
Dio, uomo, scienza, fine di un equivoco




Descrizione: da definire...
Incipit: Questo penso che sia un punto di svolta (per me), forse ho trovato il fraintendimento, l'errore di f…

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Possiamo noi darci risposta a questo? Possiamo noi comprendere questo volere? NO.
Possiamo accettare comprendendo quindi i nostri stessi limiti (noi stessi, quindi l'universo, la nostra realtà), sapendo e comprendendo quasi pienamente quindi (tramite, ragione, logica, scienza e fede/intuizione, cioè tutto il nostro essere possibile) proprio dentro noi stessi e grazie ai nostri stessi limiti che esiste per forza di cose un Dio/Tutto fuori da tutto questo? SI.
Altro non ci è concesso.
4) lo affermo perché se è creatore (volontà) dovrebbe avere per questo una visione di insieme e specifica sulla stessa materia che poi tramite volontà crea, quindi essendo fuori dal tempo stesso per Dio quello che a noi ci sembra frutto del caso, è frutto invece della sua volontà stessa (dal nostro punto di vista l'entropia). Quindi se ha creato questo per suo volere e noi in esso per darne senso compiuto e motivo di essere (come una casa delle bambole (avendo una figlia), senza le bambole dentro che senso avrebbe la casa? Questo non implica che siamo solo fantocci avendo noi responsabilità delle nostre scelte nonostante non abbiamo un reale libero arbitrio), per forza di cose sapeva già anche il nostro futuro divenire, questo vuol dire che Tutto è fuori dal tempo e dallo spazio, ma consapevole del tempo e dello spazio percepito e osservato come unico blocco (passato, presente e futuro) da lui stesso creato, rimanendo però al di fuori di esso, quindi per noi (che siamo all'interno di questa "bolla" ) essendo e rimanendo eternamente nel nostro continuo passare, del tutto inaccessibile e in indagabile. Questa mi pare la soluzione più logica di comprendere qualcosa di comunque indimostrabile.
5) si mi trovi d'accordo, questo in entrambi i casi lo trovo ed è irrilevante anche per me.
7) questo chiaramente è un mio modo di vedere le cose secondo il mio sentire e la mia logica. Penso che potremmo al massimo avene solo intuizione (quello che sto provando a fare qui) dei perchè seguendo comunque la stessa logica che ci è stata data per provare a farlo, ma il "come" per quanto sarebbe interessantissimo è totalmente al di fuori di qualsiasi mente e scienza riguardo a questo, vorrebbe dire comprendere Dio stesso.
Si a mio avviso il fraintendimento è quello di avere un anima data da Dio, cioè di poter tornare a Dio stesso, cioè di avere un qualche tipo di salvezza dalla morte. Io credo che ci è' già stato fatto un dono immenso, il poter comprendere noi stessi e quello che ci circonda, due universi da sentire, osservare, capire, quello interiore a noi e quello esteriore. Credo che sia questo il nostro scopo e nulla più, non basta un'intera vita per fare questo, cosa vogliamo di più grande, cosa c'è di più grande di questo per il nostro comprendere e capire? Direi che questo dia già un senso, oltre al fatto di comprendere con questa stessa logica che esiste Dio stesso. Questo darebbe anche già risposta al perché ci sono "ingiustizie naturali/casuali oltre a quelle che invece ci toccano e colpiscono tramite il nostro stesso agire e fare. La prima vale per tutto il creato vivente, la seconda è solo nostra colpa.
10) Io non ho capito la ragione che dimostra l'esistenza di Dio, io ho compreso che se ho consapevolezza di me, ma non posso spiegare da dove derivi, le strade sono solo due, o è tutto frutto del caso/caos, oppure è frutto della volontà stessa che tramite evoluzione me lo ha permesso, Quindi dal mio stesso non comprendere perchè, comprendo però per logic che è frutto di volontà Altra.
Per la spiegazione sulla relatività (in questo caso eternalismo) che aveva anche Einstein e sul concetto di determinismo da essa derivato ti rimando alla spiegazione video di Amedeo Balbi che di sicuro lo spiega meglio e più dettagliatamente di me.
Sui credenti che negano la scienza o l'evoluzione è pieno, tanto quanti gli scienziati che negano (anche per non interesse specifico) l'esistenza di Dio.
spero di aver risposto esaurientemente ai tuoi quesiti, ho avuto molto piacere a fare questo dibattito spero in una tua ulteriore risposta. Grazie Marino.
(questa è una risposta a un dibattito svolto su messaggio privato da me stesso voluto per primo, ci tenevo a darla subito e il più dettagliatamente possibile, ma avendo terminato i messaggi privati ho deciso di usare i commenti, mi scuso se risulta incomprensibile il testo della stessa per chi non conosce i quesiti a cui rispondo).
Tornando sul discorso della relatività tra passato/presente/futuro, come stavo spiegando anche a Giancarlo, sotto un altro commento che qui riporto, dove riprendo il discorso del tuo messaggio per spiegare meglio (post visione del video da parte tua) quello che volevo intendere nel mio saggio.
Provo ad essere più chiaro, noi percepiamo come presente l'attimo stesso ed è solo qui che regna la nostra conprensione, abbiamo poi ricordo/passato e intuizione/previsione/dubbio/ignoto sul futuro.
Allora è vero che guardando da un altro punto dello spazio tempo, se si osserva la terra si vedrebbe nel PRESENTE di chi osserva o il passato o il futuro della terra, ma questo solo riferito a noi che la abitiamo, ma dal punto di chi osserva quello sarebbe solo nel suo presente, comunque il passato della terra, visto dal suo punto di osservazione, come per noi è sempre il passato della stella la luce che ci arriva nel nostro presente dalla stella stessa che vediamo. Questo sempre in virtù dell'entropia, quindi la percezione oggettiva lineare del tempo, di chi osserva un determinato oggetto in movimento (qualsiasi cosa esso sia, essendo ogni cosa formata e composta da atomi in movimento) dal momento che questa è una legge universale che domina questa realtà. Quindi in realtà il tempo è si un unicum, ma solo per chi può essere contemporaneamente in più punti diversi nello spazio/tempo a guardare un determinato oggetto in movimento, a diverse distanze nello spazio e quindi nel tempo. Oppure semplicemente osservando l'universo dal di fuori dell'universo stesso (quindi il punto di osservazione di Tutto/Dio) dove può per questo conoscere/comprendere/osservare, ogni singolo aspetto dello spazio e del tempo contemporaneamente.
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descrizione: Racconto ispirato alla realtà. A eccezione del protagonista e della trama, nomi e luoghi sono veri. Un giovane inventore. Un'idea rubata. Il sogno che si infrange. La bellezza della vita che in un attimo porta via tutto.
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descrizione: da definire...
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tags: #giovani(46) #lupanari(2) #morte(235) #opulenza(1) #schiavi(7) #scienza(8) #terme(1) #terra(49) #cnosso(1)
descrizione: Tecnica mistaolio su tela 50x70 partecipazione alla XXXII Mostra Nazionale di Pittura (il Club degli Artisti di Foggia)premiata con Diploma dal " Premio Accademia Internazionale Robur". 17 giugno 2000
tags: #paesaggio(71) #passato(30) #sole(96) #tempo(112) #ombra(36)
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