Intervista a Giovanni Minio
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Intervista a Giovanni Minio
oggi ho l’onore di presentarvi un grande artista, poeta e pittore, che con generosità ha arricchito questo sito con le sue opere. Presente qui con noi fin dal 2010 e con più di mille creazioni, infatti, è in testa alla classifica dei BraviAutori più attivi.
La sua produzione artistica però è molto ricca, tante sono le sue partecipazioni a eventi culturali e molti i premi che gli sono stati assegnati.
Risponde oggi gentilmente alle mie domande Giovanni Minio.
Buongiorno Giovanni, ti chiederò subito in quale modo senti di esprimerti meglio, con la poesia, con la narrativa o con la pittura?
Non c'è dubbio che sono più portato alla poesia, data la quantità e l'assiduità con la quale a essa mi dedico e perché con essa provo un piacere del misteriosamente rivelarsi.
Mentre con la pittura e i racconti anche se posso, a volte, trovare anche più soddisfazione e ugualmente appassionarmici al pari della poesia, e divertirmici anzi maggiormente, non sento di avere quel compito quasi incombente e quotidianamente vitale che mi delega all'espressione poetica.
Tra i tuoi innumerevoli successi ti sei anche classificato primo al Premio “Poesia sulla pace” e sei stato ricevuto da Papa Benedetto XVI. Che esperienza è stata?
No, non mi sono classificato primo, è un disguido. In realtà è stata una premiazione di molti poeti, chiamati a partecipare ad un evento-incontro alla sala Nervi in Vaticano, presente anche il Papa.
Nel 2009 sei stato tra i poeti protagonisti del docufilm POETI del regista Toni D'Angelo, in concorso per la sezione "Controcampo Italiano" alla 66° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica - Biennale di Venezia. Quali sono state le tue emozioni?
Sono state fortissime, piene di scoperta e di avventura, sconvolgenti e quasi eroiche. Ricordo che dopo che il film fu ultimato e che ne avevo preso parte, cosa che per me era già stata forse la realizzazione di un sogno, con tutte le aspettative e le palpitazioni che l'avevano preceduto (da una parte cercavo di mantenere la calma, dall'altra esultavo a più non posso), partimmo alla volta di Venezia con la mia macchina, io e il coprotagonista del film, Biagio Propato.
Io alla guida e lui con un bastone da pecoraio, intagliato, proveniente dalla sua terra, la Lucania, come portafortuna e una mezza pagnotta col cacio, che ci rifocillò lungo la strada. Arrivammo là, e lascio a voi immaginare il resto: trovare tutti gli altri amici poeti del film, vederlo proiettare nel contesto, con tutti gli inviti e i rinfreschi del festival, camminare sul tappeto rosso e soprattutto, essere là a Venezia, con tutta la sua bellezza.
Da ben trent’anni la tua carriera artistica è costellata di riconoscimenti, attestati, diplomi e premi. Sei legato a qualcuno in particolare, o qualche riconoscimento ti ha dato più soddisfazione?
Sono più legato, devo dire, al premio Nabokov, dove ho vinto il primo posto per la poesia e la pubblicazione gratuita di libri e dove ho continuato a partecipare anche con i racconti.
Hanno definito la tua arte poetica e pittorica uno “Stupore davanti al miracolo dell’esistenza” e “Il lato sognante della vita”. Sei d’accordo con queste definizioni?
Sì, sono d'accordo, anche se forse non è solo questo; c'è anche un raccontarsi su ciò che accade giorno per giorno.
Quali poeti, scrittori o artisti ti hanno influenzato e ispirato?
Diciamo Leopardi, Baudelaire, Shakespeare e in piccola parte, tanti altri.
In un ritratto, usato come avatar qui su BraviAutori, sei raffigurato tra i rami di un albero mentre con semplicità osservi il mondo con un binocolo. Ti rappresenta? Ami meditare con calma su ciò che vedi?
Sì, il ritratto l'ha dipinto mia moglie, anch'essa pittrice e scrittrice. In realtà mi rappresenta solo in parte, perché internamente sono abbastanza irrequieto e scalpitante.
Sembri apprezzare la solitudine per individuare l’ispirazione e esprimere al meglio la creatività; la città in cui vivi però è enorme, ricca, dispersiva. Hai un angolo preferito?
Ho sempre cercato posti isolati, appartati, particolari, ameni e curiosi. Per ora ho il giardino. Il mare e la montagna quando posso.
Che importanza ha l’uso del colore nei tuoi quadri?
Essenziale, direi. È da là, che parte tutto. È dal colore che prenderà forma il quadro, dal colore che si svilupperà in altri colori. Dal colore che avrà un suo inizio ed una fine.
La millesima opera presente su questo sito s’intitola proprio “Mille”. Nei versi parli di scintille che instancabilmente dalla tua anima si trasmettono alla penna; ritieni che sia dovere di un poeta continuare a donarsi?
Sì. Ne va della sua qualità, non solo di poeta ma di uomo. Perché tenere immobilizzata la propria anima?
Nella tua lucida osservazione della realtà individui “oasi di pace e speranza”, ti definiresti un ottimista?
Sì, in fondo lo sono, anche se a volte sono caduto nel suo contrario.
Hai fiducia o sei disilluso dalla condizione umana attuale?
Io credo ancora nell'Uomo, nonostante tutto.
L’esistenza è fatica e impegno per realizzare un’idea, quanta importanza ha l’amore per il prossimo, per la famiglia?
Credo sia essenziale e basilare.
Chi è il Doponauta presente nei tuoi versi e nella tua pittura?
Sono Io, è la mia storia, è la speranza che non muore, è la vita che continua.
Hai due cani, nelle tue opere ci sono gatti, pesci e una tartaruga; ami gli animali senza preferenze o ce n’è uno, domestico o selvatico, che ammiri più degli altri?
Oggi, amo i cani.
“… e guardo stupito l’universo/ la vita è forse un verso?”, è il finale di una tua poesia che dà il titolo anche a un tuo libro. Credi nella meraviglia dell’universo?
Sì. Sì, ci ho sempre creduto.
Grazie Giovanni Minio, per la tua disponibilità e per la tua arte.
Da visitare: www.autorionline.net/miniogiovanni/
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Re: Intervista a Giovanni Minio
Bravo Giovanni e brava Ida!
Calendario BraviAutori.it 2012 - (in bianco e nero)
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Gara di primavera 2023 - Clair de lune - e gli altri racconti
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La Gara 20 - L'insolita bellezza delle piccole cose
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77, le gambe delle donne
ovvero: donne in gamba!
Antologia di 77 opere e 10 illustrazioni per esplorare, conoscere e rappresentare la complessità e la varietà dell'universo femminile. Ognuno dei testi presenti in questa antologia riesce a cogliere tanti aspetti, anche contrastanti, di questa creatura affascinante e sorprendente che assieme agli uomini per millenni ha contribuito, nell'ombra o sul palco della storia, all'evoluzione della civiltà così come la conosciamo oggi. è inutile aggiungere che 77 opere soltanto non hanno la presunzione di fornire una rappresentazione esaustiva, ma lasciamo che la parte di questo "iceberg" femminile ancora sommerso rimanga pronto per emergere in prossime indagini e, perchì no, per costituire ancora la materia prima di altre future opere di ingegno.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Tullio Aragona, Maria Basilicata, Mara Bomben, Alessandro Borghesi, Emanuela Bosisio, Nunzio Campanelli, Paolo Caponnetto, Alessandro Carnier, Gino Centofante, Polissena Cerolini, Antonio Ciervo, Luigi Andrea Cimini, Giacomo Colosio, Cristina Cornelio, Marika Davoli, Stella Demaris, Maria Rosaria De Simone, Cetta de Luca, Cristoforo De Vivo, Roberta Eman, Luca Fadda, Lorella Fanotti, Lodovico Ferrari, Raffaella Ferrari, Virginia Fiorucci, Anna Rita Foschini, Franco Frainetti, Manuela Furlan, Nicola Gaggelli, Isabella Galeotti, Rebecca Gamucci, Lucilla Gattini, Michela Giudici, Antonino R. Giuffrè, Alessandro Kabon, Concita Imperatrice, Carlotta Invrea, Greta Leder, Silvia Leuzzi, Yuleisy Cruz Lezcano, Libero, Marina Li Volsi, Rosalia Maria Lo Bue, Diego Luci, Sandra Ludovici, Verdiana Maggiorelli, Marino Maiorino, Angelo Manarola, Myriam Mantegazza, Germana Meli (geMadame), Roberta Michelini, Samuele Mocellin, Maurizio Nequio, Teresa Pace, Marina Paolucci, Roberto Paradiso, Umberto Pasqui, Viviana Picchiarelli, Daniela Piccoli, Anna Pisani, Luciano Poletto, Monica Porta, Pietro Rainero, Gianluigi Redaelli, Maria Rejtano, Stefania Resanfi, Franca Riso, Massimo Rosa, Francesca Santucci, Libera Schiano Lomoriello, Daniele Schito, Veronica Sequi, Salvatore Stefanelli, Stella Stollo, Paola Tomasello, Sonia Tortora, Liliana Tuozzo, Alessandro Zanacchi.
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Human Take Away
Umani da asporto
"Human Take Away" è un racconto corale dove gli autori Alessandro Napolitano e Massimo Baglione hanno immaginato una prospettiva insolita per un contatto alieno. In questo testo non è stata ideata chissà quale novità letteraria, né gli autori si sono ispirati a un particolare film, libro o videogioco già visti o letti. La loro è una storia che gli è piaciuto scrivere assieme, per divertirsi e, soprattutto, per vincere l'Adunanza letteraria del 2011, organizzata da BraviAutori.it. Se con la narrazione si sono involontariamente avvicinati troppo a storie già famose, affermano, non era voluto. Desiderano solo che vi gustiate l'avventura senza scervellarvi troppo sul come gli sia venuta in mente.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Intellinfinito
Questo libro è il seguito di "Un passo indietro". Come il primo, è autoconclusivo.
"Esistevano davvero, gli dèi. Ma non erano dèi. Non lo erano stati per un'oscura volontà divina, ma lo erano semplicemente diventati mediante un'accanita volontà terrena di sopravvivenza".
L'Evoluzione umana (e non) come non l'avete mai immaginata.
Un romanzo postumano e transumano che vi mostrerà un futuro che forse non tarderà a divenire.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.