconti sono sempre una bella gratificazione.
Neanche io sono sicuro che il fiorentino del '500 sia quello che ho usato, anzi, credo proprio che sia parecchio edulcorato nei modi e nella forma, un contemporaneo avrebbe usato termini molto diversi dai miei, scribacchino del 21° secolo.

Laura Traverso · 11/02/2023, 21:51

Molto buona l'dea di parlare e far parlare personaggi storici in maniera ironica sui capolavori del passato. Sei sempre più bravo a spaziare, in maniera originale, tra generi assai diversi tra di loro. Apprezzabile anche la "cortezza" entro la quale hai saputo far stare un racconto completo. Ciao, a rileggerti volentieri.

Marino Maiorino · 13/02/2023, 18:47

Roberto, che chicca adorabile!
Scusami ma ho dovuto punirti non assegnandoti il massimo dei voti perché, se scomodi vell'omino lì, che sia almeno per un buon quarto d'ora, ché tante cose voglio apprendere!
Fantastica istantanea, godibilissima e attualissima grazie al comportamento dei personaggi in primo piano, un piccolo ritratto (come la Gioconda, d'altro canto) esso stesso.

Roberto Bonfanti · 14/02/2023, 22:38

Laura Traverso ha scritto: ↑11/02/2023, 21:51 Molto buona l'dea di parlare e far parlare personaggi storici in maniera ironica sui capolavori del passato. Sei sempre più bravo a spaziare, in maniera originale, tra generi assai diversi tra di loro. Apprezzabile anche la "cortezza" entro la quale hai saputo far stare un racconto completo. Ciao, a rileggerti volentieri.

Grazie Laura, la figura di Leonardo mi ha sempre affascinato, questo è un mio modesto omaggio al suo genio.

Roberto Bonfanti · 14/02/2023, 23:21

Marino Maiorino ha scritto: ↑13/02/2023, 18:47 Roberto, che chicca adorabile!
Scusami ma ho dovuto punirti non assegnandoti il massimo dei voti perché, se scomodi vell'omino lì, che sia almeno per un buon quarto d'ora, ché tante cose voglio apprendere!
Fantastica istantanea, godibilissima e attualissima grazie al comportamento dei personaggi in primo piano, un piccolo ritratto (come la Gioconda, d'altro canto) esso stesso.

Di Leonardo si potrebbe parlare all'infinito, ma è meglio che lo faccia chi ha cognizione di causa, io volevo solo fare un quadretto, immaginando come lo vedesse la gente comune dei suoi tempi (che poi, per certi versi, non sono troppo diversi dai nostri).
Marino, io a Firenze, "vell'omino lì", 'un lo direi; facile trova' uno che ha bevuto l'acqua a i' Porcellino e che ti bolla come proveniente da i' contado o riportato dalla piena.
Scusa se mi è scappato un po' di "toscanismo", grazie, davvero, per il bel commento!

Marino Maiorino · 15/02/2023, 7:56

Roberto Bonfanti ha scritto: ↑14/02/2023, 23:21 Marino, io a Firenze, "vell'omino lì", 'un lo direi; facile trova' uno che ha bevuto l'acqua a i' Porcellino e che ti bolla come proveniente da i' contado o riportato dalla piena.

Ma io PROVENGO da i' contado! A Napoli sono di Caserta, in Sicilia sono stato solo per turismo, idem in Toscana, in Olanda vivevo in Overijssel (e l'Olanda finisce all'Ijssel, ma non dirlo ai suoi abitanti), a Barcellona vivo a 20km...
Contado 4 EVA!

E le mie lezioni più recenti di toscano le devo a un Pontederese, quindi ci sta, ci sta tutto!

Anto58 · Messaggio da leggere da **Anto58** » 17/02/2023, 18:34

Interessante questo breve, ma intenso, racconto. È più difficile condensare in poche righe che dilungarsi in molte pagine. Bello lo stile, che ti catapulta nella Firenze di Leonardo. Come in un film, riesci a "vedere" i personaggi che amabilmente e vivacemente parlano inconsapevoli di quel capolavoro. Complimenti. Voto 5

Roberto Bonfanti · 17/02/2023, 22:49

Anto58 ha scritto: ↑17/02/2023, 18:34 Interessante questo breve, ma intenso, racconto. È più difficile condensare in poche righe che dilungarsi in molte pagine. Bello lo stile, che ti catapulta nella Firenze di Leonardo. Come in un film, riesci a "vedere" i personaggi che amabilmente e vivacemente parlano inconsapevoli di quel capolavoro. Complimenti. Voto 5

Ti ringrazio molto per il bellissimo commento.

Domenico Gigante · 03/03/2023, 9:10

Caro Roberto! Il tuo è un simpatico sketch in una locanda del 1500: un po' didascalico nel contenuto, ma molto efficace nella sua forma burlesca. La brevità è molto importante: ha un ritmo quasi televisivo (tv d'altri tempi, con il Trio a far da mattatore). Si sente che vuol essere a suo modo un soggetto per qualcosa da rendere in immagini. Sarebbe superfluo dirti che scrivi proprio bene, se non fosse che gli elogi sinceri costano poco e sono sempre ben graditi. Piaciuto molto. Un abbraccio!

Roberto Bonfanti · 03/03/2023, 19:49

Domenico Gigante ha scritto: ↑03/03/2023, 9:10 Caro Roberto! Il tuo è un simpatico sketch in una locanda del 1500: un po' didascalico nel contenuto, ma molto efficace nella sua forma burlesca. La brevità è molto importante: ha un ritmo quasi televisivo (tv d'altri tempi, con il Trio a far da mattatore). Si sente che vuol essere a suo modo un soggetto per qualcosa da rendere in immagini. Sarebbe superfluo dirti che scrivi proprio bene, se non fosse che gli elogi sinceri costano poco e sono sempre ben graditi. Piaciuto molto. Un abbraccio!

Certo che gli elogi fanno sempre piacere! Quando poi si cita come esempio il Trio, non c'è che da esserne lusingati. Ti ringrazio e ricambio l'abbraccio, Domenico.