Recensione o commento # 1, data 00:00:00, 18/06/2007
Molto carina.
Ho come la sensazione che tu abbia qualcosa da dirmi che non vuoi dirmi o che non puoi dirmi, ma forse mi sbaglio... sappi però che non c’è nulla che io apprezzi più della sinceritá e della chiarezza e, per questo, il mio io si sente obbligato sempre a inchinarglisi di fronte, e a scusarsi oppure a tacere...
recensore:
Dalila(collaboratore)
donatore 2008
Recensione o commento # 2, data 00:00:00, 07/12/2007
Mi sembra di rivivere la contraddizione del nostro mondo :da un lato l'alienazione al consumismo , fatto di immagini e suoni a volte fredde, ripetitive..distaccate, dall'altra la sensibilita' di chi sa cogliere tra i tanti richiami, come fotogrammi della memoria, la voce di un senso critico e consapevole delle cose che ci circondano. Certamente sinonimo di sensibilita' e osservazione!
Non so se rendo l'idea, a volte mi esprimo un po da krukka.. perdonami , in ogni caso e' certamente un complimento!

)) ciao
Recensione o commento # 3, data 00:00:00, 17/12/2007
Difficoltà col tuo nome d'elezione, ma non con la poesia, a me sembra più prosa incalzante, molto rock. Complimenti, leggerò altro per sapere se la tua filosofia è proprio così, e grazie per il tuo commento su Liquidaroger.
Recensione o commento # 4, data 00:00:00, 20/02/2008
consumatori,clienti,utenti...siamo tutti un po' locuste,bravo Sphinx
recensore:
Sphinx(socio onorario, collaboratore)
donatore 2011
risposta dell'autore, data 00:00:00, 21/02/2008
Grazie Luigi. Ho lavorato per due anni e mezzo in quell'ambiente e ti assicuro che l'esperienza da una parte è alienante, ma dall'altra ti fa notare cose molto importanti sulla societá di oggi.
Recensione o commento # 5, data 00:00:00, 11/05/2008
Ciaoooooo Sphinx

Che dire... quello che hai scritto mi ha "travolto" ...nel senso che per come è scritta, rende perfettamente l'idea... di cio' che è il luogo di cui parli, se' dovessi dare una diversa rappresentazione dalla tua, per indicare quel luogo, sarebbe la seguente: "una catena di montaggio"... "un formicaio"."un alveare".
. saro' matta?
recensore:
Sphinx(socio onorario, collaboratore)
donatore 2011
risposta dell'autore, data 00:00:00, 12/05/2008
No, non sei matta!
Comunque grazie per la recensione.
Recensione o commento # 6, data 00:00:00, 20/06/2008
Mi piace il ritmo incalzante che gli hai dato, arriva l'oppressione e anche un pò d'ansia da.. "saldi di fine stagione" Bravo
recensore:
Elisabetta Maltese
Recensione o commento # 7, data 00:00:00, 20/06/2008
interessante l'idea, la metafora ed il ritmo che gli hai dato, anche se a volte, leggendola ad alta voce, sembra fluire meno. personalmente non amo le rime, ma l'ho letta con piacere e mi ha divertita malgrado il senso amaro. Betta
Recensione o commento # 8, data 00:00:00, 21/06/2008
Triste ed amara metafora del vivere odierno dove non si ha più neppure il tempo di pensare a se stessi nell'io... mi è piaciuta, veloce e diretta!
recensore:
Sphinx(socio onorario, collaboratore)
donatore 2011
risposta dell'autore, data 00:00:00, 23/06/2008
Ringrazio Bonnie, Elisabetta e Alda per le loro recensioni.
Recensione o commento # 9, data 00:00:00, 31/10/2008
bellissima immagine della nuova era del consumismo al centro commerciale.
visto gli ultimi fatti accaduti per la ressa all'apertura in occasione di offerte o sconti, è proprio una poesia azzeccata e attuale.
molto bella
Bruno
recensore:
Sphinx(socio onorario, collaboratore)
donatore 2011
risposta dell'autore, data 00:00:00, 19/11/2008
Ti ringrazio Bruno. Penso che i centri commerciali siano uno dei migliori esempi della follia del mondo attuale.
Recensione o commento # 10, data 00:00:00, 07/07/2009
Notevole immagine di questa societá decadente, scorrevole e musicale lo stile, belle le immagini, chiare e definite.
Recensione o commento # 11, data 00:00:00, 11/12/2009
"di societá grasse ormai allo stallo."
La cosa più triste di questa poesia è che siamo esattamente ciò che descrive.
Non sono esperto in metrica, quindi salto quella parte. Il contenuto, invece, è molto attuale e azzeccato.
Un bambino su due è in pesante sovrappeso. Follia umana!
Recensione o commento # 12, data 00:00:00, 12/12/2009
c'è in giro un concorsino di poesia horror, secondo me vinceresti

scherzo... ma non tanto. Odio i centri commerciali, tu ne hai fatto una bellissima metafora, "sciame" è il termine giusto, la folla che soprattutto durante le festivitá si riversa ricorda bestie fameliche pronte a fagocitare il tutto.
recensore:
Sphinx(socio onorario, collaboratore)
donatore 2011
risposta dell'autore, data 00:00:00, 13/12/2009
Grazie Massimo, grazie Pia.
Per la metrica, a parte le rime, la struttura che gli ho dato è nata così di getto e non è che sia un granché, ma quello che volevo si percepisse, con dei versi molto brevi, è la frenesia che c'è nei centri commerciali. Il paragone fra la folla e uno sciame di locuste è quella che ho sempre avuto in mente.
Recensione o commento # 13, data 00:00:00, 11/04/2010
Ho avuto modo di leggerla proprio nel luogo specificato da Sphinx durante il lavoro, in una domenica di aprile tra gli sciami impazziti. Un testo che trasmette davvero la triste realtá della nostra attuale societá . Una veritá incontestabile soprattutto per chi come me lavora nel centro comerciale tutti i giorni.
Ciao Sphinx!
Recensione o commento # 14, data 00:00:00, 13/10/2010
Un testo che si presenta sotto una stuttura poetica (versi, strofe, rime alternate o varie) ma di poetico e suggestivo non ha proprio nulla. E' soprattutto un testo descrittivo- soggettivo, nel senso che rappresenta un contesto ben definito e le persone che si muovono nell'ambiente mettendo in evidenza una personale visione del tutto, come un osservatore "dissidente" che rileva suo malgrado quanto di insulso, fatuo e insignificante ci sia in atti,scelte, atteggiamenti e bisogni. E, sorretti dalle nostre esperienze in merito, ci sembra di vederlo questo sciame di persone che si insinuano in mezzo agli scaffali stracolmi e, rumoreggiando e afferrando oggetti, riempiono carrelli e vanno a pagare alle casse, illudendosi di portare via qualcosa che renderá la loro vita migliore di quella che in effetti è. Il consumismo è il modello malefico della nostra societá che serve, però, alla produzione di molte aziende e alla possibilitá di lavoro di tante persone che possono sopravvivere anche grazie a questo. E' una visione triste quella che resta nel lettore: in tanta umanitá affannosa e che si agita nella ricerca del possesso e nell'"acchiappo" si coglie il senso meschino e materiale che connota chi ha bisogno della cose materiali per riempire il vuoto della propria esistenza.
Recensione o commento # 15, data 00:00:00, 09/09/2012
Penso che questa poesia descriva la situazione in cui ci troviamo attraverso immagini e metafore molto suggestive. Non si gusta quasi nulla, ma tutto si consuma , anzi si divora e bisogna fare molta attenzione a non diventare "animali adoranti". Complimenti
recensore:
Sphinx(socio onorario, collaboratore)
donatore 2011
risposta dell'autore, data 00:00:00, 10/09/2012
Grazie per il commento Marciante. Questa "poesia" doveva far parte, insieme a "Traffico", di un gruppo di componimenti legati al mondo moderno, ma per ora mi sono fermato solo a due. Aspetto con ansia l'ispirazione che mi aiuti ad andare avanti. Ho un paio di idee sui soggetti ma per adesso mi sono bloccato.
Recensione o commento # 16, data 00:00:00, 12/11/2014
A volte la lettura scorre piacevolmente ma a tratti la metrica si spezza e ne deriva un turbamento...il contenuto e le figure usate non sono male
recensore:
Arcangelo Galante
Recensione o commento # 17, data 00:00:00, 26/09/2016
Eccellenti strofe riflessive, imbastite con maestria. Rileggendole con attenzione, pare proprio sia quel descritto mesto vivere a recriminarle. Bravo!
Recensione o commento # 18, data 00:00:00, 12/12/2017
Questo autore non smette mai di stupire. Dotato di un talento davvero fervido. Lo stesso dicasi per l'immaginazione... L'equiparazione degli esseri umani a delle locuste impazzite mi è parsa davvero geniale!... Che altro dire? Soltanto bravo!
recensore:
Ida Dainese(socio onorario, collaboratore)
donatore 2019 (2 dal 2015)
Recensione o commento # 19, data 15:58:09, 08/07/2020
Sono versi brevi, immediati, precisi, creano subito quell'atmosfera frenetica che avvolge e inghiotte il singolo e lo fa diventare parte dello sciame. Non sono api danzanti tra i fiori, quelle che vediamo, ma locuste affamate e mai sazie. Veniamo colti, qui, nel momento peggiore della nostra evoluzione, in un pieno arraffa e compra che, apparentemente, ci consola e ci dà un'illusione di potere, di possesso. Siamo lontani dall'antico cacciare e cogliere quel che ci serve per cena. Ci serve quel "niente che riempie la vita", la felicità è una tasca piena di monete, la tristezza uno scaffale vuoto che ci costringe a riflettere.