Sono solo pietre

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'autunno 2023.

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Sondaggio concluso il 23/12/2023, 23:00

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Nunzio Campanelli
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Sono solo pietre

Messaggio da leggere da Nunzio Campanelli »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Con la punta del badile saggia la compattezza del terreno, toglie qualche sasso dalla superficie, poi con un gesto antico come il peccato inizia lentamente a scavare la fossa.
A poca distanza giace il cadavere di un giovane soldato, venuto a morire in quella valle desolata. Una vasta chiazza ha tinto di rosso la sua uniforme all'altezza del petto, i lineamenti contratti nello sforzo della morte denunciano al massimo una ventina d'anni.
Mentre sta appoggiando alcune pietre per formare un simbolo sul cumulo di terra, sente qualcosa muoversi alle sue spalle.
— Toglile!
Sulla destra inizia a materializzarsi una sagoma che imbraccia un fucile. Lo guarda in modo distaccato, come se la sua presenza non lo riguardasse.
— Hai sentito? Toglile!
— Sono solo pietre.
Il dito del soldato si avvicina pericolosamente al grilletto.
L'uomo non si muove.
Il viso del soldato sembra deformarsi nello sforzo di riuscire a trattenere la propria rabbia.
Ha conosciuto solo morte e desolazione. Rabbia e miseria. Fame e insulti. Il dito si contrae.
La deflagrazione rimbalza nella valle di colle in colle, lasciandosi dietro un silenzio improvviso.
- Valeva la pena morire per delle pietre?
Pensa il soldato mentre scava una fossa per seppellire l'uomo che ha appena ucciso. Solo allora sembra accorgersi della presenza delle altre sepolture, in successione una dopo l'altra in un infinito perpetuarsi di un destino ineluttabile. Quel meccanismo ora reclama la sua morte. Lo scatto metallico del percussore che introduce il proiettile in canna, e le parole sputate come veleno alle sue spalle non lo sorprendono. Guarda in faccia il suo prossimo carnefice intento a ripetere l'ordine.
- Rimettile a posto!
Le pietre, che intanto aveva raccolto senza nemmeno rendersene conto, gli scivolano a terra andando a confondersi con altre.
— Rimettile a posto!
La deflagrazione rimbalza nella valle di colle in colle, lasciandosi dietro un silenzio improvviso.
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Teseo Tesei
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Messaggio da leggere da Teseo Tesei »

Descrizione improbabile, di una sequela di crimini di guerra.
Psicopatologie simili in guerra si possono verificare: magari non così all'infinito ma accadono.
Sono manifestazioni individuali, reazioni a particolari stati di destrutturazione acuta della coscienza.
Fortunatamente si tratta di eventi molto contenuti, specialmente tra le forze armate, votate alla difesa, di cui facciamo parte.
A questo proposito esistono precise formazioni del personale, controlli periodici e procedure per evitare che simili fenomeni si verifichino eliminandoli fin dal loro embrione.
La probabilità che questi eventi si possano verificare è poi inversamente proporzionale al livello di disciplina e ordine a cui ogni soldato è soggetto.
Non va neppure sottovalutato che l'efficienza di ogni singolo reparto è direttamente proporzionale al livello di ordine e disciplina raggiunto. Ed è pertanto interesse di ogni forza armata mantenere nei propri reparti alti quei livelli.

Tutto ciò, almeno per l'efficienza bellica, è noto fin dai tempi antichi.

Non a caso nel trattato sull’Arte della guerra Niccolò Machiavelli scriveva:
«i Romani e i Greci hanno fatto la guerra co’ pochi, affortificati dall’ordine e dall’arte; gli occidentali e gli orientali l’hanno fatta con la moltitudine; ma l’una di queste nazioni si serve del furore naturale, come sono gli occidentali, l’altra della grande ubbidienza che quegli uomini hanno agli loro re. Ma in Grecia e in Italia, non essendo il furore naturale né la naturale reverenza verso i loro re, è stato necessario voltarsi alla disciplina, la quale è di tanta forza, ch’ella ha fatto che i pochi hanno potuto vincere il furore e la naturale ostinazione degli assai»

Voto 4
Le stelle brillano soltanto in notte oscura.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk

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Maria Spanu
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Messaggio da leggere da Maria Spanu »

Crudo, surreale, stravolgente. Ne avrei voluto di più, è un mini racconto che pero' ha tanto da dire. Ha dei tratti da thriller con qualche accenno d'orrore, sul grande schermo sarebbe d'impatto ed efficace. Mi piacerebbe capire di più, avere altri dettagli, ma se lo hai voluto così conciso hai sicuramente i tuoi motivi, avrei piacere di una tua disamina, una sorta di commento incisivo dell'autore che ci racconta qualcosa di più.
Mi è piaciuto
VOTO 4
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Valerio Geraci
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Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Ho apprezzato molto il racconto, che in poche righe riesce a trasmettere le brutture della guerra e il senso di terrore e paura provato dai soldati, aggiungendoci un pizzico di fantascienza dovuto alla sorta di loop temporale. All'inizio mi ha ricordato La guerra di Piero, anche se poi se ne discosta. Complimenti, voto 4 stelle.
Selene Barblan
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Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Leggo questo racconto come una metafora davvero ben riuscita. Il tema è la guerra ma non penso che il significato si limiti a questo; cecità, ottusità, odio, destino dal quale si sceglie infinite volte di non sfuggire.
A me è piaciuto molto, è scritto direi in modo impeccabile e ogni parola è pesata e pensata. Voto massimo per me.
Voto 5
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Nunzio Campanelli
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Re: Sono solo pietre

Messaggio da leggere da Nunzio Campanelli »

Scrive Raffaella Villaschi:
Dovrei dire una cosa sia lei che Tesei avete da dire sul mio racconto, questo lo identifico con fragore una guerra fra noi 3 persone, non per arrivare in testa alla classifica perché non mi interessa, ma per rispetto al mio raccai tutti gli aatroppo non lascio nessun voto, mi sa che però vi siete messi d'accordo e a me QUESTO NON PIACE CHE VI DIVERTIATE ALLE MIE SPALLE E CHE VOI CONTINUATE A SCRIVERE del soldato e sulla guerra, mi scuso anticipatamente, ma dovevo dire la MIA OPINIONE
Signora Villaschi, mi preme innanzitutto rassicurarla sul fatto che non mi sono messo d'accordo con nessun altro, tantomeno mi permetterei di ridere alle sue spalle. Perché dovrei? Sono iscritto a Braviautori da più di undici anni e credo di potermi vantare di aver sempre mantenuto un comportamento corretto nel rispetto degli altri. Ho scritto questo piccolo racconto una decina di anni fa, e ho creduto di non far torto a nessuno nel riproporlo oggi, pur in presenza di altri racconti sullo stesso tema. Io sono sicuro di non aver voluto arrecare danni a nessuno pubblicando il mio racconto, ma qualora così non fosse mi rimetto al giudizio dell'amministratore del sito, dichiarandomi disposto, qualora ne ricorrano gli estremi, a far cancellare il racconto stesso dalla gara.

Nunzio Campanelli
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Maria Spanu
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Re: Sono solo pietre

Messaggio da leggere da Maria Spanu »

Raffaella, questa realtà fatta di persone e BraviAutori è Autrici, è coesa da decenni, ci sono discussioni(non litigate od offese) dibattiti, dissensi, ed è giusto che sia così. Non credo che Nunzio abbia complottato contro di te, e neanche Teseo. Quest'ultimo, credo, che abbia preso troppo sul personale questa faccenda(non so i motivi) ma credo altrettanto che, se vi era stato un dibattito tra voi la cosa si poteva ben risolvere. Nessuno qui si diletta nel creare polemiche, siamo amanti del leggere e scrivere, molteplici penne variegate e pensieri altrettanto colorati.
Se hai dubbi o vuoi chiedere spiegazioni, scrivigli un messaggio PRIVATO, altrimenti snaturiamo il significato di questa gara e fuorviamo i lettori, adducendo discussioni futili sotto a delle opere che meritano molta più attenzione dei commenti. Le regole del forum sono ben chiare, proprio concepite nello spirito democratico che ha distinto questa realtà.
Spero tu vorrai seguire i miei consigli, un saluto!
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Nunzio Campanelli
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Re: Sono solo pietre

Messaggio da leggere da Nunzio Campanelli »

Riscrive Raffaella Villaschi:
Scusatemi sono davvero mortificata, il racconto mi è piaciuto.
Mi perdoni x lo sfogo che ho creato, mi vergogno moltissimo, Ve ne prego di accettare le mie scuse.
Per il suo racconto se vince lei meglio, mi fa davvero piacere.
PERDONATEMI NON CAPITERA' MAI PIU'
DISGUIDO MIO[
Cara signora, accetto volentieri le sue scuse non perché ce ne fosse bisogno, ma perché così non rimangono tracce di risentimento. Solo, una cosa le chiedo di volermi spiegare. Lei dice che se il mio racconto vince è meglio, ma allora, perché lo ha votato con un uno?
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Alberto Marcolli
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commento: Sono solo pietre

Messaggio da leggere da Alberto Marcolli »

“corto” molto breve. Nulla da segnalare sul testo.
Io l’ho visto come una allegoria crudele della stupidità umana. Arrivo perfino a pensare che la sequenza di sepolture e soldati che uno dopo l’altro si uccidono per delle semplici pietre (metafora della inutilità della guerra) sia l'alternarsi infinito di soldati dei due eserciti sul campo di battaglia.
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Andr60
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Messaggio da leggere da Andr60 »

Anche a me pare una (riuscita) metafora della sostanziale inutilità della guerra, a sottolineare il fatto che i veri, unici vincitori sono coloro che non la combattono (forse a qualche ministro fischieranno le orecchie) :)
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Nunzio Campanelli
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Messaggio da leggere da Nunzio Campanelli »

Ho preso un po' di tempo per rispondere a chi ha commentato questo mio piccolo racconto che narra di vicende sempre attuali (purtroppo). Ho voluto condensare in poche righe quella che secondo me è la vera immagine della guerra: una sequela di tombe in successione che si perde nella vastità del territorio, o nei secoli della storia dell'umanità. Una metafora, forse, oppure una trasposizione di un'emozione che non riuscivo a descrivere in maniera appropriata. Le pietre sono certamente un simbolo dell'inutilità della guerra, maggiormente se posate secondo uno schema preciso, quello stesso schema che ancora oggi conferisce loro una potenza inaudita, sia esso una croce, o una stella, o una mezzaluna. Il soldato che (si) scava la fossa ha ormai compreso che in quelle pietre non c'è redenzione, e disilluso mormora: ..sono solo pietre.. nonostante questo, il soldato nemico lo uccide lo stesso, ben sapendo però che il prossimo sarà lui.
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Anto58
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Messaggio da leggere da Anto58 »

Mi è piaciuto molto queto racconto, scarno, duro ed essenziale, così come sono i comportamenti umani generati dall'odio e dalla cieca violenza. Reiterazione ossessiva di atti cruenti che non hanno altra ragione che quella della cieca ostinazione dell'uomo ad infierire inutilmente sul più debole di turno.
Giovanni p
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Messaggio da leggere da Giovanni p »

La tua storia è un breve spaccato sulla follia della guerra che corrompe la mente di ogni uomo. Sei stato bravo a rendere l’idea di tutto questo, ma la storia manca totalmente di contesto, e questo purtroppo pesa sulla mia valutazione. Diciamo che hai proposto un ottimo incipit, anche io ho scritto storie sulla guerra in questa chiave.
Buona gara!
Cristina Flati
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Messaggio da leggere da Cristina Flati »

Posso dirle che per un secondo mi è sembrato di leggere Hemingway?
La lunghezza del testo mi ha sorpresa, ma poi ho capito che era solo per mia la genuina curiosità di sapere altro su quelle due vive figure nel mare di morti. Si è fermato al punto giusto, complimenti.
Athosg
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Messaggio da leggere da Athosg »

Un racconto cupo, freddo, distaccato. Sembrerebbero soldati allo sbando che si ritrovano davanti a tombe improvvisate e ognuno smonta l'idea di chi lo aveva preceduto. Toglile e rimettile a posto. No, non sono solo pietre.
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Massimo Baglione
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

A. Giordano ha scritto: 27/11/2023, 11:57 Il racconto presenta una scena intensa e drammatica, con un soldato che, dopo aver ucciso un uomo, si ritrova a essere minacciato da un altro soldato che gli ordina di rimettere a posto le pietre che aveva raccolto per formare un simbolo sul cumulo di terra.
L'autore riesce a creare un'atmosfera cupa e opprimente, rafforzata dal riferimento alla morte, alla desolazione e alla rabbia che il protagonista ha vissuto. La sua situazione sembra senza via di scampo, in quanto è coinvolto in un ciclo inesorabile di violenza, rappresentato dalle sepolture che si susseguono in modo infinito.Il linguaggio utilizzato è molto evocativo e riesce a coinvolgere il lettore, facendogli percepire il senso di oppressione e disperazione che il protagonista prova. La scelta di descrivere la deflagrazione rimbalzante nella valle contribuisce a enfatizzare l'effetto del silenzio improvviso che segue, creando una tensione palpabile. Tuttavia, nonostante la scena sia ben descritta e riesca a emozionare il lettore, sarebbe stato interessante approfondire l'ambientazione e la motivazione dei personaggi. Inoltre, la trama dello scontro tra i due soldati potrebbe essere stata sviluppata in modo più dettagliato, al fine di rendere il climax finale ancora più coinvolgente.
A me sembra tanto una recensione scritta da un'intelligenza artificiale...
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Re: Sono solo pietre

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

E allora mi scuso, dato che hai avuto voglia di rispondere in maniera civile.
Il mio, comunque, resta un sottile complimento per il lessico usato, dato che apprezzo moltissimo quell'incredibile strumento che è l'intelligenza artificiale. È il culmine della nostra Intelligenza, una sorta di passo evolutivo inevitabile.
Certo mi resta il legittimo dubbio (abbi pazienza), ma era mio dovere segnalarlo dato che al momento non esistono mezzi affidabili per smascherare questo tipo di bassezze letterarie. E anche questa momentanea impossibilità è indice della potenza di quella meraviglia tecnologica.
Detto ciò, ho rimosso le altre mie due segnalazioni negli altri due post.
Resta con noi, e buon lavoro!
(e diamoci del tu, per favore, almeno qui :-))
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Messaggio da leggere da Pietro Castellazzi »

Premessa: il racconto è scritto molto, molto bene. Peccato sia un pochino striminzito. Piacevole la lettura che lascia un po' di amaro in bocca nel finale. Interessante l'idea di fondo. Ne complesso ho votato con un tre esclusivamente a causa dell'estrema brevità.
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Messaggio da leggere da Maya Mazzaggio »

Direi che non c'è male, anche se mi ha lasciato un po'd'amaro in bocca...In ogni caso la storia è originale e riassume la stupidità dei soldati che spesso, per non dire sempre si uccidono senxs motivo, nascondendosi dietro falsi ideali.
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