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Re: Commento
Intanto grazie mille per il commento! L'errore di battitura lo sistemo subito, per il resto magari do una riletta con calma dopo. Mi spiace sapere che non ti abbia coinvolto più di tanto ma ognuno ha una sua sensibilità e gusto, ed è giusto così.Carol Bi ha scritto: ↑29/07/2020, 0:30 Consiglio una revisione del testo. Da "aggiustare" tutti i tempi verbali e, inoltre, da rivedere la punteggiatura, soprattutto nella prima parte. Per il resto il testo è scorrevole anche se, sinceramente, non mi coinvolge più di tanto. Ho trovato carino il finale. Da correggere qualche errore di battitura ("lo aveva detto" lei non "lo avevo detto lei").
Potrei sapere perché non ti ha coinvolto? Mi potrebbe essere utile in futuro
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già il titolo è, a mio parere, sbagliato. più corretto "Ah, le more!"
ma poi bisogna fare una revisione generale e profonda.
tempi verbali sbagliati, molte d eufoniche, punteggiatura completamente da rivedere, formattazione che lascia a desiderare.
il trattino basso nei dialoghi nn va bene, ci vuole quello alto.
ci sono errori vari da sistemare.
davvero peccato, perché la storia era carina
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Re: Commento
Ciao Fausto! Ti ringrazio per il commento in effetti devo migliorare per quanto riguarda la tecnica, mi piace però dare spazio al contenuto è un aspetto del mio modo di vedere le cose. Sono contento quindi che le critiche siano rivolte solo ad aspetti tecnici, non pensavo di meritarmi un 1 ma lo accetto e rispetto il tuo pensiero. Sono più felice quando il racconto piace ma farò tesoro anche di questo e continuerò per quella che penso sia la mia strada. Chissà se laddove cade la forma il contenuto inizia a brillareFausto Scatoli ha scritto: ↑29/07/2020, 18:42 mah, devo dire che è un peccato.
già il titolo è, a mio parere, sbagliato. più corretto "Ah, le more!"
ma poi bisogna fare una revisione generale e profonda.
tempi verbali sbagliati, molte d eufoniche, punteggiatura completamente da rivedere, formattazione che lascia a desiderare.
il trattino basso nei dialoghi nn va bene, ci vuole quello alto.
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Re: Commento
Ciao Roberto e grazie mille! Probabilmente questa volta non ho curato come avrei dovuto l'aspetto tecnico, sono però contento che il messaggio sia più o meno arrivato, ognuno poi ha una sua sensibilità. Ti ringrazio davvero per questo pensiero mi ha dato una bella carica, per quanto riguarda le parole "sciolte" potresti avere ragione, ma trovare i giusti equilibri a volte non è facile. Anch'io solitamente mi lascio affascinare dal contenuto piuttosto che dalla forma, quindi capisco perfettamente cosa intendi, grazie ancoraRoberto Virdo' ha scritto: ↑29/07/2020, 10:05 Ho letto con estremo interesse questo breve testo. Ci vedo grande potenzialità. Purtroppo resta effettivamente penalizzato da qualche piccola imperfezione, ma si tratta di cose che non è mia abitudine rilevare e se lo faccio è per dare merito al contenuto. Invece trovo di troppo alcune parole "sciolte" che onestamente non danno alcun valore aggiunto, semmai lo tolgono (ovviamente è questione di sensibilità personale).
Sono stupito da lei, parlo della protagonista. Parlo delle sue parole. Un approccio obliquo a un sentimento che infine si rivela infinito. Termini non comuni, un'analisi filtrata da colori particolari. Bello, mi è piaciuto.
E anche se ora ho paura che appena passerò sulle strisce pedonali ci cascherò dentro (che fantasia!), supero i dubbi formali dando come sempre preminenza ai contenuti e assegno, dal mio modestissimo punto di vista, un voto alto che poteva essere il top (ma qualcosa mi dice che è solo un rimandare a una prossima occasione).
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Il personaggio femminile che hai creato è fantastico, te lo invidio. Una protagonista del genere non si può che amarla e al confronto lui proprio non esiste. Da quel breve dialogo con il protagonista (entrambi senza nome) rifulge come la brillante Venere in una notte senza Luna.
Io partirei proprio da lei per mettere un po' d'ordine. Dal punto di vista formale darei una sistemata agli spazi, metterei dei caporali, un po' più di cura per la punteggiatura: " Erano passati sette anni, da quella promessa." qui, ad esempio, la virgola non ci va.
E per i tempi verbali: "almeno avrei capito perché dire quelle due parole per lei era impossibile." qui ci metterei un fosse.
E poi l'intersezione di quegli stati emotivi tra parentesi (sorrideva), come fosse un'opera teatrale, che sono da inserire in maniera più opportuna.
Basta una rilettura.
Ciò che meno mi convince è l'equilibrio tra l'io narrante e i dialoghi. Inizia il racconto con il suo punto di vista che funziona quasi da prologo del dialogo che contiene il vero succo del racconto. Le due parti mi sono sembrate slegate, la prima costruita apposta quasi per introdurre i dialoghi, ma senza allinearla a questi come tono e come livello. Dialoghi che contengono dei meravigliosi pensieri e riflessioni e introspezioni.
Insomma, sembrano quasi due racconti diversi anche per il diverso peso tra i due protagonisti.
Proverei a unirli meglio ad amalgamarli.
Materiale ne hai.
Unica nota personale, dall'alto dei miei molti più di undici anni insieme alla stessa persona, ti assicuro che dopo undici anni uniti come coppia discorsi del genere o si sono già fatti o non si faranno mai.
Un buon lavoro.
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Re: Commento
è dovuto solo al gran numero di errori e di refusi che il racconto presentaSimone_Non_é ha scritto: ↑29/07/2020, 20:28 Ciao Fausto! Ti ringrazio per il commento in effetti devo migliorare per quanto riguarda la tecnica, mi piace però dare spazio al contenuto è un aspetto del mio modo di vedere le cose. Sono contento quindi che le critiche siano rivolte solo ad aspetti tecnici, non pensavo di meritarmi un 1 ma lo accetto e rispetto il tuo pensiero. Sono più felice quando il racconto piace ma farò tesoro anche di questo e continuerò per quella che penso sia la mia strada. Chissà se laddove cade la forma il contenuto inizia a brillare
la storia in sé merita molto di più, davvero
purtroppo sono uno che guarda molto il lato tecnico, come la chiami tu, ossia la lingua, la grammatica, la punteggiatura e via dicendo
sistemando quelle, la storia è più che gradevole
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Re: Commento
ti ho dato un voto motivandoloSimone_Non_é ha scritto: ↑29/07/2020, 23:34 Ciao Roberto e grazie mille! Probabilmente questa volta non ho curato come avrei dovuto l'aspetto tecnico, sono però contento che il messaggio sia più o meno arrivato, ognuno poi ha una sua sensibilità. Ti ringrazio davvero per questo pensiero mi ha dato una bella carica, per quanto riguarda le parole "sciolte" potresti avere ragione, ma trovare i giusti equilibri a volte non è facile. Anch'io solitamente mi lascio affascinare dal contenuto piuttosto che dalla forma, quindi capisco perfettamente cosa intendi, grazie ancora
tu no, tu mi hai dato 1 a prescindere, senza neppure commentare
ecco, queste sono le cose che non sopporto, le stupide ripicche dovute alla rabbia.
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Re: Commento
Ma Fausto ho letto il tuo racconto poi, come saprai anche meglio di me, la vita ti viene a bussare e ci sono delle priorità, mi sono quindi preso il mio tempo e avrei commentato il tuo lavoro in ogni caso. Mi sembra assurdo dovere dare spiegazioni di questo genere, quando accettando le regole della gara ci si presta anche a voti senza commento. Inoltre come ti dicevo per me è strano giudicare un opera per solo l'aspetto tecnico, comunque accetto e rispetto il tuo modo e ti ringrazio per il commento.Fausto Scatoli ha scritto: ↑30/07/2020, 20:15 ti ho dato un voto motivandolo
tu no, tu mi hai dato 1 a prescindere, senza neppure commentare
ecco, queste sono le cose che non sopporto, le stupide ripicche dovute alla rabbia.
terrò presente il tutto, ovviamente
Non posso però fare a meno di prendere le distanze da un certo comportamento intimidatorio, sei libero di darmi tutti gli 1 che vuoi, se ti fa stare bene sono felice per te, sul serio.
Per me questo è un luogo dove imparare, mettersi alla prova e confrontarsi.
Vorrei quindi evitare ogni tipo di scontro per sottigliezze. Ognuno ha le sue opinioni e visioni semplicemente. Capisco la tua rabbia perché ci si mette impegno in ogni forma artistica, un saluto
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Re: Commento
Devo avallare entrambe le note che ho citato:Simone_Non_é ha scritto: ↑30/07/2020, 23:47...quando accettando le regole della gara ci si presta anche a voti senza commento.
...Non posso però fare a meno di prendere le distanze da un certo comportamento intimidatorio...
- non è obbligatorio commentare (sebbene fortemente incentivato);
- se c'è qualche motivo di dissapore LO DOVETE DIRE A ME, non attivando battibecchi nel forum. Oppure sbrigatevela privatamente senza coinvolgere chi vuole vivere serenmente questo sito.
Considerate anche l'anzianità dei partecipanti, intesa come "data di iscrizione": ci sono i veterani, i nuovi arrivati e le varie vie di mezzo. Dai veterani mi aspetto un po' più di sangue freddo e di esperienza nei rapporti con gli altri utenti.
Considerate anche che non tutti hanno dimestichezza con i forum, sia veterani che novizi. Insomma, un po' di elasiticità e di amicizia, OK?
La forma è importante esattamente quanto il contenuto. Invito tutti a rileggere Istruzioni delle Gare, specialmente la parte "Cura del testo".Inoltre come ti dicevo per me è strano giudicare un opera per solo l'aspetto tecnico, comunque accetto e rispetto il tuo modo e ti ringrazio per il commento.
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Re: Commento
Namio grazie infinite per questo commento, mi è stato utile e mi ha dato spunti nuovi. Forse non ho curato bene come avrei dovuto alcuni equilibri e sicuramente la forma. Detto questo è anche il mio primo racconto breve dove affronto un tema più leggero, dialoghi e via discorrendo, quindi cercherò di perdonarmi queste piccole criticità, almeno per ora.Namio Intile ha scritto: ↑30/07/2020, 11:38 Ce la metto tutta per essere costruttivo.
Il personaggio femminile che hai creato è fantastico, te lo invidio. Una protagonista del genere non si può che amarla e al confronto lui proprio non esiste. Da quel breve dialogo con il protagonista (entrambi senza nome) rifulge come la brillante Venere in una notte senza Luna.
Io partirei proprio da lei per mettere un po' d'ordine. Dal punto di vista formale darei una sistemata agli spazi, metterei dei caporali, un po' più di cura per la punteggiatura: " Erano passati sette anni, da quella promessa." qui, ad esempio, la virgola non ci va.
E per i tempi verbali: "almeno avrei capito perché dire quelle due parole per lei era impossibile." qui ci metterei un fosse.
E poi l'intersezione di quegli stati emotivi tra parentesi (sorrideva), come fosse un'opera teatrale, che sono da inserire in maniera più opportuna.
Basta una rilettura.
Ciò che meno mi convince è l'equilibrio tra l'io narrante e i dialoghi. Inizia il racconto con il suo punto di vista che funziona quasi da prologo del dialogo che contiene il vero succo del racconto. Le due parti mi sono sembrate slegate, la prima costruita apposta quasi per introdurre i dialoghi, ma senza allinearla a questi come tono e come livello. Dialoghi che contengono dei meravigliosi pensieri e riflessioni e introspezioni.
Insomma, sembrano quasi due racconti diversi anche per il diverso peso tra i due protagonisti.
Proverei a unirli meglio ad amalgamarli.
Materiale ne hai.
Unica nota personale, dall'alto dei miei molti più di undici anni insieme alla stessa persona, ti assicuro che dopo undici anni uniti come coppia discorsi del genere o si sono già fatti o non si faranno mai.
Un buon lavoro.
I personaggi hanno background diversi, avrei dovuto forse approfondire alcuni aspetti ma non volevo andare oltre i 6000 caratteri.
Sappi che ho apprezzato tantissimo la costruttività del tuo messaggio, grazie ancora per tutte le dritte.
Purtroppo non riesco a risponderti a tutto dovrei spiegare un sacco di aspetti e di mie idee personali, ancora un grazie per i complimenti che mi hai fatto e per le parole usate per descrivere la protagonista.
A questo punto credo che lascerò il testo in questa forma, non vorrei che ci fossero due versioni a gara in corso, per correttezza farò tutti gli aggiustamenti del caso solo in dirittura di arrivo
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L'idea di base è carina, ma c'è uno stacco troppo forte fra le due parti, la personalità del narratore rimane del tutto sullo sfondo, non riusciamo a capire quasi nulla delle sue sensazioni e dei suoi pensieri. Ci sono diversi refusi da sistemare (" le stelle e le luci dei nostri cellulari che illuminavo"), alla fine non capisco più chi è la voce narrante ("Gli tirai i capelli" …ma il narratore non era lui?).
Piccola nota personale: in un racconto così sfumato e dedicato al tema dell'amore, ho trovato un po' dissonante la sottolineatura del "venire come una fontana", secondo me è un registro molto lontano dal resto della storia.
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Ciao Francesco, hai ragione gli errori di forma disturbano, svista mia che non ho riletto il racconto quanto necessario. Per il resto sono felice di sapere che il mio lavoro abbia fatto ciò che doveva, dare uno spunto di riflessione, una visione diversa, grazie per il tuo commentoFrancesco Pino ha scritto: ↑05/08/2020, 10:47 Io non ho alcuna competenza per giudicare gli errori di forma, però devo dire che disturbano la lettura.
Andando al contenuto, lì ci sono degli spunti di riflessione che mi sono piaciuti. La frase "ti amo" è spesso qualcosa che si dice per consuetudine, ci sono molti modi per dimostrarlo senza dire nulla. Nel racconto abbiamo due caratteri diversi e le risposte della ragazza fanno riflettere.
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Re: Commento
Il distacco fra le due parti era abbastanza voluto così come il "venire come una fontana", insomma doveva essere un contesto in cui tutto è ammissibile, in quanto vige un clima di totale accoglienza. Per quanto riguarda invece "Gli tirai i capelli" quello è un errore mio corretto in "Le tirai i capelli" e ti ringrazio per questa tua precisazione. Non sono solito spiegare nessuna parte dei miei racconti ma essendo una sottigliezza lo farò "Ah! Le more! omettendo "le" si trasforma in Ah! More!, spero sia più chiaro, grazie mille per il tuo commento.Andrepoz ha scritto: ↑09/08/2020, 14:42 Sono un po' in difficoltà nel commentare questo racconto perchè non sono sicuro di avere capito il finale, in ogni caso ci provo.
L'idea di base è carina, ma c'è uno stacco troppo forte fra le due parti, la personalità del narratore rimane del tutto sullo sfondo, non riusciamo a capire quasi nulla delle sue sensazioni e dei suoi pensieri. Ci sono diversi refusi da sistemare (" le stelle e le luci dei nostri cellulari che illuminavo"), alla fine non capisco più chi è la voce narrante ("Gli tirai i capelli" …ma il narratore non era lui?).
Piccola nota personale: in un racconto così sfumato e dedicato al tema dell'amore, ho trovato un po' dissonante la sottolineatura del "venire come una fontana", secondo me è un registro molto lontano dal resto della storia.
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Re: Commento
Farò del mio meglio! Grazie mille per questo commento, sono felice che tu abbia trovato il racconto significativoLaura Traverso ha scritto: ↑17/08/2020, 23:51 Ciao Simone, mi associo ai commenti dei più per dire che sì, il contenuto del tuo racconto è carino e anche significativo. Peccato che ci siano, nel testo, parecchie cose da sistemare (come già è stato evidenziato). Comunque tutto serve per migliorarsi e sono certa che la prossima volta farai più attenzione.
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Re: Commento
Grazie mille Selene! Non sai quanto mi abbia fatto piacere questo tuo commento, avrei voluto risponderti prima ma purtroppo ho avuto tempo solo ora, grazie mille davveroSelene Barblan ha scritto: ↑22/08/2020, 8:52 Una ragazza davvero speciale, che attira a se come un pianeta con la propria forza gravitazionale altrI corpi celesti. È molto evidente il perché lui sia così assorbito da lei, meno chiaro è cosa ci trovi lei in una persona che in con dei conti forse non la apprezza davvero per come è. Il racconto mi è piaciuto e leggendolo non mi sono particolarmente infastidita per le imprecisioni segnalate.
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Re: Commento
Ciao Lucia! Ti ringrazio per questo tuo bel commento e sono felice che la spiegazione di uno dei miei personaggi ti abbia in qualche modo colpito. Per quanto riguarda la passione in effetti non è molta, questo è dovuto al fatto che volevo il fulcro dell'attenzione su altro, benissimo cosìLucia De Falco ha scritto: ↑26/08/2020, 19:52 Spesso nei film o in alcune storie d'amore si sente che qualcuno non ha il coraggio di dire "ti amo". A volte è dovuto alla paura di osare, di sbilanciarsi, o al pudore di usare quelle parole, e non necessariamente alla mancanza di tale sentimento. Mi ha molto colpita la spiegazione della donna, il senso di unione che prova col suo compagno anche quando sono lontani, il "portarlo dentro di sé ". Il testo, a suo modo, è romantico, anche per il linguaggio segreto dei due innamorati, anche se il tono è lieve, poco appassionato.
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Re: Commento
Ciao Bardo Blu! Grazie mille per il commento, il racconto doveva fare proprio ciò che hai detto tu, coinvolgere e dare un piccolo nuovo spunto riflessivo se possibile, perfettoIl Bardo Blu ha scritto: ↑30/08/2020, 15:15 Ho letto il racconto con interesse ma non credo di averne capito l'essenza. Soprattutto nel finale, mi sono perso. Lei lo respinge, lui la cerca. Alla fine mi è rimasta l'impressione che in fondo a lei non importi molto del suo povero amante. Ognuno conunque interpreta un racconto in modo personale in base al proprio modo di sentire. Sicuramente mi ha coinvolto e mi ha fatto pensare.
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Re: commento
Ciao Stefyp! Son contento nel sapere che nonostante i miei errori di forma sia passato un certo messaggio ed una certa visione, grazie mille per le belle parole spese per uno dei miei personaggi.Stefyp ha scritto: ↑14/09/2020, 22:09 Lei è un bel personaggio, ben caratterizzato, lui un po' meno. Direi anch'io che dopo 11 anni questo tipo di discorsi dovrebbero essere già assodati. Il finale non l'ho colto mi dispiace, l'accenno alle more e agli articoli non mi è chiaro. Forma o sostanza? Tutte e due. Una buona forma aiuta la lettura, troppi refusi o errori distolgono l'attenzione e il contenuto perde valore. Peccato perchè l'idea mi è piaciuta e la visione dell'amore di lei è fantastica.
Per il finale, come detto in un altro commento, non sono solito spiegare nessuna parte dei miei racconti ma essendo una sottigliezza lo farò "Ah! Le more! omettendo "le" si trasforma in Ah! More!, ecco risolto il mistero. Grazie per il commento
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Mai Più
Antologia di opere grafiche e letterarie aventi per tema il concetto del MAI PIÙ in memoria del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, di AA.VV.
Nel 2018 cade il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, perciò abbiamo voluto celebrare quella follia del Genere umano con un'antologia di opere grafiche e letterarie di genere libero aventi per tema il concetto del "mai più".
Copertina di Pierluigi Sferrella.
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Contiene opere di: Ida Dainese, Alessandro Carnier, Romano Lenzi, Francesca Paolucci, Pasquale Aversano, Luisa Catapano, Massimo Melis, Alessandro Zanacchi, Furio Bomben, Pierluigi Sferrella, Enrico Teodorani, Laura Traverso, F. T. Leo, Cristina Giuntini, Gabriele Laghi e Mara Bomben.
Un passo indietro
Il titolo di questo libro vuole sintetizzare ciò che spesso la Natura è costretta a fare quando utilizza il suo strumento primario: la Selezione naturale. Non sempre, infatti, "evoluzione" è sinonimo di "passo avanti", talvolta occorre rendersi conto che fare un passettino indietro consentirà in futuro di ottenere migliori risultati. Un passo indietro, in sostanza, per compierne uno più grande in avanti.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.