Il principe del mondo

Bel racconto affascinante che lascia riflettere sulla percezione della verità della vita. Ricorda molto la nascita della religione cristiana al tempo del paganesimo ma potrebbe essere anche interpretata come una ribellione in una colonizzazione aliena. Il significato sta nel ripetersi dei fatti, nell'innata coscienza di libertà che porta a sospettare della perfezione terrena, nel riflettere sui dubbi, nell'accettare il prezzo delle proprie idee. Jean potrebbe sembrare un perdente, con un tale esiguo numero di seguaci, in realtà è riuscito a scardinare la sicurezza di chi comanda, costringendolo a intervenire, a sopprimere, a sistemare. Le battute finali del racconto dimostrano la comprensione dell'ennesima sconfitta da parte dell'antagonista, che deve accontentarsi di una pseudo vittoria solo su questo mondo. (Ti segnalo qualche svista: "Dell’albero del della vita" - "dove c’era un tavolino, qualche sedia e" [c'erano]- "la fuori" [con accento]- "La tromba non ha ancora suonata" - "La letteratura ci dà perderti")

Racconto scorrevole, dove si riflette sul senso della vita e della sua naturale dipartira. La morte. Viviere eternamente non avrebbe senso, ci si abituerebbe e l'uomo non avrebbe più lo scopo di dover correre per poter raggiungere determinati obiettivi, determinate mete. Senza la morte la vita non ha senso, secondo me. Qualche piccole sviste che dopo una bella riluttera si possono eliminare.