Branchie di sassi roventi

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'estate 2023.

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Merceds Cortani
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Branchie di sassi roventi

Messaggio da leggere da Merceds Cortani »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

È seduta sulla spiaggia tenendosi le ginocchia, guarda il bagnasciuga accarezzato ritmicamente dall'ultimo anelito delle onde che vanno e vengono come un respiro, il suo stesso respiro che si fonde con la brezza salmastra e il cigolio de gabbiani e la sirena di un aliscafo. Sente i sassi bollenti sotto le natiche lasciate scoperte dal costume troppo piccolo pensato per mettere in mostra il suo corpo giovane, un corpo odiato, desiderato, un corpo troppo guardato. Prende una pietra rovente e la lancia nel mare, ripensa a quell'uomo che l'aveva fermata lungo il corso, sei bellissima le aveva detto, vuoi fare la modella? E lei felice, illusa, lei che non si è mai sentita bella, abbastanza bella, ma anzi brutta, bruttina, normale, magra, grassa, carina, orripilante attraente ma mai bella e basta e allora sogna, cos’altro potrebbe fare? Sogna di essere, finalmente, amate.
E lo studio fotografico in un capannone e la telecamera accesa, e sei bellissima, stupenda, sei troppo bella, fammi, vedere di più, e che vuoi che sia un video, e che vuoi che sia la nudità, e non essere bigotta, e non fare la stronza, e vieni qui, e questi sono in miei amici, bravi ragazzi, su e non fare storie.
Getta un altro sasso nell'acqua azzurra, lo immagina affondare placido verso il fondo. Guarda il mare, si chiede se a quelle profondità, schiacciato dalla pressione dell'acqua, abbia delle branchie per riuscire a respirare.
Gabriele Pecci
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Messaggio da leggere da Gabriele Pecci »

Ciao Mercedes e benvenuta sul sito, ho letto davvero con molto interesse questo tuo breve racconto, il testo scorre fluido e richiama alla mente leggendolo appunto un' onda, l'andare e venire di certi ricordi, di certi fatti , eventi o sfumature che, come succede nella vita reale, non se ne vanno, non ci lasceranno mai veramente, ritorneranno sempre uguali a sé stessi. Ciò che invece può cambiare, o meglio, mitigarsi, è solo l' effetto subito, il come questi eventi, questi ricordi si vadano a infrangere di volta in volta poi sulla psiche di chi quegli eventi li ha effettivamente vissuti. L'accostamento della protagonista a un sasso, un oggetto di cui possiamo, a nostra coscienza e volontà, usufruire come meglio vogliamo non è certamente casuale, lo trovo piuttosto efficace e pertinente al contesto vissuto dalla protagonista, alla percezione emotiva di sé, ancora, e come sempre sarà, rimasta legata, relativa , a quella specifica situazione. Appena avrai inserito il sondaggio il mio sarà un 5 pieno. Complimenti.
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Massimo Baglione
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Re: Branchie di sassi roventi

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Ho aggiunto io il sondaggio.
Ho anche eliminato i tag di formattazione del testo di questa tua opera perché per le opere nelle Gare e nei Grandprix non si usano.
A tal proposito invito tutti a leggere le istruzioni del concorso, anche per quanto riguarda le fasi di votazione e commenti.
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Immagine <<< io ero nel Club dei Recensori di BraviAutori.it.

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Il_Babbano
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Messaggio da leggere da Il_Babbano »

Brava - il racconto scorre fluido e la situazione si delinea al momento giusto. Per me è da 5, anche se avrei da ridire su una parte della punteggiatura (ma mi hanno disegnato così, non ci si può fare niente per questo mio problema).

Però almeno un refuso mi pare ci sia:

"Sogna di essere, finalmente, amate".

Sogna di essere, finalmente, amata

Oppure

Sognare di essere, finalmente, amate
Giovanni p
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Messaggio da leggere da Giovanni p »

Una ragazza rimugina di fronte al mare ad un evento successo presumibilmente poco tempo prima. Un uomo le si è avvicinata e facendole dei complimenti l’ha convinta a posare per delle foto che poi si sono rivelate di natura pornografica. La ragazza viene costretta ad accettare. Lanciando un sasso in acqua si domanda se questo riesca a resistere alla pressione che lo schiaccia e se questo riesca a non soffocare, sperando forse di riuscirci a sua volta.


Il racconto nella sua brevità offre uno spaccato torbido che arriva al lettore immediatamente. Purtroppo c’è troppo poco, anche se la gestione dei caratteri è ottima. Bella la riflessione sul sasso.
Alessandro Mazzi
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Messaggio da leggere da Alessandro Mazzi »

Davvero un bel racconto, breve e conciso che colpisce nel segno. In poche battute è concentrata la storia traumatica della protagonista e l'espressione del suo disagio.
L'uso della punteggiatura scandisce un ritmo veloce che conduce il lettore al climax finale.
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Fausto Scatoli
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

racconto breve ma piuttosto intenso e carico di emotività, sebbene non esca di netto tra le righe.
storia che, purtroppo, accade sempre più spesso in questo nostro quotidiano, e mi pare si faccia davvero poco per evitarlo.
ben scritto, scorrevole e con belle sensazioni trasmesse (belle per modo di dire, visto l'accaduto).
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
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Namio Intile
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Messaggio da leggere da Namio Intile »

Ho visto almeno due refusi. Quell'amate già segnalato e sono in miei amici, dove ti è scappata una n.
Il racconto è breve, ma non è un corto, manca il capovolgimento finale. Le sequenze si alternano veloci: un mix di descrizioni e narrazioni, nessuna sequenza dialogica. Il ritmo, nonostante le sequenze descrittive, rimane veloce. Merito di un gruppo di immagini ben calibrate: i sassi bollenti, il cigolio dei gabbiani, il respiro delle onde che vanno e vengono (un paio te le rubo).
La struttura è molto semplice, la voce narrante impersonale, e il punto di vista della protagonista, tutto sommato funzionano. Devo dire, mi pare un racconto interlocutorio, e provo a spiegarmi: chi posta per la prima volta in un luogo nuovo, bada bene non mi comporto diversamente, tende a nascondersi, a non mostrarsi, in attesa che altri lo facciano al suo posto. Il racconto è sempre un modo per svelare se stessi, ma all'inizio è bene andarci cauti. Il tuo potrebbe essere un racconto di avanscoperta, consenti di scorgere qualcosa, ti fai conoscere, ma non ti sveli.
Aspetto qualcosa di più corposo.
Data la brevità dunque a me lettore rimangono delle impressioni altrettanto furtive. L'infelicità della protagonista è causata da quella equivalenza tra capacità di essere amati e bellezza. Attenzione, l'amore è sempre l'amore dei corpi, ma l'amore dei corpi è soprattutto reciprocità, scambio. Quando la capacità di essere amati e di amare dipende invece dalla corrispondenza a un canone astratto di bellezza esteriore, ecco che sorgono dei problemi. L'amore perde quella caratteristica di reciprocità, e lo scambio paritario si trasforma in acquisto di una parte, se non nel furto. Ecco, la protagonista viene acquistata nel mercato della bellezza, dell'amore, o nel mercato e basta, e viene adoperata come merce, reificata, senza ricevere nulla in cambio.
Nel finale è perciò comprensibile quel sentimento per cui si sente sommersa e gettata. Gettata nel mondo come un sasso, come quel sasso lanciato in acqua (ma attenzione, la pressione idrostatica a due o tre metri di profondità non schiaccia nessuno, figuriamoci una pietra). In acqua si affoga e da lì il chiedersi se da sommersi si possa imparare a respirare, e quindi se si possa imparare a vivere da sommersi. Una metafora adeguata dunque.
E quindi ci siamo, un racconto dalla trama un po' scontata, di una ragazzina priva di autostima che diviene preda dei soliti individui privi di scrupoli come metafora dell'amore privo di scambio e della società che acquista, divora o soffoca, e poi getta via chi non si adegua ai suoi canoni.
Ma prima che imparare a respirare la protagonista dovrebbe imparare a ribellarsi, e a mettere in discussione il mondo così com'è. Non si salva chi respira, perché è già sommerso, ma chi rifiuta, perché forse si salverà.
Un buon racconto.
Un caro saluto, e a rileggerti.
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Marino Maiorino
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Messaggio da leggere da Marino Maiorino »

Ciao Merceds,
io non posso emettere un giudizio sul tuo testo: la tematica mi risulta dolorosa e confondo il giudizio sul fatto col giudizio sul racconto. Il commento mi permette di essere più analitico.
Sei stata brava a racchiudere la tragedia in pochissime righe, e a rappresentare quella forma di autodifesa mentale che è l'astrazione da una simile devastante esperienza. Purtroppo la nostra società non sta migliorando la nostra capacità di essere più consapevoli di chi siamo, della preziosità della nostra unicità, e purtroppo le cronache...
Refusi/errori/svarioni/typos:
"il suo stesso respiro che si fonde con la brezza salmastra e il cigolio de gabbiani e la sirena di un aliscafo." ?
"salmastra, il garrito/stridio dei gabbiani e". Il suo respiro si fonde con la sirena di un aliscafo?
"quell'uomo che l'aveva fermata lungo il corso. «Sei bellissima - le aveva detto - vuoi fare la modella?»"
"lei che non si è mai sentita bella, abbastanza bella, ma anzi brutta, bruttina, normale, magra, grassa, carina, orripilante, attraente ma mai bella e basta". Poco prima hai detto che quel corpo era fin troppo guardato. E lei lo sa, perché stai narrando i pensieri di lei.
"e basta. E allora sogna, cos’altro potrebbe fare? Sogna di essere, finalmente, amata." Qui mi manca un passaggio che mi terrorizza: come si passa dal "sei bellissima" a "allora forse mi ama"? Ci rendiamo conto dell'abisso tra questi due momenti? Non è una critica a te, ma alla società in generale: dov'è che abbiamo perso il senno per permettere che una ragazza creda di aver fatto innamorare un uomo (tra parentesi, il sentimento di lei dov'è?) solo per aver ricevuto un complimento?
"E lo studio fotografico in un capannone, e la telecamera accesa, e «Sei bellissima, stupenda!»... Ho provato a riscriverla tutta coi caporali ma mi è venuto il vomito alla seconda frase, scusa, mi ha fatto stare davvero male.
Sì, sei stata capace, e spero che curerai con maggiore attenzione quelle sciocchezze che ti ho indicato, perché la tua penna lo merita.
Un saluto
«Amare, sia per il corpo che per l'anima, significa creare nella bellezza» - Diotima

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Alberto Marcolli
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Commento Branchie di sassi roventi

Messaggio da leggere da Alberto Marcolli »

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Una curiosità. Merceds è un refuso, vero?
Ti prego: non prendermi per un saccente presuntuoso. Cerco solo di presentarti la mia versione. Il “corto” è talmente breve che faccio prima a prenderlo in blocco.
Sia chiaro. Il mio scopo è solo quello, spero, di aiutare, fornendo un mio punto di vista. Giusto o sbagliato non è affar mio.
Concordo con Maiorino sui caporali, ma pensandoci bene, non lo cambierei, la tua è una prosa spontanea, un lungo respiro prima di riprendere a vivere e amare la persona giusta.
Aspetto anch’io qualcosa di più corposo.
Voto 5, soprattutto di benvenuta. Qui non si fanno foto osé, ma solo commenti ai racconti in gara.
- -
È seduta sulla spiaggia tenendosi le ginocchia. Guarda il bagnasciuga accarezzato dall'ultimo anelito delle onde, che vanno e vengono come un respiro, il suo stesso respiro che si fonde con la brezza salmastra, e lo stridio dei gabbiani, e la sirena di un aliscafo. Sente i sassi bollenti sotto le natiche, scoperte dal costume troppo piccolo, pensato per mettere in mostra il suo corpo giovane, un corpo odiato, desiderato, un corpo troppo guardato. Prende una pietra rovente e la lancia nel mare. Ripensa a quell'uomo che l'aveva fermata lungo il corso, sei bellissima le aveva detto, vuoi fare la modella? E lei felice, illusa, lei che non si è mai sentita bella, abbastanza bella, ma anzi brutta, bruttina, normale, magra, grassa, carina, orripilante, attraente ma mai bella e basta, e allora sogna, cos’altro potrebbe fare? Sogna di essere finalmente amata.
E lo studio fotografico in un capannone e la telecamera accesa, e sei bellissima, stupenda, sei troppo bella, fammi vedere di più, e che vuoi che sia un video, e che vuoi che sia la nudità, e non essere bigotta, e non fare la stronza, e vieni qui, e questi sono in miei amici, bravi ragazzi, su e non fare storie.
Getta un altro sasso nell'acqua azzurra. Lo immagina affondare placido verso il fondo. Guarda il mare. Si chiede se a quelle profondità, schiacciato dalla pressione dell'acqua, abbia delle branchie per riuscire a respirare.
Ultima modifica di Alberto Marcolli il 09/09/2023, 17:02, modificato 1 volta in totale.
Merceds Cortani
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Re: Branchie di sassi roventi

Messaggio da leggere da Merceds Cortani »

Eccomi, intanto ringrazio tutti per i commenti e i voti e in particolare gli ultimi, Marino, Aberto che Xarabass. Rispondo brevemente a Marino, "il suo stesso respiro che si fonde con la brezza salmastra e il cigolio de gabbiani e la sirena di un aliscafo." è voluto, sto cercando di creare un'atmosfera, inizio con una frase il cui significato è da prendere alla lettera, (respiro che si fonde con la brezza) per poi trascendere, è un modo per far capire come lo stato emotivo della protagonista sia talmente intenso da farla fondere con l'ambiente circostante.

Per Alberto, sì era un refuso! Ho modificato, sono Mercedes! Grazie per il commento ma a me piace di più con la mia punteggiatura originale, è fatto volutamente per non far prendere fiato al lettore e sottolineare il coinvolgimento emotivo, come se fosse uno sfogo disperato. Poi c'è da dire che a me piacciono i libri con uno stile peculiare e forte, addirittura preferisco uno stile più grezzo all'italiano "pulitino" dei romanzi commerciali o fantascientifici. Grazie ancora.
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77, le gambe delle donne

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