La favola del gatto e del lupo
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La favola del gatto e del lupo
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Re: commento
Grazie innanzitutto per il tuo commento. Hai ragione, un micio non potrà mai battere un lupo sul piano fisico, ma la mia favola è tutta una metafora: lo scontro che avviene è in minima parte uno scontro fisico, ma è al 90% psicologico. Il lupo rappresenta chi, avvalendosi di un aspetto che incuta timore, sovrasta l'animo del prossimo mentre il micio è piccolo ed indifeso solo agli occhi del lupo stesso (e del lettore, inizialmente) che lo identifica come preda. Ma nel momento del confronto (metaforico) tra i due, è l'animo del micio che colpisce l'animo del lupo, mettendo in mostra il vero carattere del suo rivale che, rimpicciolito per la sconfitta morale, fugge via guaendo.Stefyp ha scritto: ↑16/11/2020, 17:31 Un piccolo micio non potrà mai battere un lupo sul piano fisico, a meno che non usi un'astuzia o uno stratagemma. Questo è pacifico. È chiaro il messaggio che volevi dare, l'hai esplicitato anche troppo bene. Ma così, per me, non funziona perchè non hai trovato un'alternativa. C'è qualche virgola da sistemare ma si legge con facilità e scorre bene.
Probabilmente ho reso male la mia idea e chiedo scusa per le virgole, sono ancora alle prime armi
Re: La favola del gatto e del lupo
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Per quanto riguarda i contenuti, ho apprezzato la scelta del lupo e del gatto per rappresentare lo "sbruffone" ed il "modesto".
Anche se la forza inaspettata del gatto può spiazzare, trovo che sia una scelta percorribile, per quanto assurda. Uno stratagemma/ spegazione avrebbe arricchito la storia, ma forse ne avrebbe snaturato il senso…
Per me si tratta di un buon lavoro!
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Re: commento
Mai? Non ne sarei così certa.
Ho visto un gatto sfuggire dalle mascelle di un cane piantandogli saldamente alcuni artigli pochi millimetri sotto un occhio. Il cane ha mollato la presa e ha guaito un buon quarto d'ora.
OK, il micio poi è rimasto zoppo e il cane non ha perso l'occhio ma, viste le proporzioni fisiche, direi che il primo ha senza dubbio stravinto la sfida.
Diciamo che probabilmente un lupo avrebbe saputo uccidere il gatto più in fretta e con più efficacia, ma chissà
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Re: La favola del gatto e del lupo
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Re: Commento
Grazie del tuo commento,MattyManf ha scritto: ↑16/11/2020, 22:23 Il racconto mi è piaciuto molto, sopratutto le descrizioni ed il modo in cui i dialoghi sono presentati. Lo stile è scorrevole ed immersivo, la foresta si vede e si sente.
Per quanto riguarda i contenuti, ho apprezzato la scelta del lupo e del gatto per rappresentare lo "sbruffone" ed il "modesto".
Anche se la forza inaspettata del gatto può spiazzare, trovo che sia una scelta percorribile, per quanto assurda. Uno strataggemma/ spegazione avrebbe arricchito la storia, ma forse ne avrebbe snaturato il senso...
Per me si tratta di un buon lavoro!
si, in una versione precedente avevo inserito un paio di righi in cui il micio si trasformava in un grosso felino ma poi avrei tradito la morale stessa contraddicendomi, quindi nella versione definitiva ho rimosso questa trasformazione (o trasfigurazione, che dir si voglia) ma sono contento abbia apprezzato il mio lavoro. Proverò a scrivere altre favole, hai visto mai diventi un mio genere prediletto
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Re: Commento
Ciao Lucia, grazie per aver letto la mia favola,Lucia De Falco ha scritto: ↑17/11/2020, 7:32 Ho apprezzato molto la tua favola, anche se in alcuni tratti il linguaggio forse è un po' difficile per i bambini ed eliminerei il rivolo di sangue per non impressionarli troppo. Sicuramente è una favola dal significato profondo, soprattutto per noi adulti: a volte, le persone dall'aspetto tranquillo ed innocuo hanno in sé una forza d'animo inaspettata, pertanto tutti vanno rispettati, indipendentemente dall'aspetto, mentre spesso il mondo è dominato da chi ha un aspetto imponente e prepotente.
è vero, in quello e in altri passi il linguaggio è un pò tetro e pesante, ne sono cosciente, ma l'ho fatto di proposito perchè era una favola diciamo "per adulti" visto anche il messaggio che sono riuscito (credo, o spero) a trasmettere. Una versione per bambini avrebbe sicuramente qualche linea in meno ma, se vuoi, posso provare a censurare qualcosa e inviartelo
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Re: La favola del gatto e del lupo
Ciao Mariovaldo, grazie per il commento alla mia favola (a proposito, credo dovresti modificare il nome del commento in "Commento"),Mariovaldo ha scritto: ↑17/11/2020, 8:26 L'idea di fondo è buona, il testo è gradevole ma l'insieme lascia un poco delusi: anche nelle favole c'è bisogno di una spiegazione, per quanto fantastica e improbabile, e qui si rimane in attesa senza essere soddisfatti. Comunque nel complesso il lavoro mi è piaciuto.
concordo, nelle favole ordinarie c'è sempre una spiegazione a tutto, ma qui ho desiderato lasciare il beneficio del dubbio e della libera interpretazione al lettore, omettendo tutto tutto. In risposta ad un commento precedente ho esplicitato la mia idea personale, ovvero il senso metaforico di tutta la favola (ti invito a leggerlo). Ti ringrazio comunque del tuo feedback, un primo lavoro come questo ha bisogno di commenti, anche critici, per cercare di migliorare eventuali lavori futuri
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Re: commento
è vero, da questo punto di vista i gatti sono piuttosto maligni tuttavia, come hai sicuramente avuto modo di vedere, Massimo, il senso di quello scontro era tutto meno che un duello fisico vero e proprio.Massimo Baglione ha scritto: ↑17/11/2020, 5:26 Mai? Non ne sarei così certa.
Ho visto un gatto sfuggire dalle mascelle di un cane piantandogli saldamente alcuni artigli pochi millimetri sotto un occhio. Il cane ha mollato la presa e ha guaito un buon quarto d'ora.
OK, il micio poi è rimasto zoppo e il cane non ha perso l'occhio ma, viste le proporzioni fisiche, direi che il primo ha senza dubbio stravinto la sfida.
Diciamo che probabilmente un lupo avrebbe saputo uccidere il gatto più in fretta e con più efficacia, ma chissà
Grazie per il tuo commento, spero la favola ti sia piaciuta
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Re: commento
Sì sì, la mia era una riflessione, non una critica al testoMattQuagliata ha scritto: ↑17/11/2020, 8:44... il senso di quello scontro era tutto meno che un duello fisico vero e proprio.
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Re: commento
Mi fa piacere abbia apprezzato e grazie per il commentoMassimo Baglione ha scritto: ↑17/11/2020, 9:49 Sì sì, la mia era una riflessione, non una critica al testo
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Re: La favola del gatto e del lupo
Qui ci diamo tutti del tu, tranne quando ci vogliamo male
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Re: Commento
Ciao francesco, grazie per aver lettoFrancesco Pino ha scritto: ↑17/11/2020, 12:00 Secondo me quello delle favole è un campo piuttosto difficile. Contengono tutte una morale e le trame sono spesso allegoriche, il tutto deve risultare poi appetibile e comprensibile per i bambini. L'idea di fondo della tua storia è valida, ma andava impostata diversamente. Lo scontro descritto è soltanto fisico, non c'è nulla che faccia pensare al prevalere dell'animo buono su quello cattivo. A mio parere il gatto doveva "buttarla sul filosofico" in qualche modo, oppure doveva agire d'astuzia. Il micio non è neanche adulto, non puoi spiegare con una zampata la vittoria del piccolo sull'orco.
Ripeti troppe volte la parola "foresta", solo nelle prime cinque righe l'hai scritta quattro volte.
L'attenzione verso gli accenti è una cosa che ho imparato attraverso il confronto in questo forum, prima non ci facevo molto caso: usi l'accento acuto invece di quello grave.
Aspetto di rileggerti nuovamente, ciao.
Posso capire il tuo disappunto, tuttavia non necessariamente una favola ha come target i bambini, credevo fosse chiaro che questa fosse una favola per "grandicelli-adulti", che dunque devono avere il modo di riflettere a modo loro sul senso allegorico di quanto ho scritto. In un commento precedente ho infatti spiegato esplicitamente la mia idea e il significato che ha tutto quanto all'interno della mia favola (ti invito a leggerlo).
Per le piccolezze quali la ripetizione di una parola e l'uso errato degli accenti non posso che darti ragione
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ci vedo parecchia retorica dentro le righe e, oltre a ciò, non mancano le ripetizioni.
le descrizioni sono buone e comunque svolgono bene il loro ruolo, però, se devo essere sincero, alla fine mi rimane poco o nulla.
a rileggerti
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Fausto Scatoli ha scritto: ↑19/11/2020, 8:29 onestamente devo dire che non mi è piaciuta molto questa favola, anche se l'idea di base è buona.
ci vedo parecchia retorica dentro le righe e, oltre a ciò, non mancano le ripetizioni.
le descrizioni sono buone e comunque svolgono bene il loro ruolo, però, se devo essere sincero, alla fine mi rimane poco o nulla.
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Ciao Fausto, purtroppo il genere della favola (sopratutto se mirata ad un pubblico adulto) richiede uno sforzo in più del lettore per interpretare i fatti che, a prima vista, possono sembrare assurdi o magici. Perchè un micino batterebbe un lupo? Forse non è realmente avvenuto uno scontro "fisico", ma uno su tutt'altro piano, magari l'allegoria che ho voluto inserire è iniziata molto prima di quanto possa sembrare ad un primo sguardo. Ti invito a leggere uno dei miei primi commenti di risposta, potrebbero chiarire le idee sul messaggio che, evidentemente, ho fallito a trasmettere. A presto
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La descrizione iniziale del lupo mi ha fatto empatizzare con lui, poverino, tutto solo e emarginato. Secondo me la morale che è resa chiara dal discorso del micio e dal finale non è del tutto coerente con la vicenda. Tutto sommato lo trovo però un lavoro gradevole.
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La parte finale, quella della morale classica della favola, l'ho trovata un po' troppo cerebrale e ripetitiva: non so se a un bambino piacerebbe. E poi, poverini, perchè te la sei preso con gli ermellini?
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un racconto che è una favola con la morale. E' un genere che non mi piace. Ma è semplicemente il mio gusto.
Il finale l'ho trovato "troppo spiegato" e con qualche traccia, secondo me, di retorica
La punteggiatura mi ha lasciato più di un dubbio.
A rileggerci
Francesco
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77, le gambe delle donne
ovvero: donne in gamba!
Antologia di 77 opere e 10 illustrazioni per esplorare, conoscere e rappresentare la complessità e la varietà dell'universo femminile. Ognuno dei testi presenti in questa antologia riesce a cogliere tanti aspetti, anche contrastanti, di questa creatura affascinante e sorprendente che assieme agli uomini per millenni ha contribuito, nell'ombra o sul palco della storia, all'evoluzione della civiltà così come la conosciamo oggi. è inutile aggiungere che 77 opere soltanto non hanno la presunzione di fornire una rappresentazione esaustiva, ma lasciamo che la parte di questo "iceberg" femminile ancora sommerso rimanga pronto per emergere in prossime indagini e, perchì no, per costituire ancora la materia prima di altre future opere di ingegno.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Tullio Aragona, Maria Basilicata, Mara Bomben, Alessandro Borghesi, Emanuela Bosisio, Nunzio Campanelli, Paolo Caponnetto, Alessandro Carnier, Gino Centofante, Polissena Cerolini, Antonio Ciervo, Luigi Andrea Cimini, Giacomo Colosio, Cristina Cornelio, Marika Davoli, Stella Demaris, Maria Rosaria De Simone, Cetta de Luca, Cristoforo De Vivo, Roberta Eman, Luca Fadda, Lorella Fanotti, Lodovico Ferrari, Raffaella Ferrari, Virginia Fiorucci, Anna Rita Foschini, Franco Frainetti, Manuela Furlan, Nicola Gaggelli, Isabella Galeotti, Rebecca Gamucci, Lucilla Gattini, Michela Giudici, Antonino R. Giuffrè, Alessandro Kabon, Concita Imperatrice, Carlotta Invrea, Greta Leder, Silvia Leuzzi, Yuleisy Cruz Lezcano, Libero, Marina Li Volsi, Rosalia Maria Lo Bue, Diego Luci, Sandra Ludovici, Verdiana Maggiorelli, Marino Maiorino, Angelo Manarola, Myriam Mantegazza, Germana Meli (geMadame), Roberta Michelini, Samuele Mocellin, Maurizio Nequio, Teresa Pace, Marina Paolucci, Roberto Paradiso, Umberto Pasqui, Viviana Picchiarelli, Daniela Piccoli, Anna Pisani, Luciano Poletto, Monica Porta, Pietro Rainero, Gianluigi Redaelli, Maria Rejtano, Stefania Resanfi, Franca Riso, Massimo Rosa, Francesca Santucci, Libera Schiano Lomoriello, Daniele Schito, Veronica Sequi, Salvatore Stefanelli, Stella Stollo, Paola Tomasello, Sonia Tortora, Liliana Tuozzo, Alessandro Zanacchi.
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Un passo indietro
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antologia AA.VV. di opere ispirate a storie famose, ma rimaneggiate dai nostri autori
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